Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 21 giugno 2020

Alla scoperta dei luoghi dove nacque Don Luigi Guanella

Questo itinerario è per chi è alla ricerca di sentieri poco conosciuti, dove soprattutto nella prima parte difficilmente si incontra altri escursionisti. Si inizia percorrendo il “Sentiero delle Scale” un suggestivo sentiero che da Campodolcino conduce alle frazioni alte della Motta. Un interessante variante storica alla più bassa "Via del Cardinello", per questo motivo è considerata una delle vie principali di comunicazione fra la pianura lombarda ed i paesi di lingua tedesca. La sua importanza è testimoniata anche dalla decisione del Comune di Chiavenna che nel 1226 decise di allargarne il tracciato, in modo tale che potessero percorrerlo anche i carri a due ruote trainati da buoi. Naturalmente percorrendo questo sentiero ci si rende conto che il progetto non fu mai messo in atto, anche se comunque i mercanti non mancarono di passare. Non può mancare assolutamente la visita al suggestivo Lago Azzurro e all'imponente statua della Madonna d'Europa.

Si segue la SS36 fino a Chiavenna, per poi continuare in direzione del Passo dello Spluga. Arrivati a Campodolcino, si attraversa il paese e poco prima d'arrivare alla chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, si svolta a sinistra entrando nel grande parcheggio, dove si lascia l'auto (1062 m). Raggiunta la chiesa, si attraversa il ponte sul torrente Rabbiosa, per poi proseguire a destra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia. Arrivati al bellissimo ponte in pietra "Ponte Grand detto Romano", si tralascia il sentiero a destra per Fraciscio (eventuale alternativa per il ritorno) e si inizia a seguire l'indicazione per l'alpe Fontana/Motta/Madesimo. Con un lungo traverso in costante salita nel bosco dell’Ongéra, con alcune belle vedute sull'abitato di Campodolcino, si arriva all'imbocco della Valle delle Scale. Da qui inizia il tratto più suggestivo del percorso, una ripida scalinata in pietra, protetta in alcuni punti esposti da un cavo, ci va guadagnare velocemente quota. Attraversato il torrente, si prosegue passando sotto a un orrido dirupo, per poi entrare in un ampio canale. Continuando a salire a destra del torrente, si raggiungere in pochi minuti il bucolico pianoro dell’alpe Fontana (1483 m). Oltrepassate le prime baite si arriva nei pressi di una fontana, il sentiero volgendo a destra raggiunge una graziosa cappella dedicata alla Madonna, con accanto una palina segnavia. Tralasciato il sentiero per Madesimo, si riprende a salire a destra in un bosco di abeti rossi, in direzione di Motta. Oltrepassata un'altra cappella, al successivo bivio si continua a sinistra in direzione del ben visibile complesso della Casa Alpina della Motta. Attraversati i pascoli sottostanti, con un ultimo strappo si sale fino a raggiungere la chiesetta di S. Ermagora della Motta (1725 m). Seguendo la strada in direzione della partenza della pista da sci “Motta-Serenissima”, si raggiunge il piazzale dell’Albergo Bucaneve. A lato del campo di bocce, si inizia a risalire i prati seguendo il sentiero, per poi proseguire su una stradina sterrata che piegando verso sinistra diventa ben presto asfaltata. Oltrepassate le baite di Motta Alta (1850 m), si tralascia l'indicazione a destra per il rifugio Chiavenna/Pizzo Stella, arrivando poco dopo nella conca dove si nasconde il meraviglioso Lago Azzurro, circondato da fitti boschi di conifere (1853 m). Dopo una doverosa pausa, tornati sui propri passi, si inizia a seguire la stradina sterrata sulla sinistra, in direzione della stazione degli impianti di risalita nel tratto Serenissima-Colmenetta. Abbandonata la sterrata in corrispondenza di un paletto con segnavia rosso-bianco-rosso, si segue una traccia di sentiero sulla destra. Dopo un primo tratto in falsopiano, oltrepassati gli impianti, si sale seguendo labili tracce in direzione della ben visibile statua della Madonna d'Europa, fino a raggiungerla (2000 m). Per il ritorno, dal piazzale con le bandiere degli stati europei, si inizia a scendere verso destra in direzione dei piloni degli impianti di risalita, qui si può decidere se seguire il sentiero, oppure scendere più ripidamente lungo il pendio erboso a poco distanza dai piloni. Raggiunte le prime case di Motta, nei pressi delle quali si trova una palina segnavia, si inizia a seguire la strada asfaltata verso sinistra. Oltrepassata la "Baita Verde" e una fresca fontana, la strada con limitazioni al traffico, inizia a salire per un breve tratto diventando in seguito sterrata. Con un lungo tratto in falsopiano si arriva a un bivio, si scende ora verso destra, seguendo l'indicazione per Fraciscio (Ciclabile Fraciscio-Motta). Oltrepassata una sbarra all'inizio della strada, si prosegue passando a valle delle baite del Monte. Arrivati al successivo bivio, seguendo l'indicazione su un albero, con una netta curva verso destra, continuiamo a perdere velocemente quota con una lunga serie di tornanti, alternando tratti con fondo sterrato ad altri in cemento. Scendendo il panorama si apre sul versante settentrionale della Val Rabbiosa, con bella vista verso est sul Pizzo Stella. Oltrepassato il maggengo di Monte dell’Avo (1558 m), in pochi minuti arriviamo alle prime case di Fraciscio. incrociando la strada asfaltata che sale alla frazione di Soste. Si scende ora  verso destra fino a raggiungere il sagrato della chiesa di San Rocco (1340 m). Si riprende a scendere tra le case del paese seguendo l'indicazione sula palina segnavia per Campodolcino. Dopo aver attraversato la strada, in breve si arriva al lavatoio, oltre il quale si svolta a sinistra attraversando un ponticello. Sul lato opposto alcuni pannelli indicano che si sta per intraprendere il "Sentiero meditativo Fraciscio-Gualdera". Superato il ponte sul torrente Rabbiosa, si prosegue per un breve tratto fino a un bivio, abbandonato il sentiero, si scende a destra verso la strada asfaltata. Si scende a destra raggiungendo la strada d'accesso al paese, continuando ora verso sinistra si arriva in breve a una graziosa cappella. Dopo poche decine di metri nei pressi di una palina segnavia, si imbocca il sentiero a sinistra per Campodolcino. Incrociata nuovamente la strada la si abbandona quasi subito, riprendendo il sentiero indicato dai segnavia. Si prosegue nel bosco senza particolari difficoltà, alla termine del sentiero si arriva davanti al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto. Alternativa: da Fraciscio si segue la strada d'accesso al paese fino al terzo tornante, per poi proseguire a destra, seguendo la mulattiera  indicata da una palina segnavia. Si scende a monte delle gole che caratterizzano il torrente Rabbiosa, fino a ritornare nuovamente nei pressi del ponte in pietra.
Malati di Montagna: Gemma, Danilo, Lorenzo, PiGi e il selvadego

