Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

venerdì 26 agosto 2011

Tours des Combins...sei giorni tra ghiacciai e panorami mozzafiato...

21 agosto...inizia l'avventura
St. Remy-en-Bosses - Bourg St. Pierre

appunti di viaggio
...giornata molto calda, partiamo che sono circa le 10.00 dopo aver lasciato la macchina nel piccolo parcheggio sopra il paese di St. Remy-en-Bosses optiamo per il sentiero n. 13 che sale a destra rispetto al percorso principale. Dopo un ripido tratto nel bosco il sentiero compie un lungo traverso portandoci sotto al colle, ci concediamo una breve pausa per poi riprendere a salire seguendo ora i segnavia TDC fino al colle del Gran San Bernardo 2469 m. C'è davvero molta gente, per cui decidiamo dopo aver visitato la graziosa chiesetta e fatto visita ai famosi cani di iniziare la discesa verso la Svizzera. Il percorso si rivela davvero lungo e interminabile, giunti a Bourg St. Pierre 1632 m, assaltiamo la fontana del paese come dei cammelli che non bevono da giorni, seguendo la via principale, dopo qualche minuto arriviamo all'auberge les Charmettes. Il dormitorio è tutto nostro e fatta la doccia andiamo a cenare, dopo quattro passi tra le case del paese andiamo a dormire...






22 agosto...il vero rifugio di montagna
Bourg St. Pierre - Cabane du Col de Mille

appunti di viaggio
Alle 8,30 circa ci incamminiamo da Bourg St. Pierre 1632 m seguendo una strada sterrata che sale con lungi tornanti per 1.30 circa, alla palina segnavia seguiamo a sinistra le ottime indicazioni e con innumerevoli salisascendi arriviamo all'alpeggio Le Coeur 2238 m. Facciamo una pausa ammirando lo splendido panorama sul gruppo del Bianco, M. Dolent 3820 m, la Grand Jorasse 4208 m, Aig. Tirolent 3870 m, Aig. d'Argentiere 3901 m e per finire l'Aig. du Chandonnet 3824 m, dopo questa scorpacciata di cime ci rimettiamo in marcia raggiungendo la sella erbosa La Vuardette 2450 m. Con un lungo traverso in 50 minuti arriviamo al Col de Mille 2473 m e in breve alla Cabane du Col de Mille, il rifugio è in una posizione straordinaria, un abbeveratoio all'esterno che oltre a servire per dissetare il mulo con cui fanno i rifornimenti serve anche come lavandino per lavarsi, il bagno anche lui all'esterno è ha poche decine di metri dalla struttura. Due ragazze giovani gestiscono il rifugio in maniera davvero egregia, dopo aver preso possesso dei posti letto decidiamo di fare quattro passi ...tanto per tenerci in allenamento...seguendo un sentiero arriviamo in cima al Mont Brûlé, 2572 m da dove si ha una splendida vista sulla valle di Martigny. Durante la cena facciamo conoscenza di una simpatica signora francese che come noi ha intenzione di fare il tour del Grand Combins, mangiamo molto bene e anche abbondantemente, la giornata volge al termine e scattate le ultime foto ci ritiriamo a dormire, domani sarà un lunga giornata....





fermarsi e osservare...by Kiran


by Kiran


la montagna non vuol dire solo testa bassa e camminare...by Kiran


23 agosto...tra i ghiacciai
Cabane du Col de Mille - Cabane F.X. Bagnoud à Panossière

