Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 6 giugno 2021

In Valle Antigorio, sulle vecchie mulattiere dei Walser

Tanti sono i motivi d'interesse di questa escursione. Il meraviglioso panorama che offre questo angolo poco conosciuto della Val Antigorio, l’affascinante storia migratoria dei Walser, genti d’antica origine alemannica, che con strenuo eroismo affrontarono la sfida salendo verso le terre alte e diventando al tempo stesso nomadi. Nella prima parte di questo lungo anello, si parte dalla chiesa parrocchiale di Croveo, con il campanile costruito su un grande masso di frana, per poi proseguire sullo storico sentiero scavato nella roccia, che saliva fino al paese di Agaro (Agher nel dialetto walser). Villaggio scomparso nella prima metà del Novecento, per dare spazio alla costruzione del bacino idroelettrico del Lago di Agaro. Nella seconda parte dell'escursione, si raggiunge Ausone altro villaggio Walser come Agaro, fondato da coloni provenienti dalla valle di Binn alla fine del XIII sec. Arrivati su strada a Goglio, si continua seguendo la storica Via Arbola o Via Albrun, che si abbandona momentaneamente per raggiungere i verdi prati di Esigo, sotto all'imponente Monte Cistella. Da qui inizia la parte più tecnica di tutta l'escursione, si scende ripidamente superando un alto gradino roccioso attraverso gradinate in sasso, alcune catene di sicurezza facilitano la discesa, sembra incredibile come si può aver concepito e poi costruito queste opere di vera ingegneria alpina. Arrivati a valle, si riprende a seguire la Via Arbola che conduce alle spettacolari Caldaie di Croveo, un incredibile spettacolo naturale, dove il lavoro millenario dell’acqua ha modellato la roccia, creando una suggestiva cascata e le marmitte. Sentieri ben segnalati, attenzione alle rocce talvolta scivolose e alcuni tratti esposti, dove non bisogna soffrire di vertigini!

