Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 13 giugno 2021

In Val Febbraro al Lago Grande

Splendida escursione in Val Febbraro, una valle poco conosciuta ma di infinita bellezza. Durante la stagione del disgelo si possono ammirare cascate impetuose, laghetti alpini ancora ghiacciati, lussureggianti boschi di larice, pino cembro, abete rosso e meravigliose fioriture di crocus. Il sentiero è sempre ben segnalato e non ci sono particolari difficoltà, nel periodo in cui è stata fatta l'escursione la neve era ancora molto presente, sopratutto nei pressi del passo. Splendida la vista sulla corona di cime che sovrastano Madesimo, il Pizzo Stella, il Pizzo Groppera, il Monte Mater e il Pizzo d’Emet.

Si segue la SS36 fino a Chiavenna, per poi continuare in direzione del Passo dello Spluga. Arrivati a Isola (1260 m) si lascia l'auto in uno dei parcheggi, per poi raggiungere la quattrocentesca chiesa dei Santi Martino e Giorgio. Poco oltre la fontana, sulla sinistra si imbocca il sentiero C19 per il Passo del Baldiscio. La mulattiera inizia a risalire i ripidi pendii erbosi con alcune svolte, prima di assumere un andamento più tranquillo. Arrivati nei pressi del ponte sul torrente Febbraro, si prosegue diritti su strada asfalta per pochi minuti, per poi continuare su strada sterrata sul lato sinistro della valle. Tralasciato a sinistra il sentiero C30 per il Piano dei Cavalli, si prosegue in falsopiano a poca distanza dal torrente. Oltrepassata una bella e fresca fontana in legno, in pochi minuti si arriva sotto alla suggestiva cascata della Val Febbraro. Arrivati al terzo ponte in legno, dove termine la strada, si attraversa il torrente e si inizia a risalire la splendida pineta. Ripidamente si supera il gradino che ci separa dal circo più alto della valle, fino a raggiungere la prima baita di Borghetto di Sotto (1897 m). Seguendo la stradina sterrata si sale a Borghetto di Sopra (1980 m), dove nei pressi della fontana si imbocca il sentiero a sinistra (indicazione su un sasso per il Baldiscio). Si prosegue per un lungo tratto in falsopiano verso sinistra, per poi iniziare a salire raggiungendo un valloncello. Si scende leggermente e attraversato un torrente, si inizia a salire in maniera decisa alcuni dossi erbosi. Proseguendo verso ovest si arriva a un bivio, tralasciato il sentiero a sinistra per il Lago Bianco (indicazioni su un sasso), si supera l'ultimo dosso denominato il Mot del Lago Grande, arrivando in breve nella conca che ospita il Lago Grande (2302 m). Per il ritorno si segue il medesimo percorso fatto all'andata, con splendida vista verso le cime che sovrastano Madesimo, il Pizzo Stella, il Pizzo Groppera, il Monte Mater e il Pizzo d’Emet.
il selvadego
Altre escursioni in zona:

si parte da Isola, la cui originale toponomastica è dovuta al fatto che anticamente sorse su una vera e propria isola circondata da terreni paludosi


 dall’anno 1722 offre ristoro e alloggio ai numerosi viaggiatori che transitano a piedi dall’antico cammino della Via Spluga…





Cascata della Val Febbraro



arrivo a Borghetto di Sotto







Borghetto di Sopra




Lago Grande....in versione disgelo....




primi fiori dopo lo scioglimento della neve....
Soldanella alpina


Crocus





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