Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 16 giugno 2012

Laghi artificiali, laghi naturali, stagni, pozze e torenti, insomma non manca certo l'acqua!

Le Alpi Orobie racchiudono al loro interno piccoli e grandi laghi alpini. Bacini naturali di origine glaciale splendidi per colore e suggestione. In alta Val Seriana, nella conca di Aviasco, fra i monti Cablanca 2601 m, Monte Madonnino 2502 m e Monte Pradella 2502 m, incontreremo i laghi di Aviasco, Cernello, Campelli, Succotto e il grande lago Nero, con il rifugio omonimo.
Tali laghi di origine naturale sono stati modificati, negli anni 20 dall’opera umana, quando le industrie Crespi ne innalzarono il livello creando il sistema di captazione, ancora attivo, utile alla produzione di energia elettrica. Un connubio apparentemente contrastante fra natura e storia dell’uomo che conserva tuttavia grande fascino e bellezza.

Dall'autostrada A/4 direzione Venezia prendiamo l'uscita di Bergamo, proseguiamo seguendo le indicazioni per la Valle Seriana, arrivati a Ponte Nossa svoltiamo a sinistra in direzione Valbondione. Proseguiamo sulla strada provinciale che attraversa i paesi di Villa d’Ogna ed Ardesio, per poi svoltare a sinistra verso Valgoglio. Arrivati in Piazza Tiraboschi continuiamo diritti verso la parte alta del paese, al secondo parcheggio sulla sinistra lasciamo l'auto, sul lato opposto un cartello in legno indica il sentiero dal quale faremo ritorno.
Ci incamminiamo sulla strada asfaltata verso la località Bortolotti, arrivando dopo circa 20/30 minuti 1142 m, per chi vuole accorciare l'escursione può arrivare fin qui con l'auto, oltre a un piccolo spazio da qualche tempo è stato costruito un parcheggio a pagamento dal comune, ovviamente da evitare se si vuole fare l'intero giro qui descritto! Imbocchiamo il sentiero 228/268 che si inoltra quasi immediatamente in un fitto bosco, costeggiamo e intersechiamo in alcuni tratti la condotta forzata proveniente dai sovrastanti laghi. La salita anche se in alcuni tratti risulta ripida è resa piacevole dallo splendido bosco che si attraversa, costeggiato brevemente un torrente sulla destra giungiamo ad un bivio su di una sterrata, tralasciando la deviazione a destra che useremo al ritorno, proseguiamo sul lato opposto seguendo le indicazioni per il lago Nero e Cerrnello. Dopo un tratto in falsopiano, riprendiamo a salire arrivando ad una fresca fontana, usciti definitivamente dal bosco ci ritroviamo in un'ampia radura, dalla palina segnavia proseguiamo a sinistra verso la Capanna Lago Nero, tralasciando la sterrata che sale davanti a noi e dalla quale faremo ritorno. Dopo un primo tratto in falsopiano, torniamo a salire ripidamente contornando una parete rocciosa, sulla sinistra la vista si apre e regala un'ampia veduta sulla vallata. Con una serie di tornanti raggiungiamo un grande masso piatto sulla sinistra, ottimo punto panoramico sulla cascata, riprendiamo a salire su alcuni gradini di pietra, in alto su di un promontorio scorgiamo la Capanna Giulia Maria. Dopo un tratto con fondo roccioso scendiamo leggermente verso i vari edifici di servizio alle dighe, dalla palina segnavia continuiamo seguendo il sentiero 268, costeggiamo la condotta forzata, per poi svoltare decisamente a destra, iniziando a salire in maniera decisa. Passiamo accanto ad una grande parete di roccia e continuando su una bella mulattiera selciata giungiamo a un bivio, tralasciamo il sentiero a sinistra che con una breve salita conduce alla Capanna Giulia Maria e seguendo invece le indicazioni su un cartello proseguiamo verso la Capanna Lago Nero che raggiungiamo in pochi minuti 1970 m. Ci fermiamo qualche istante dissetandoci alla fontana con accanto un pannello recante una cartina della zona, riprendiamo a salire dirigendoci verso il muraglione della diga del Lago Nero. Continuiamo seguendo le indicazioni per il Lago d'Aviasco, il sentiero prosegue in falsopiano