Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 12 gennaio 2014

Cocktail Lema...

Ingredienti:
Una cima isolata posta tra il lago Maggiore e quello di Lugano
Un panorama a 360°, dalle Alpi Marittime alle Retiche, fino agli Appennini
Un rifugio accogliente immerso in un bosco incantato
Un gestore (Matteo) che ti fa sentire come se fossi a casa tua
Tre amici Malati di Montagna
e a scecherare il tutto una gran voglia di rimanere lassù...

Provenendo da Milano seguiamo l'autostrada dei Laghi A8, oltrepassata l'uscita di Gallarate teniamo la sinistra continuando sulla A26 Genova/Gravellona Toce. Dopo la barriera prendiamo la seconda uscita per Sesto Calende-Vergiate per poi proseguire in direzione di Luino. Una volta arrivati a Luino seguiamo la strada che costeggia il lago e alla quarta rotonda svoltiamo a destra proseguendo per Dumenza/Agra.
Giunti a Dumenza seguendo le indicazioni per Curiglia oltrepassiamo le frazioni di Runo, Stivigliano e Due Cossani, dopo circa 2 km in località Cinque Vie giriamo a destra per Pradecolo (cartello segnaletico). Saliamo seguendo la stretta strada asfaltata per circa 5 km fino a raggiungere il piazzale sterrato della comunità monastica "SS. Trinità" che ospita i frati benedettini.
A poco distanza dal piazzale, sul lato opposto della strada imbocchiamo l'ampio sentiero indicato da alcune sbiadite paline segnavia e da un cartello sul quale viene è indicato la "Strà di Caver", un percorso per il trekking a cavallo e in mountain bike che si estende per oltre 140 km lungo il territorio delle Valli del Luinese, si inoltra a tratti in Canton Ticino, in Valcuvia e Valceresio.
Iniziamo a guadagnare quota gradatamente all'interno di un bel bosco, tralasciata una prima deviazione a destra, proseguiamo in falsopiano arrivando a una piccola costruzione in cemento. Da qui riprendiamo a salire arrivando a un bivio, abbandoniamo il sentiero a sinistra per l'Alpone di Curiglia e proseguiamo in direzione opposta giungendo in località  Pradecolo 1184 m, con il sottostante rifugio Campiglio purtroppo attualmente chiuso, da qui passa l'ottava tappa (Dumenza-Curiglia) del sentiero 3V Via Verde Varesina.
Raggiungiamo la terrazza della chiesetta del Buon Consiglio eretta nel 1930, da qui abbiamo il primo assaggio di panorama sul sottostante Lago Maggiore e sull'imponente mole del massiccio del Monte Rosa.
Proseguiamo seguendo le indicazioni per il M. Lema, il sentiero entra nel bosco ed è ben segnalato con due bolli (bianco/rosso), posti su parecchi alberi. Raggiunte le baite diroccate dell'alpe Pian di Runo 1337 m (segnalata una sorgente a destra), svoltiamo a sinistra seguendo il sentiero estivo che porta sull'evidente e larga dorsale orientale del Lema.
La percorriamo rimanendo al bordo del boschetto di faggi e betulle, arrivati sul pendio finale appena sotto la vetta tralasciamo le indicazioni a sinistra per il rifugio Lema e se le condizioni della neve lo permettono, puntiamo direttamente seguendo l'erto pendio verso la vetta sormontata dall'enorme croce. Il Monte Lema con i suoi 1621 m, è considerata la più grandiosa vetta panoramica della Svizzera Italiana, da questo balcone naturale si vede tutto il Lago di Lugano, il Lago Maggiore, l’Arco Alpino occidentale e le Prealpi lombarde, fino alla Pianura Padana…oggi intravediamo anche la piramide del Monviso…!!!
A malincuore dobbiamo ripartire, scendiamo sulla dorsale opposta rispetto al radar meteorologico, la discesa oltre a essere piacevole è anche un susseguirsi di panorami dai quali non vorremmo mai staccarci. Aggiriamo sulla destra il  monte Moncucco e dopo un breve tratto in piano riprendiamo a scendere sempre in spazi aperti giungendo alla palina segnavia a poca distanza dalla baita di Pian Pulpito 1365 m. Seguiamo le indicazioni per Prà Fontana/Dumenza e oltrepassata la baita entriamo nel bosco, da dove seguiamo il sentiero contrassegnato dai bolli bianco/rossi.
Ora è il bosco il protagonista con il suo silenzio interrotto solo dai nostri passi, in breve arriviamo al bivacco privato all'alpe di Dumenza, tralasciamo il sentiero che prosegue diritto e seguendo le indicazioni poste su un albero svoltiamo a sinistra iniziando a scendere sull'ampio sentiero. Dopo alcuni tornanti arriviamo all'alpe Fontana 1147 m., dove ci concediamo una breve sosta. Riprendiamo il cammino seguendo verso destra una pista forestale, attraversiamo alcune suggestive vallette e senza quasi accorgercene arriviamo sul pianoro dove sorgono le baite dell'alpe Prà Bernardo 1084 m, prima di rientrare nel bosco ammiriamo per l'ultima volta il fantastico panorama che ci ha accompagnato per quasi tutto il giorno.
Rientrati nel bosco seguiamo le indicazioni per il rifugio Dumenza fino a incrociare nuovamente una pista forestale. Perdiamo quota velocemente arrivando a una palina segnavia, abbandoniamo momentaneamente il percorso principale e con una breve deviazione verso sinistra arriviamo all'alpe Bovis dove sorge il rifugio Dumenza 942 m (gestore Matteo Guglielmini - tel. 340 7651267). Il rifugio si trova al centro di un’antica selva castanile, ed è stato voluto dall'amministrazione comunale di Dumenza che l'ha dato in gestione alla sezione CAI di Luino.
Appena entriamo veniamo accolti calorosamente da Matteo, che ci trova subito tre posti a sedere nella piccola ma suggestiva sala da pranzo. Mangiamo una squisita crostata fatta da Matteo che gentilmente ci concede anche il bis e sorseggiamo una buona tazza di caffè caldo, accompagnata dall'immancabile grappa. Salutiamo Matteo con la promessa che ritorneremo sicuramente per poter gustare i suoi manicaretti che prepara con tanta passione e ripercorriamo il breve tratto fino al bivio. Proseguiamo in discesa seguendo la pista forestale, attraversato il torrente il percorso prosegue alternando brevi tratti in salita con altri in piano. Dopo circa 30 minuti dal rifugio arriviamo sulla strada asfalta in località Pragaletto, da qui proseguiamo verso destra e in pochi minuti ritorniamo dove abbiamo lasciato l'auto.
Malati di Montagna: Pg, Danilo e Fabio

