Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

martedì 27 agosto 2019

Pietra Quadra e Tre Pizzi

Escursione che permette di raggiungere in giornata la cima settentrionale dei Tre Pizzi e il Monte Pietra Quadra con la sua bellissima Madonnina bianca. L'ultimo tratto per entrambe le cime è da percorrere con attenzione, mentre il resto del percorso è una bellissima camminata in luoghi poco frequentati.

Si percorre l'autostrada A4 (Milano/Venezia) fino all'uscita di Dalmine, per poi proseguire lungo la SS470 della Valle Brembana. Giunti al bivio di Lenna, si abbandona la provinciale che prosegue verso il Passo San Marco e si continua sulla destra seguendo le indicazioni per Foppolo. Dopo pochi chilometri si svolta a destra in direzione di Roncobello, che si raggiunge dopo aver oltrepassato i paesi di Borgogna e Baresi. Arrivati a Roncobello, si sale fino alla frazione Capovalle, dalla quale si prosegue seguendo la stradina asfalta verso le baite di Mezzeno. Attenzione questo tratto di strada è sottoposta al pagamento di 2 euro al giorno, il ticket si può ritirare presso la colonnina collocata a pochi minuti da Capovalle, in uno slargo sulla sinistra. Al termine della strada, si raggiunge il parcheggio sterrato nei pressi delle baite di Mezzeno (1590 m). Al termine del parcheggio, oltrepassata una fresca fontana, si arriva alla palina segnavia, con indicati i possibili sentieri che si possono percorrere. Tralasciato a destra il sentiero 219 per il Passo del Branchino, si inizia a seguire i sentieri 215/217, risalendo il versante sinistro della valle sale fino al bivio sentieristico. Abbandonato il sentiero 215 che prosegue verso il Passo di Mezzeno, si svolta a sinistra proseguendo in direzione ovest verso i Tre Pizzi e il Monte Pietra Quadra (217-272 Sentiero dei Roccoli). In decisa salita nel rado bosco si arriva al Roccolo del Tino (1870 m), per poi attraversare in falsopiano il pianoro del Monte Campo, raggiungendo la baita omonima. Tralasciato a sinistra il "Sentiero dei Roccoli" da cui poi si farà ritorno, si riprende a salire in direzione dei Tre Pizzi. Giunti in prossimità di un bivio segnalato da un grosso masso, si svolta a destra seguendo l'indicazione per il lago. Continuando in leggera salita, si raggiungere prima la Baita dei Tre Pizzi (2116 m) e subito dopo il laghetto di Pietra Quadra (2114 m). Dal laghetto si segue l'evidente sentiero che risale a mezza costa la sinistra del vallone. Arrivati quasi alla testata della valle, con una serie di ripide svolte si guadagna la cresta e svoltando verso sinistra in breve, con un po' d'attenzione, si raggiunge prima la bianca Madonnina e poco dopo la cima del Monte Pietra Quadra (2356 m). Nelle giornate terse lo sguardo spazia dall'Arera alla sottostante Conca di Mezzeno, allo Spondone, alle cime che circondano i Laghi Gemelli, fino alle lontane Alpi Retiche. Ritornati al laghetto, seguendo le indicazioni sulla palina segnavia, si raggiunge in pochi minuti la successiva palina segnavia in legno, alla base dei Tre Pizzi. Abbandonato momentaneamente il sentiero per il bivacco, si segue l'evidente traccia sulla sinistra che sale verso un piccolo canalino roccioso. Con l'aiuto delle mani si supera facilmente il passaggio, raggiungendo in breve la cima più alta dei Tre Pizzi (2167 m). Ripreso il sentiero si inizia a scendere arrivando in pochi minuti al rifugio Tre Pizzi (2100 m). Dal rifugio si inizia a perdere quota in direzione della sottostante valletta con un piccolo laghetto, sotto alle pareti verticali dei Tre Pizzi. Incrociato il "Sentiero dei Roccoli" (272), si inizia a seguirlo verso sinistra in direzione di Mezzeno. Con diversi saliscendi in mezzo ai pini mughi, si passa a poca distanza da alcuni roccoli, tra cui il caratteristico Roccolo del Veroppio (1860 m). Dopo aver oltrepassato una pozza d'acqua alimentata da una fresca sorgente, si arriva nuovamente alla baita Monte Campo. Da qui non rimane che ripercorre il medesimo itinerario fino al parcheggio di Mezzeno.
Malati di Montagna: Danilo, PiGi e il selvadego






lungo il sentiero dei Roccoli



verso i Tre Pizzi 2167 m
la cima che si raggiunge è l'ultima sulla destra




La valletta che si deve risalire per raggiungere la Pietra Quadra 2356 m















adagiato su uno sperone, a picco sulla Val Mencucca e la Val Fondra





dettagli e traccia gpx 

giovedì 22 agosto 2019

Alpe Devero: anello Sangiatto, Bocchetta di Scarpia, Alpe Pojala, Lago di Pojala, Alpe della Valle, Crampiolo




Il Lago di Pojala è un laghetto di circo posto in una conca poco sopra l’omonimo alpeggio che per secoli fu il più consistente dell’insediamento Walser di Agaro. Sono luoghi solitari e selvaggi, dove il silenzio è rotto dal vento che soffia libero sulle praterie e dal fischio delle marmotte.
Nei pressi delle baite di Pojala il ruscello scompare in una depressione calcarea e, dopo un percorso sotterraneo, ricompaiono sopra il lago di Agaro. Il percorso ipogeo di circa due chilometri ha dato origine alla “voragine di Pojala”, l’abisso speleologico più bello del Piemonte settentrionale (una cascata di 30 m precipita in un imbuto di rocce bianchissime).
L’itinerario è una percorso ad anello che permette di conoscere due volti di queste montagne: gli alpeggi ancora attivi e caricati (Sangiatto e Pojala) e quelli abbandonati (Valle e Naga).

