Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 23 maggio 2021

Da Cervatto al Pizzo Tracciora

Già salito da Rossa, ma la salita al Pizzo Tracciora dal versante di Cervatto a mio parere è la più suggestiva, per l'ambiente che si attraversa e i panorami che offre. I sentieri sono ben segnalati, anche se purtroppo a causa del maltempo nell'ottobre del 2020 che ha interessato tutta la Valsesia, devo segnalare che sul sentiero 503 che scende da Villa Banfi, a circa 1160 m nei pressi dell'alpe Piane bisogna fare attenzione nel guadare un paio di torrenti e il raccordo 502 con Oro Negro è stato parzialmente distrutto da una grossa frana, per il ritorno a Cervatto è consigliabile proseguire per i Prati Rossi. Dalla cima il colpo d'occhio sul Rosa è straordinario.

Da Varallo si segue la strada provinciale per la Val Mastallone, fino al bivio Fobello-Rimella. Si prosegue a sinistra per Fobello e oltrepassato il centro del paese, si seguono a sinistra le indicazioni per Cervatto. Poco prima di salire verso il paese si svolta a sinistra e in breve si raggiunge un ampio e comodo parcheggio. Parcheggiata l'auto, seguendo la via principale si sale verso la chiesa parrocchiale di San Rocco (XVII sec.). Dalla piazza si segue a sinistra la stretta strada asfaltata che attraversa le varie frazioni (501-503-506-507). Arrivati in breve a Cadvilli (1009 m) si può ammirare il primo dei tanti oratori che si incontreranno sul percorso, dedicato alla Madonna della Neve, sorto precedentemente alla stessa chiesa parrocchiale, questo oratorio è già ricordato nel 1591. Dopo un tratto in piano, si perde leggermente quota giungendo a Cadiano, poco prima dell'oratorio dedicato a Sant’Antonio, si abbandona la stradina e si segue sulla sinistra il sentiero 501 per Oronegro/Camplasco/Pizzo Tracciora. Il sentiero scende dolcemente sotto l'abitato di Giavina, fino a raggiunge il ponte in pietra con il quale si attraversa il torrente Cervo. Raggiunta la bianca cappella sulla sponda opposta, si sale a sinistra percorrendo un breve tratto attrezzato con una fune metallica, utile in caso di ghiaccio. Usciti dal bosco si attraversano i pascoli di Oro Negro raggiungendo in breve la graziosa chiesetta, dalla quale si ha una bella visuale su Cervatto. Si prosegue tra le case in gran parte ristrutturate, per poi seguire l'evidente segnavia a destra per Camplasco. Usciti dall'abitato si tralascia l'indicazione a destra per Casone e si rientra nel bosco proseguendo su una sterrata inerbita. Dopo un paio di tornanti si esce in una radura con altre due baite, il sentiero piega verso sinistra iniziando a guadagnare quota ripidamente. Oltrepassato un rudere si rientra nuovamente nel bosco, per poi uscire nei pressi dell'alpe Camplasco, seguendo la dorsale verso destra in breve si arriva sull'ampia spianata della Sella di Camplasco (1364 m), a cavallo tra la Val Meula e la Valle del Cervo. Tralasciato il sentiero per Grassura (576), si svolta a destra iniziando a risalire la boscosa dorsale nord-orientale che scende dal Pizzo Tracciora (501), alternando tratti in moderata pendenza, a strappi più faticosi. Oltrepassato i resti di una costruzione la pendenza diminuisce e usciti dal bosco in pochi minuti si raggiunge una bella costruzione chiamata Villa Danise, ma più conosciuta ovunque come Villa Banfi (1606 m). Oltrepassato l'edificio, seguendo le indicazioni sulla palina segnavia si sale moderatamente, rimanendo in questo primo tratto sul versante sinistro. Raggiunto il crinale, il sentiero taglia verso sinistra a mezzacosta arrivando in breve alle baite oramai diroccate dell'alpe Masaroli (1708 m). oltre le quali si perviene a un bivio. Tralasciato il sentiero più marcato che inizia a scendere, si continua sul 501 iniziando nuovamente a salire. Superata una fresca sorgente, si inizia a guadagnare quota costantemente con lunghe svolte, a tratti il sentiero sempre scomparire nell'erba secca, ma basta un po' d'attenzione nello scorgere i segnavia sempre presenti. Incrociato il sentiero proveniente da Rossa (400), non resta che seguirlo verso destra e in pochi minuti si raggiunge la croce del Pizzo Tracciora di Cervatto (1917 m). Ritornati a Villa Banfi, si inizia a scendere seguendo il sentiero 503. Questo itinerario pur non presentando difficoltà, è poco frequentato e attraversa prati e boschi dove la vegetazione è talvolta  invadente, rendendo difficoltoso il cammino. Con lunghi tornanti a pendenza regolare si inizia a perdere quota, in pochi minuti si raggiunge un rudere, oltre il quale si inizia a costeggiare per un lungo tratto il rio dei Corti. Continuando a mezzacosta dopo aver superato dei canali in cui scorrono alcuni torrentelli si arriva all'alpe Piane (nel periodo in cui è stata effettuata l'escursione il guado dei torrenti che scendono lungo i canali sono da fare con attenzione). Proseguendo nella medesima direzione si supera un altro rudere, per poi scendere più ripidamente fino a incrociare il sentiero 502 che collega Oro Negro a Tapponaccio. Tralasciato il raccordo con Oro Negro (nel periodo in cui è stata effettuata l'escursione un tratto del sentiero è stato cancellato da una grossa frana), si sale leggermente verso sinistra seguendo l'indicazione su un albero per Prati Rossi/Tapponaccio (502). Oltrepassata l'alpe Terragno, si guada il rio dei Corti e dopo poche decine di metri si raggiunge la località Prati Rossi, incrocio di vari sentieri (1001 m). Tralasciato a sinistra l'indicazione per Oro Balme-Rifugio/Tapponaccio/Madonna del Balmone (502), si attraversa il ponte e si inizia a seguire la mulattiera che costeggia a mezza costa la montagna. Oltrepassata una bellla cascatella in breve si ritorna alle prime case di Cadiano. Da qui si ripercorre il medesimo percorso dell'andata.
il selvadego

Cervatto



prime indicazioni


Oro Negro




si va per il 501....


un caratteristico ponte in pietra


tratto messo in sicurezza in caso di ghiaccio



Oro Negro


uno sguardo alle all'indietro




uno sguardo verso destra...


...e uno verso sinistra


si risale la bella dorsale....


i panorami non mancano


ecco il Pizzo Tracciora...


Villa Banfi





sentiero spettacolare


ed eccolo spuntare


alpe Masaroli 1722 m



sentiero percorso


su...sempre più su....


quasi arrivato....


va beh...che dire



Pizzo Tracciora di Cervatto 1917 m








 si scende a ritroso....



sentiero messo in sicurezza


ciao Rosa alla prossima...


Anemone nemorosa




giochi d'acqua


Oro Negro al pomeriggio


la villa-castello di Cervatto


bella giornata

 

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