appunti di viaggio
Oggi la giornata sarà lunga per cui alle ore 7.45 siamo già in cammino, dalla palina segnavia seguiamo le indicazioni per la Cabane Brunet, perdiamo velocemente quota rimanendo in ombra per gran parte del tracciato, arrivati finalmente al sole continuiamo con innumerevoli saliscendi fino a incrociare la strada di servizio che in breve ci conduce alla Cabane Brunet 2103 m. Ci fermiamo qualche minuto a riposare accanto alla fontana e osservando la splendida vista sui ghiacciai del Grand Combins pensiamo a cosa ci aspetta da qui in avanti... Seguendo le indicazioni blu (itinerario alpino) per Panossière percorriamo un lungo tratto in falsopiano, tralasciata a sinistra l'itinerario escursionistico per la Panossière proseguiamo diritti e attraversato il torrente iniziamo la lunga e ripida salita fino al Col des Avoullions 2547 m. Al colle lo spettacolo che ci si presenta e fantastico da rimanere senza fiato...in ogni senso..., pranziamo anzi facciamo un veloce spuntino la strada è ancora lunga, si scende velocemente arrivando sulla morena del ghiacciaio de Corbassiere che seguiamo in salita, anche se ben segnato il percorso è da intraprendere con attenzione, sulla nostra destra ammiriamo i ghiacciai di Les Follats che incombono quasi sulle nostre teste. Ed eccoci finalmente sul ghiacciaio, anche se ottimamente segnato da paletti blu, bisogna comunque ricordare che siamo su un ghiacciaio di notevoli dimensioni con tanto di crepacci e colatoi, per cui un minimo di attenzione bisogna sempre averla, notiamo da subito che la temperatura è decisamente scesa, sembra di essere in un'enorme frigorifero ventilato!!! Si inizia prima a salire sulla destra per poi attraversarlo nel suo tratto più pianeggiante e meno crepacciato, arrivati sula sponda opposta in pochi minuti di salita arriviamo alla Cabane FXB de Panossière 2645 m. anche oggi niente doccia, poco male ci laviamo ugualmente meglio che possiamo nei bagni, prima di cenare un forte temporale con tanto di grandine ci ricorda come in montagna il tempo possa cambiare velocemente senza che ci si possa accorgere. Abbiamo mangiato molto bene e abbondantemente, come primo una soupe al pomodoro e una buonissima hachis parmentier (colui che portato in Francia le patate) leggermente piccante come secondo, prima di andare a dormire esco fuori per qualche istante, c'è un leggero venticello, tutt'attorno è uno spettacolo che difficilmente dimenticherò, mi sento in pace con me stesso, una sensazione che da nessun'altra parte provo, solo nelle TERRE ALTE...








tramonto by Kiran


tramonto by Kiran


tramonto by Kiran


24 agosto...quando il gioco si fa duro... i duri cominciano a giocare
Cabane F.X. Bagnoud à Panossière - Cabane de Chanrion

appunti di viaggio
La sveglia oggi è alle ore 6.30, oggi ci aspetta, forse, la giornata più lunga e faticosa del tour. Alle 7.15 partiamo e affrontiamo subito il Colle des Otanes 2846 m il punto più alto dell'intero trekking, il panorama è a dir poco entusiasmante, Kiran ha il dito caldo sulla macchina fotografica, i ghiacciai risplendono ai primi raggi del sole e attorno a noi c'è il silenzio che solo la montagna può regalare... Ci aspetta l'impegnativa discesa verso il Lac de Mauvoisin, il sentiero è ben segnalato e nei punti più critici veniamo aiutati con delle scalette, giunti al bivio in località Pazagnon decidiamo di seguire il sentiero a destra, tralasciando la discesa verso la diga del lago (adottato dalla maggior parte di chi fa il Tour). A nostro parere anche se molto faticoso il percorso fatto da noi è davvero entusiasmante, il primo tratto si snoda su prati erbosi con bellissime fioriture di stelle alpine, mentre sul lato opposto del lago di fronte a noi possiamo ammirare il ghiacciaio du Giétro. La seconda parte invece ci mostra, in tutta la sua imponenza, il fronte del ghiacciaio de la Tsessette, attraversiamo impetuosi torrenti aiutati da ponti fatti con tavole di legno, salendo e scendendo ogni volta la morena delle lingue del ghiacciaio. Dopo diverse ore di cammino iniziamo a perdere quota rapidamente raggiungendo il ponte che attraversa il torrente, dalla palina segnavia iniziamo a salire di nuovo verso la Cabane de Chanrion che raggiungiamo in circa un'ora. L'arrivo al rifugio è davvero un sollievo la giornata è stata davvero impegnativa ma la soddisfazioni sui nostri volti ripaga tutta la fatica fatta, la cena purtroppo non è all'altezza dei rifugi in cui siamo stati i giorni scorsi, oltre a un minestrone alquanto annacquato ci viene servita una coscia di pollo a testa con del riso in bianco come contorno...e della macedonia...io avevo ancora fame...!!!
L'ultimo rifugio svizzero è stato davvero il peggiore di quelli incontrati in questo tour e fa pari con il rifugio Mottets al col de la Seigne in Francia...i nostri in Italia sono sicuramente un gradino sopra a tutti...durante la notte ma soprattutto nelle prime ore del mattino la maleducazioni di alcuni ospiti del rifugio non ci ha permesso di dormire adeguatamente, il rifugio come sostengo da molti anni non è un albergo ma un luogo dove ci si riposa e dove si ha la possibilità di condividere le proprie storie di montagna, ma purtroppo tanti non lo sanno...!!!