Si percorre l’autostrada A26 Volti-Gravellona Toce fino Gravellona, per poi proseguire lungo la statale 36 del Sempione. Oltrepassata Domodossola, si continua fino all'uscita di Crodo. Seguendo le indicazioni per Baceno/Val Formazza si arriva in pochi minuti a Baceno, da dove si prosegue in direzione dell'alpe Devero. Arrivati subito dopo a Croveo ,si lascia l'auto nel comodo parcheggio sulla sinistra in leggera discesa, l'entrata è davanti a un bar. Si ripercorre la strada verso valle fino a una cappella, dalla quale seguendo le indicazioni escursionistiche, si inizia a seguire la stradina asfaltata sulla sinistra verso la frazione Beola. Raggiunto un piccolo parcheggio, si inizia a seguire il sentiero H6 (Mollio/Piodacalva/Lago Agaro). Dopo "Crupal" si arriva al primo bivio, dove tralasciato a destra il sentiero H4, si inizia a risalire a mezza costa il pendio della montagna. Durante il percorso si incontrano alcune cappelle votive, un paio di balme e alcune baite costruite sui pochi ripiani erbosi che la montagna concede. Oltrepassata "La Balma", inizia il tratto più interessante, si risalgono alcuni tratti di sentiero con scalini scolpiti nella roccia, fino a raggiungere una cappella nel punto più panoramico. Siamo a picco sull'abitato di Croveo e la vista sul Cistella e sulle montagne della Valle Antigorio è unico. Si continua a salire arrivando al "Möi dul diovol", dove si trova una bella cappelletta con una croce datata 1797 e una fresca sorgente. Oltrepassate le baite di Mollio Sotto "Ca dla Lisabetta" e "Ca dla Luzia", si arriva al secondo bivio. Tralasciato il sentiero a destra per Suzzo/Mollio, si continua a seguire le indicazioni per Agaro, raggiungendo in breve i prati di Pioda Calva "Galwuboda" (1231 m), con una bella baita ristrutturata, una cappella e una fresca fonte. Attraversato l'alpeggio si scende leggermente e superato un tratto dove è presente una catena di sicurezza, si risale  una ripida scalinata in pietra, sopra al torrente che scende dalla diga di Agaro. Guadato il torrente si arriva a un bivio segnalato su una masso, tralasciato il sentiero che scende a Costa, si prosegue a destra. Qui bisogna fare attenzione, si consiglia di salire subito a sinistra seguendo una traccia che sale incrociando a pochi metri più in alto di nuovo il sentiero (gli sbiaditi segnavia si perdono sull'argine del torrente). Si ritorna a salire e tralasciata a sinistra l'indicazione per Goglio/Crof Hutz, si raggiunge una prima cappella, oltre la quale con una serie di svolte nel bosco e un lungo tratto a mezza costa, si arriva sotto alla diga del Lago di Agaro. Tralasciata l'indicazione all'entrata della galleria per Ausone/Goglio (H8) da cui poi si farà ritorno, si risale la strada sterrata. Poco dopo si segue il sentiero a destra fino a un bivio con alcune paline segnavia. Tralasciate le indicazioni a sinistra per Crampiolo/Alpe Devero (H10), si prosegue lungo la strada sterrata che costeggia il Lago di Agaro/Birchenshäl (1599 m), in direzione del Passo di Topera (H4), Passo del Muretto (H6), Passo di Poiala (H8). Con piacevole percorso e alcuni bellissimi scorci sul lago, si raggiungo in fondo al lago le baite dell'alpe Spygher (1601 m). Ritornati alla galleria e accesa l'illuminazione a tempo, si inizia a percorrerla per circa 2 km, affiancando la condotta forzata. Usciti dalla galleria si percorre la strada sterrata arrivando nel villaggio walser di Ausone Opso (1467 m). Oltrepassata la bella chiesetta, seguendo le indicazioni sulla palina segnavia si inizia a scendere lungo la stradina asfalta fino a Goglio. Tralasciato il sentiero a sinistra per Agarina/Costa, (eventuale variante per accorciare il giro e ritornare a Croveo), si oltrepassa la centrale elettrica e attraversato il ponte, si sale a destra raggiungendo la chiesetta. Oltrepassato il Museo della Funivia di Goglio, allestito nella ex stazione di partenza della Funivia ENEL Goglio-Devero, si sale lungo una stradina sterrata, fino a incrocia la Via dell'Arbola/Via Albrun (H00). Tralasciata l'indicazione per l'Alpe Devero, si inizia a scendere a sinistra seguendo la mulattiera per Osso/Croveo/Baceno. Oltrepassate alcune baite, si attraversa un ponte e raggiunto un bivio si prosegue a sinistra, lasciando sulla destra la variante H03b per Esigo. Dopo pochi metri, si prosegue a destra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia. La vecchia via scende tra due muretti a secco nel bosco, fino a incrociare la strada asfalta nei pressi del bivio per Esigo. Abbandonato il sentiero H00, si supera la barriera che impedisce l'accesso ai non autorizzati e si segue la strada asfaltata fino a Esigo (1230 m). Oltrepassata la chiesetta, si continua a salire verso sinistra oltrepassando diversi nuclei di baite, fino a una palina segnavia. Si segue la sterrata sulla sinistra seguendo il sentiero H3 verso Croveo (Loc. Osso), arrivando in breve a una bella croce in pietra con panchina. Il sentiero grazie all'ingegno di chi l'ha studiato e l'abilità di chi l'ha costruito, si può definire senz'altro una vera opera di ingegneria alpina. Si inizia a scendere ripidamente superando un alto gradino roccioso, grazie a ripide scalinate in pietra, alcune catene di sicurezza aiutano nella discesa, utili in caso di terreno bagnato, fare attenzione alle foglie che possono nascondere il sentiero. Raggiunta una cappella, si continua senza problemi tra i castagni, fino a incrociare la strada nei pressi della frazione di Osso. Si riprende a seguire la Via dell'Arbola (H00) e oltrepassato il lavatoio si arriva al curioso villaggio/vacanza costituito da carrozze ferroviarie. Continuando a seguire le indicazioni si arriva alle Caldaie di Croveo. Con una scala metallica, si può scendere per vedere il lavoro millenario dell’acqua che ha modellato la roccia, creando un vero spettacolo naturale. Seguendo l'indicazione per Croveo (H00c) si sale leggermente, raggiungendo in breve il suggestivo campanile costruito su un grande masso di frana, con accanto la chiesa parrocchiale. Da qui facilmente si ritorna al parcheggio da cui si è partiti.
il Selvadego

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