regalandoci splendidi scorci sul lago Nero, riprendiamo a salire verso destra e perdendo leggermente quota arriviamo al Lago d'Aviasco con la su caratteristica diga che attraversiamo. Dopo aver gustato del magnifico panorama sul Monte Pradella, sul lato opposto dello sbarramento seguiamo il sentiero a destra che prosegue in falsopiano. rimanendo alti sul canyon sottostante dove scorre il torrente, volgendo nettamente a sinistra iniziamo a perdere quota, alcuni cavi assicurano il proseguimento in caso di ghiaccio, scendiamo ripidamente arrivando in una valletta. Riprendiamo a salire verso i laghi Campelli 2046 m, prima di arrivare alla diga deviamo a sinistra e passando su alcuni sbarramenti artificiali giungiamo in riva al lago dove ci concediamo una meritata pausa. Una volta ripreso il sentiero in breve arriviamo alla diga, dove accanto a un edificio scorgiamo uno stambecco, intento a leccare il salnitro. Iniziamo a scendere verso il lago naturale Campelli e raggiunto lo specchio d'acqua, lo contorniamo sulla sponda sinistra, dopo una breve salita iniziamo a vedere sotto di noi il Lago Succotto, il sentiero prosegue arrivando nell'unico tratto dell'intero percorso dove occorre prestare un minimo di attenzione, una ripida scala formata da alcuni gradini in cemento e pietra protetta da ambo i lati da alcune funi in metallo. Superato anche questo divertente tratto in pochi minuti giungiamo sulla diga del lago Cernello 1958 m e in breve al rifugio Baita Cernello. Negli anni 50 era una costruzione di servizio per gli operai che lavoravano nella realizzazione della vicina diga. in seguito venne utilizzato dai pastori come ricovero per le mandrie, infine nel 1978 è stato risistemato e trasformato in rifugio.
Dopo una breve pausa riprendiamo il cammino seguendo l'evidente sentiero, arrivati alla diga del lago Succotto1854 m, svoltiamo a sinistra rimanendo alti sugli edifici dai quali siamo transitati al mattino. Giunti ad un bivio tralasciamo il sentiero a destra che scende verso gli edifici e seguendo i segnavia bianco rossi iniziamo a scendere verso l'ampio vallone sulla sinistra. Il sentiero scende contornando il versante della montagna e arriva a incrociare la strada sterrata dalla quale in breve arriviamo al bivio incontrato al mattino. Rientriamo nel bosco e seguiamo il medesimo percorso fatto al mattino fino al bivio poco prima del ponticello in legno.
Tralasciamo il sentiero da cui siamo saliti al mattino e proseguiamo sulla strada sterrata seguendo le indicazioni per S. Antonio/Valgoglio, all'altezza di un tornante abbandoniamo il percorso principale e seguiamo il sentiero sulla sinistra contrassegnato da alcuni segni di vernice bianco/rossi. Perdiamo velocemente quota arrivando a incrociare una strada asfalta, proseguiamo a destra per qualche minuto fino ad un bivio, abbandonata la strada asfaltata svoltiamo a sinistra su sterrata seguendo le indicazioni dell'agriturismo Ca' di Racc. Dopo qualche metro riprendiamo il sentiero sulla destra che scende per poi continuare su una bella mulattiera selciata, continuando a seguire i segni di vernice bianco/rossi arriviamo su una strada asfaltata e in pochi minuti al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.
Escursione lunga e dal notevole dislivello ma molto appagante, i sentieri sono sempre ben segnalati anche se nell'ultima parte bisogna stare attenti ai segnavia....!!!
Malati di Montagna: Danilo e Fabio
nel bosco...


...fuori dal bosco


la diga del Lago Succotto


Lago Resentino


Capanna Giulia Maria


Capanna Lago Nero


verso il Lago d'Aviasco


Lago d'Aviasco 2070 m...con poca acqua...


Lago Nero


nuova prospettiva del Lago Nero


Laghi Campelli 2046 m


Lago Succotto 1854 m


chissà dove starà andando...


scala verso il paradiso...!!!


Lago Cernello 1958 m
Baita Lago Cernello


sulla via del ritorno


sulla via del ritorno...seconda parte

Nessun commento:

Posta un commento