basta poco per esser felici...!!!


Danilo e il suo mondo...


Monte Lema 1624 m


tre amici al Lema...


il lago Maggiore


cornice naturale...


rifugio Dumenza all'alpe Bovis 941 m




10 commenti:

  1. Risposte
    1. devo ammettere che ieri ero preoccupato, non so se era per la scorpacciata di panorami o per la grappa al rifugio, ma ero particolarmente euforico...ah ah ah
      mandi

      Elimina
    2. Ciao Fabio, cavoli che bello!!! Quei 4 passi, me li sono proprio persi :-( che panorama!!! Poi che giornata!!! Be però qlc... Mancava!!!! Ha Ha Ha ciao...... :)!!!! Raffaella by raffy....

      Elimina
    3. i 4 passi si sono rivelati molti di più...il Lema non delude mai...con la neve non ero mai salito...una giornata da incorniciare...peccato che non sei venuta...mandi, mandi

      Elimina
  2. Bello, sembra un pò il nostro Mataiur........ anche li si fanno di quelle bevute :-) !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho fatto una veloce ricerca...e sai cosa è apparso?
      http://my.opera.com/montagnesottosopra/blog/show.dml/56664042
      manca la neve...ma però in compenso ci siete tu e Flavio...
      mandi, mandi

      Elimina
  3. Ciao e complimenti per il blog! Ho necessità di contattarti, puoi scrivermi su skiinfo.it@gmail.com?

    Grazie e buona giornata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao ti ho scritto un'email ieri...comunque l'indirizzo è fabio.cal.ebo@alice.it
      mandi, mandi

      Elimina
  4. Avete fatto bel giro, foto suggestive. Complimenti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie per i complimenti...silenzi d'alpe..ma io direi i silenzi delle terre alte...quello che il mondo moderno ha perso...amo il silenzio in montagna è come una dolce melodia che non finirei mai d'ascoltare...mandi, mandi

      Elimina