Escursione del 3 agosto 2019

Cugini di Montagna: Marco (la "faina della ValGrande") e Roberto (il "Lasco")





Dall'Alpe Devero si sale verso Crampiolo passando dal sentiero a tratti ancora lastricato che passa da Corte d’Ardui.


Corte d'Ardui


Al bivio prendiamo a destra seguendo le indicazioni per l’Alpe Sangiatto e la Bocchetta di Scarpia. Passiamo a sinistra delle baite della Corte e iniziamo a salire in maniera abbastanza decisa fino a giungere al ponticello sul Rio Sangiatto che attraversiamo per arrivare a una radura.


Arnica montana L.

Achillea macrophylla L.

Qui parte la sterrata dell’Alpe Sangiatto che sale ripida con una serie di tornanti fino al Lago di Sangiatto inferiore e quindi all’Alpe Sangiatto (2010 m).






Da qui una breve digressione verso la nostra destra ci porta sull’altura che domina il Lago di Sangiatto superiore con superba vista su Monte Cistella, Pizzo Diei, Gruppo del Rosa e Monte Leone.



Solidago virgaurea L.



Di fronte a noi, appena sopra il lago, una palina indica di proseguire salendo nel rado bosco di larici e rododendri dove il sentiero porta in una radura sotto alla Bocchetta di Scarpia: magnifico il panorama sul Pizzo Cervandone e Punta della Rossa.

  


Salendo ci troviamo al cospetto del Monte Sangiatto a destra e del Monte Corbenas a sinistra. Proseguiamo dritto per la massima pendenza fino a giungere alla Bocchetta di Scarpia (2248 m).


Scendiamo ora nella valle di Agaro attraverso un sentiero che dopo poche centinaia di metri piega a sinistra e permette la visione dall’alto del Lago di Agaro. Ora ci aspetta un lungo traverso in falsopiano fino all’Alpe Pojala.




Lago di Agaro

Lilium martagon L.

Lilium martagon L.

Hypochaeris uniflora Vill.

Allium schoenoprasum L.

Allium schoenoprasum L.

Allium schoenoprasum L.



Sempervivum arachnoideum L.



Dactylorhiza maculata (L.) Soó.


Alpe Pojala


Riprendiamo a salire dolcemente fino ad un nevaio che aggiriamo senza difficoltà per portarci sotto a una balza rocciosa che superiamo per la massima pendenza.


Campanula excisa Murith
Campanula excisa Murith: la tipica insenatura arrotondata che separa le lacinie della corolla rende questa campanula facilmente riconoscibile. Specie endemica del settore più settentrionale delle Alpi occidentali (presente anche in Francia e Svizzera). Habitat: pietraie e rupi silicee tra 1500 e 2500 metri di altitudine.

Minuartia verna (L.) Hiern

Artemisia umbelliformis Lam.

Mucche al pascolo di Pojala





Aster alpinus L.

Hedysarum hedysaroides (L.) Schinz & Thell.

Hedysarum hedysaroides (L.) Schinz & Thell.


Linaria alpina (L.) Mill.

Ranunculus glacialis L.

Gentiana verna L.

Gentiana verna L.

Il sentiero si fa più dolce e dietro una cengia ecco comparire la cascata che scende dal lago di Pojala.



Dopo il guado il sentiero sale accanto alla cascata fino ad arrivare al Lago di Pojala (2305 m).





Dopo aver pranzato, affrontiamo l’ultimo strappo prima del passo di Pojala, punto più alto di tutta l’escursione (2405 m).


Gentiana acaulis L.





Attraversiamo la piana coperta di eriofori, con la Punta d'Arbola di fronte a noi, e iniziamo la discesa verso l’Alpe della Valle.

Eriophorum scheuchzeri Hoppe

La discesa alterna tratti più ripidi a traversi in dolce pendenza. Duecento metri più sotto arriviamo alla baitella isolata dell’Alpe Naga (2210 m) che lasciamo subito alle nostre spalle per giungere dopo altri duecento metri circa all’Alpe della Valle (2048 m).

La Val Deserta, al di là del Lago Devero


Alpe Naga


Pizzo Cervandone e Pizzo Crampiolo


Saxifraga aizoides L.

Sempervivum tectorum L. e Achillea millefolium L.



Attraversiamo il ponticello e ci dirigiamo verso il sentiero che si infila nello stretto valloncello di fronte a noi e scende verso il Lago Devero. Dopo una mezz’oretta incrociamo la GTA che costeggia il lago e che renderà l’ultimo tratto di discesa verso Crampiolo semplice e veloce.

Punta d'Arbola

Lago Devero


Crampiolo


Giunti all’Agriturismo Crampiolo, dopo un saluto alla signora Fiorella, la “tappa-birretta” è obbligatoria!



Scegliamo di scendere percorrendo la veloce gippabile fino a Devero e quindi al parcheggio.

Epilobium angustifolium L. lungo il torrente