chiesa parrocchiale di Campodolcino

 










 


 
 



chiesetta di S. Ermagora





G. Carducci, "Lago Azzurro", da "Rime e Ritmi", 1898 
"Nè con un raggio il sol, nè timida un´anima d´aura rincrespa il velo puro de l´acque. S´ode lento di quando in quando tinnire il campan de le vacche sperse nel pasco raro tra´ larici alti. Quando divenni io qui? Sospese giá l´ora il suo passo od io giá vissi spirito errante qui?"


Il Lago di Motta, meglio conosciuto come Lago Azzurro, si trova a quota 1.853 metri in località Alpe Motta Alta. Completamente immerso tra boschi di conifere e montagne, tra cui il monte Mater, il lago Azzurro è alimentato naturalmente da una sorgente sotterranea.


   




Madonna d´Europa
L´opera, chiamata da Don Re Vergine delle Vette, inizialmente rimase a Casatenovo, accolta dall´entusiasmo e dall´ammirazione di tutti i cittadini. Nel 1956, dopo varie trattative con Don Re, il Ministero della Difesa, fece partire alla volta di Campodolcino una compagnia di Genieri Alpini.  Dopo un´accurata ispezione il Pizzo Stella fu scartato in quanto la vetta non era adatta ad ospitare la statua. La decisione unanime fu quella di rinunciare al Pizzo Stella e ripiegare sulla vetta della Serenissima, dove, il 15 ottobre 1957, la Madonna apparve in tutta la sua maestosa bellezza. Di fianco al monumento sono stati posizionati un altare, una cripta dedicata ai militari europei caduti nell’ultima guerra mondiale e una grande gradinata rivolta verso la Casa Alpina di Motta. Al centro del Santuario è stato sepolto Don Luigi Re, morto il 14 aprile 1965. A seguito dell’interesse suscitato in tutta Europa venne cambiato il nome alla Statua in: Vergine delle vette, Nostra Signora d’Europa.









Fraciscio 
Luigi Guanella nacque a Fraciscio di Campodolcino nel 1842. Nella sua attività pastorale avvicinò le esperienze del Cottolengo e di don Bosco, che incontrò a Torino e con il quale trascorse tre anni. Nel 1881 fondò i Servi della Carità e le Figlie di Santa Maria della Provvidenza. Si spense pochi mesi dopo. È beato dal 1964 e santo dal 2011.


Chiesa di San Rocco


Statua di San Luigi Guanella


Sentiero meditativo da Fraciscio a Gualdera


dettagli e traccia gpx 

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