25 agosto...si torna in l'Italia
Cabane de Chanrion - Rifugio Letey à Champillon

appunti di viaggio
FINALMENTE SI TORNA IN ITALIA...!!!
Partenza ore 7.30, ma in realtà eravamo svegli molto prima, dalla palina segnavia iniziamo a scendere verso il torrente che scorre a fondovalle, passato il ponte affrontiamo la salita verso la Fenetre de Durand a quota 2797 m. Sul colle che segna il confine tra l'Italia e la Svizzera soffia un forte vento gelido e quindi fatte rapidamente le foto di rito scendiamo rapidamente dalla parte opposta da cui siamo arrivati. Raggiunta l'alpe Thoules 2378 m ci immettiamo sulla strada sterrata di utilizzo ai vari alpeggi, ci soffermiamo qualche istante  ai Lacs des Toules 2318 m, ammirando la mole del Mont Gelè 3518 m che incombe sopra di noi. La strada prosegue in leggera discesa fino al torrente de By oltre il quale dalla palina segnavia riprendiamo il sentiero che inizialmente a causa del transito delle mucche è poco individuabile, dopo una breve salita ci ritroviamo nuovamente su una strada sterrata di servizio alle numerose opere idrauliche che probabilmente servono gli alpeggi. Lungo il percorso la strada si interrompe varie volte e in questi tratti il collegamento è reso sicuro da alcune funi (uno di questi tratti è in una piccola galleria che presentava il fondo grigliato sotto cui scorreva l'acqua). Dopo alcuni minuti in cui camminiamo accanto a un grossa condotta, deviamo sulla destra seguendo i segnavia gialli del TDC, ci rimane ora l'ultima fatica odierna la salita verso il rifugio, anche oggi è stata lunga e interminabile, in lontananza scorgiamo il rifugio Letey Champillon 2375 m che raggiungiamo ancora con un buon passo...
L'accoglienza al rifugio è ottima e finalmente possiamo anche fare una doccia calda, dopo quattro giorni ci voleva davvero, la cena poi è di quelle che fai fatica ad alzarti dal tavolo, pasta al ragù, polenta concia con salsicce in umido e il dolce uno squisito bonnet, caffè e genepy per chiudere questa ultima serata nel modo migliore...










26 agosto...l'ultimo giorno...si ritorna alla civiltà
Rifugio Letey à Champillon - St. Remy-en Bosses

appunti di viaggio
Ultimo giorno...dopo cinque giorni in cui eravamo solo noi e la montagna oggi purtroppo dobbiamo ritornare alla civiltà...Ci svegliamo con calma, prepariamo per l'ultima volta lo zaino, scambiamo qualche battuta ma si vede chiaramente che ci dispiace che sia finita, anche se siamo stanchi avremmo voluto proseguire...Fatta un'abbondante colazione salutiamo i pochi avventori del rifugio e iniziamo subito la ripida salita verso il Col Champillon 2709 m, raggiunto il colle iniziamo a scendere perdendo quota velocemente, il sole oggi sembra volerci salutare e gioca a nascondino tra le nuvole che dopo questo lungo periodo si fanno vedere con più consistenza... Arrivati all'alpeggio Pointer continuiamo sulla strada sterrata, attraversato il torrente Menouve svoltiamo a sinistra seguendo il rombo giallo del TDC, dopo pochi minuti seguendo le indicazioni a destra iniziamo nuovamente a salire raggiungendo l'alpe Combe Germain. Dopo un breve pausa riprendiamo a salire raggiungendo il Ru d'Eternod da qui proseguiamo a sinistra sulla pista che ricopre il canale, questo tratto completamente nel bosco è davvero molto piacevole. Dopo l'alpeggio Barasson 1868 m la strada sterrata riprendere a scendere dolcemente e tra una risata e l'altra arriviamo alle porte di Saint-Rhémy-en-Bosses, la nostra splendida avventura è arrivata al termine, sono stati sei giorni davvero stupendi, poco prima di entrare in auto un leggera pioggerella cade, sembra davvero che qualcuno da lassù ci voglia bene...!!!

 







Malati di Montagna: Danilo, Kiran e Fabio

venerdì 19 agosto 2011

Innsbruck capoluogo del Tirolo Settentrionale

"La città di Innsbruck si è originata sul luogo di quello che fu l'antico castrum romano di Veldidena. Prende il suo nome da Inn e bruck, cioè ponte sul fiume Inn e rimase una località di confine per tutta l'epoca dell'Impero Romano. Nel 1232 fu elevata al rango di città e nel 1248 passò tra i domini dei conti del Tirolo, per poi essere ceduta assieme al territorio tirolese cis- e transalpino a Rodolfo IV d'Asburgo nel 1363. Fu capitale del Tirolo nel 1420, sostituendosi a Merano (che lo era stato fin lì). Divenuta residenza ufficiale dell'Imperatore Massimiliano I, la città conobbe un periodo di grande splendore e di incremento economico tra il XVI ed il XVII secolo. Nel 1669 fu aperta l'università di Innsbruck" da Wikipedia
Malati di montagna: Franco, Luisa, Deborah e Fabio