I laghi del Cardeto si trovano nel cuore delle Prealpi Orobiche, in un ambiente di straordinaria bellezza. Veri gioielli naturalistici, con vista sulle più alte cime delle Orobie, dal Pizzo Redorta, Scais e Pizzo Coca. Non ci sono particolari difficoltà, si percorrono mulattiere, strade di montagna e sentieri, sempre ben segnalati da segnavia e indicazioni.
Da Bergamo si risale la Val Seriana fino all'abitato di Gromo. Subito dopo l'abitato, si svolta a sinistra per la frazione Ripa, che si raggiunge in pochi minuti. Lasciata l'auto nel comodo parcheggio vicino alla chiesa della S.S. Trinità (859 m), si continua a seguire la strada fino al secondo tornante. Abbandonata la strada, si inizia a seguire la mulattiera sulla sinistra. Incrociata nuovamente la strada, si prosegue sul lato opposto seguendo le indicazioni per il Passo della Portula, segnavia CAI 233. Su mulattiera e strada forestale si continua a salire verso nord, costeggiando alcune baite ristrutturate in posizione panoramica. Entrati in un fitto bosco, si continua con pendenza costante e dopo aver tralasciato a sinistra il sentiero 281 per Valgoglio, in breve si arriva alla fresca sorgente del Nedulo e subito dopo alla baita omonima (1487 m). Da qui inizia il vero spettacolo verso l'alta Val Seriana, con i giganti delle Orobie in bella mostra, dal Pizzo Coca, al Pizzo Redorta. Il sentiero sale a mezza costa in maniera costante, dopo aver tralasciato il sentiero 261 per Gromo S. Marino, si prosegue con un ampio semicerchio, raggiungendo la conca del Cardeto. Arrivati al bivio per il "Giro dei laghi", si abbandona il sentiero 233 da cui poi si farà ritorno e dalla palina segnavia si sale verso sinistra seguendo il sentiero 233A verso il L. di Cardeto. Il sentiero è sempre ben segnalato e raggiunge senza particolari difficoltà i tre splendidi laghi alpini, dove è obbligatorio fare una pausa rigeneratrice. Incrociato nuovamente il sentiero 233 nei pressi della Baita Alta Cardeto (1940 m), dalla palina segnavia si inizia a scendere in direzione della sottostante Baita Flavio Rodigari (1850 m). Si continua a perdere quota fino a incrociare il sentiero 256 per la Val Grabiasca e il P.so di Valsecca che si tralascia a sinistra. Dopo aver attraversato un paio di torrenti su dei ponti, si prosegue raggiungendo nuovamente il bivio. Da qui si ripercorre il medesimo percorso fatto all'andata.
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il selvadego
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