Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 27 novembre 2016

Alla scoperta di un piccolo mondo antico

Si parte da Pontemaglio con il suo antico ponte in pietra che sovrasta il tortuoso scorrere del Toce, per poi salire a Veglio dove le lancette dell'orologio sembrano essersi fermate. Non è un alpeggio, ma un vero paese, dove non bisogna aver fretta nell'attraversarlo. Un villaggio antico, con le sue grigie case in pietra che risalgono ai secoli XIII e XIV, accanto a molte altre che furono ricostruite nei secoli seguenti, soprattutto nel XVI. Da Veglio si sale ripidamente arrivando ad Alagua, dove si ha la sensazione fin da subito di essere arrivati in un gran bel posto. Sarà per la sua posizione protesa sulle falde di Antigorio e affacciata sulla piana ossolana o forse per i gruppi di baite perfettamente ristrutturate sparse tra gli ampi pascoli, ma una cosa è certa, da qui non si vorrebbe più scendere!

Seguire l'autostrada A26 verso Gravellona Toce, per poi continuare sulla statale del Sempione fino all’uscita di Crodo. Dopo alcuni minuti abbandonare la strada per Crodo e seguire a destra l'indicazione per Pontemaglio. Prima della galleria di Oira, in corrispondenza della fermata del bus, lasciare la macchina nel piccolo parcheggio sulla destra. Dalla palina segnavia scendere verso l'antico ponte in pietra (G00), oltre il quale si raggiunge in breve l'oratorio di S. Croce a Pontemaglio (370 m). Seguire ora la strada a destra verso la parte alta del paese, arrivando in breve nei pressi del lavatoio. Da qui seguendo le indicazioni sulla palina segnavia (G00a) si prosegue verso sinistra e subito dopo a destra passando sotto a un arco in pietra di una casa. Poco prima delle ultime case si tralascia il sentiero per Montecrestese e svoltando a sinistra si sale verso Veglio/Alagua/Coipo (A02).
Il sentiero sale ripido e ben scalinato fino alle prime case di Veglio (540 m). Attraversando con la dovuta calma il suggestivo paesino si raggiunge la palina segnavia. Tralasciata l'indicazione a destra per Scarpia/Chezzo/Montecrestese (A02a) da cui poi si farà ritorno, si prosegue per Alagua/Coipo (A02). Arrivati nei pressi di una fontana, si imbocca il sentiero che sale incrociando poco dopo una strada sterrata, percorsi pochi metri sulla sinistra si riprende a seguire il sentiero che inizia a guadagnare quota con una lunghissima diagonale verso sinistra, in un bel bosco di castagni. Dopo un lungo tratto alquanto ripido, si oltrepassa sulla destra l'alpe Campieno, raggiungendo in breve le prime baite di Alagua (1210 m). Seguendo un tratturo si raggiunge in breve il nucleo principale, prima di proseguire si consiglia una breve deviazione a sinistra verso un suggestivo laghetto, nel quale si specchiano due graziose baite e le cime del M. Cistella e Pizzo Diei, splendido il panorama verso la piana ossolana e l'inizio della Valle Antigorio. Ritornati ad Alagua, dalla palina segnavia si continua a seguire il sentiero per Coipo/Altoggio (A02) contrassegnato con dei segni di vernice rossi. Tagliando in più punti la strada si sale in un bel bosco fino a raggiungere l'alpe Buscain (1390 m), punto più alto dell'anello. Abbandonata poco dopo la strada si scende leggermente a destra attraversando i vari nuclei di baite, oltrepassato un piccolo laghetto, si piega verso destra raggiungendo la radura dove sono collocate le baite di Coipo (1385 m). Si percorre la strada asfaltata di servizio all'alpe per un breve tratto, per poi iniziare a seguire sulla sinistra il sentiero per Altoggio/ Montecrestese/Pontetto (A04). Il sentiero è sempre ben segnalato e incrocia in più punti la strada asfaltata, passando accanto ad alcuni edifici religiosi, tra cui l'oratorio della Madonna di San Luca (1156 m), la Cappella dei Genovesi (976 m) e la Cappella di Pusalà (877 m). Arrivati alla frazione di Altoggio (742 m), si prosegue fino all'inizio del paese, da dove si seguono le indicazioni sulla palina segnavia per Montecrestese. Dopo poche decine di metri si abbandona la strada asfalta e si segue il sentiero a destra fino a incrociare la sottostante strada che si inizia a seguire verso destra raggiungendo in pochi minuti la frazione Nava (613 m). Si attraversa il paese, per poi continuare lungo la strada asfalta fino al primo tornante. Abbandonata la strada si segue la sterrata sulla destra che si abbandona subito dopo per seguire il sentiero a sinistra contrassegnato dai segni di vernice rossi. Dopo aver raggiunte alcune baite si scende fino a incrociare la strada sterrata che si segue verso destra arrivando in breve all'Oratorio di San Marco (sec. XVI) a Veglio. Da qui si ripercorre fino a Pontemaglio il medesimo itinerario fatto all'andata.
Malati di Montagna: Lorenzo, Pg, Silvio, Danilo e l'homo selvadego

Veglio
Di origine antica, nel 1346 risulta essere denominata Avelio, nome che significa “luogo di vigilanza”, e in effetti l’abitato si trova su un alto ripiano da cui è possibile dominare la valle sottostante, nonché le valli Antigorio e Divedro. Il paese purtroppo è stato abbandonato negli anni ’50 del ‘900, sia per il timore (infondato) che la montagna sovrastante franasse, che per la mancanza di infrastrutture.




Alagua...dove è bello poter sognare...







Coipo e dintorni






sentieri d'acqua




dettagli e traccia gpx


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