Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 29 maggio 2021

All'alpe la Colla nel Parco Nazionale della Val Grande

La montagna non è fatta solo di cime da conquistare, ma è soprattutto la storia di uomini e donne che con enorme fatica per sopravvivere, si sono dovuti adattare alla vita dura e aspra che la montagna esige. Un esempio tangibile è salire all'alpe la Colla, partendo da Premosello e risalendo nel primo tratto l'antica mulattiera per Colloro, prima della costruzione della strada. Per poi continuare su sentiero che risale un bosco di vecchi castagni, toccando alpeggi che trasudano di storia. Si resta meravigliati come si poteva conquistare un fazzoletto di terra in zone difficilmente raggiungibili e impervie. Il percorso non presenta difficoltà, i sentieri sono tutti ben indicati, da considerare il dislivello, eventualmente si può pensare di partire da Colloro. Per il ritorno una breve deviazione passando dal caratteristico Ponte Luet, ponte pedonale in pietra con un’arcata perfettamente a tutto sesto, che supera le cascate del Rio del Ponte.

Dall'autostrada A26 (Gravellona Toce), si prosegue sulla SS33 del Sempione fino all'uscita di Premosello Chiovenda. Attraversato il ponte sul fiume Toce, seguendo le indicazioni si arriva a Premosello. L'auto la si può lasciare nell’ampio parcheggio gratuito sulla destra, prima della chiesa parrocchiale dedicata a Maria Vergine Assunta (220 m). Dal piazzale della chiesa si segue Via G. Chiovenda sul lato destro del torrente fino al secondo ponte, oltre il quale si arriva al monumento dell'alpigiano, con accanto un pannello didattico del "Sentiero Natura - Vivere in salita". Seguendo le indicazioni sulla palina segnavia La Colla (3h35 sentiero A38), oltrepassata una banca, si svolta a sinistra, arrivando di fronte alla chiesetta di Sant'Anna. Prima che la strada faccia una curva verso destra, si imbocca sulla sinistra via G. Varetta e seguendo i segnavia si raggiunge l’inizio della mulattiera. Giunti nei pressi della Cappella al "Rasciaval", seguendo le indicazioni si sale a sinistra verso Colloro/Capraga.  La mulattiera anche se molto vecchia, lo si può notare dai sassi levigati, è ancora in ottimo stato. Durante la salita si attraversa un paio di volte la strada asfaltata, ma questo non influisce sul fascino di questo percorso dove sono stati collocati alcuni pannelli didattici, che raccontano la dura vita che si svolgeva su questi monti. Usciti dal bosco in breve si arriva a Colloro (468 m), tipico villaggio adagiato su un ripiano montano, che riceve il sole tutto l'anno, un detto popolare recita: "una giornata invernale di sole, a Colloro è mezza primavera". Attraversata la strada, si risale la mulattiera sulla sinistra, raggiungendo il Circolo Operaio, per poi proseguire a sinistra tra le strette viuzze del paese fino alla chiesa di San Gottardo. Seguendo le indicazioni per l’Alpe Capraga/Alpe Lut, si inizia a risalire la stradina asfalta. Oltrepassata la Cappella Lüt du Runch (580 m), in pochi minuti si raggiunge il bacino di carico della “Società Cooperativa elettrica Pro Colloro”. Subito dopo aver attraversato il ponte, si abbandona la strada e si inizia a seguire il sentiero a sinistra per Ai Curt, Alpe La Colla (2h20), Bocchetta Saler (A38). Nella prima parte si sale costantemente in un fitto bosco e oltrepassata una cappella o perlomeno quello che ne rimane, si arriva Ai Curt (963 m). Il sentiero prosegue costeggiando alcune baite, alcune delle quali oramai ridotte a dei ruderi. Superato un tratto roccioso, si rientra nel bosco arrivando in pochi minuti alla palina segnavia dell'Alpe Corpic (1156 m). Consiglio una deviazione verso l'alpeggio, magari sulla via del ritorno, con l'unica baita ancora in buono stato, grazie alla passione del suo proprietario (incontrato poi per caso a Colloro) e ammirando lo splendido panorama verso la piana Ossolana. Da qui inizia la parte più ripida e quindi più faticosa di tutto il percorso. Il sentiero risale il pendio, fino a raggiungere la sella erbosa dell'Alpe La Colla (1396 m), con la grande costruzione che si può scorgere anche da Premosello. Per far rifornimento d'acqua, raggiunte le baite si scende leggermente verso destra raggiungendo la fresca fonte. Per il ritorno si ripercorre il medesimo itinerario, fino a raggiungere il tornante della strada asfaltata, dal quale seguendo l'indicazione sulla palina segnavia, si segue il sentiero a sinistra per il Ponte Luet. Dopo un tratto a mezza costa, si arriva al caratteristico ponte in pietra "Luet". Oltrepassate le baite si scende verso destra e superata la condotta forzata, si raggiunge il torrente, che in questo punto crea alcune bellissime cascatelle. Si guada con un po' d'attenzione, per poi continuare a scendere verso sinistra, fino a un oratorio sconsacrato. Dalla vicina cappella, si riprende a scendere seguendo la mulattiera, che in breve conduce alle prime case di Premosello.
Altre escursioni con partenza da Premosello:
http://malatidimontagna.blogspot.com/2014/04/vivere-in-salita.html
http://malatidimontagna.blogspot.com/2014/02/parco-nazionale-della-val-grandeultima.html
il selvadego 

Premosello Chiovenda

Monumento all'Alpigiano, eretto in segno di gratitudine per il contributo dato alla Resistenza dalle genti di montagna

Sentiero Natura "Vivere in salita"
 

 

Colloro




 

 

Ai Curt 963 m


 



 

La Colla, l'ultimo alpigiano che caricò l'alpe fu Ernesto Piolini, l'alpeggio fu abbandonato definitivamente nel 1952
 
Colma di Premosello
 
 
 

 
Alpe Curpic 1156 m
 
 
 
 Ponte di Luet

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