Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 14 giugno 2020

L'anello del rifugio Parpinasca

Escursione ad anello nel Parco Nazionale della Val Grande, area wilderness fra le più importanti in Europa, sul versante della Val Vigezzo. Si sale seguendo da Trontano il ben segnalato "Sentiero Natura", corredato da interessanti pannelli didattici, fino al rifugio Parpinasca. Per poi proseguire verso il Passo di Basagrana, sotto lo sguardo severo del Pizzo Tignolino, fino all'alpe Campo. Per il ritorno si scende seguendo un sentiero scarsamente frequentato, anche se segnalato da alcuni bolli rossi e rari omini, è un sentiero consigliato solo a escursionisti esperti (EE). Per completare la giornata non può mancare una visita ai "Mulini del Rio Graglia", in dialetto, “i Mulit”, sei piccoli mulini in pietra, allineati lungo il corso d’acqua e utilizzati in passato per la macinazione dei cereali e delle granaglie.

Per raggiungere Trontano si percorre l'autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, per poi proseguire sulla superstrada SS33 del Sempione fino all'uscita per la Val Vigezzo. Raggiunto il Municipio di Trontano, si segue a destra Via Giuseppe Verdi, raggiungendo in breve il parcheggio rialzato in località Cocco (560 m), volendo si può anche partire dal parcheggio nei pressi del Municipio. Dal parcheggio si prosegue verso sinistra raggiungendo poco dopo una fontana, nei pressi della quale inizia il "Sentiero Natura". Dopo un primo tratto in cui si risale un bellissimo bosco di castagni, si prosegue in un bosco di faggi e larici incrociando un paio di volte una strada parzialmente sterrata, fino all'alpe Faievo. Il sentiero prosegue costeggiando le baite fino a incrociare una strada sterrata che si segue per un breve tratto, per poi imboccare sulla sinistra il sentiero per il rifugio Parpinasca. Dopo aver guadato alcuni torrentelli, si sale raggiungendo le prime baite dell'alpe Parpinasca e dopo dopo l'omonimo rifugio, dal quale si ha una splendida visuale verso l'Ossola   (1200 m). Dalla palina segnavia si segue l'indicazione per il Passo di Basagrana, all'inizio la traccia è poco marcata, ma basta fare attenzione e proseguire verso il bosco sulla sinistra dove il sentiero diventa ben visibile. Guadato un torrente si sale alle baite sovrastanti del Buchitt, per poi proseguire fino a raggiungere l'alpe Crop Camp. Oltrepassata la fresca fontana si scende leggermente raggiungendo la bucolica conca sotto al  Monte Tignolino. Dopo aver guadato alcuni torrentelli si arriva a un bivio, tralasciato il sentiero a destra per il Passo di Basagrana, si prosegue diritti fino a raggiungere le baite diroccate dell'alpe Campo (1431 m). Da qui in poi il sentiero è consigliato solo a escursionisti esperti. Dalle baite si prosegue diritti verso il bosco in direzione di un piccolo omino in pietra, per poi iniziare a scendere costantemente nel bosco.  Rimanendo sul versante orografico destro del vallone e seguendo con molta attenzione i bolli rossi e i rari omini in pietra, si arriva all'amena alpe Briasca (903 m). Seguendo la strada sterrata si scende fino a raggiungere la bella cappella di San Rocco, per poi proseguire sul vecchio sentiero oramai in disuso e non segnalato che scende fino a incrociare nuovamente la strada sterrata. Per non avere problemi di orientamento, allungando il percorso si può seguire la strada. Continuando a scendere lunga la strada sterrata a tratti asfaltata si arriva fino a incrociare la ferrovia Vigezzina Centovalli. Attraversato il binario, si scende fino alla sottostante strada asfaltata, che si segue per un breve tratto a sinistra fino al pannello per i Mulini di Graglia. Una variante che non può mancare per conoscere un pezzo della storia delle montagne ossolane. Si scende e incrociata l'antica mulattiera la si segue verso sinistra arrivando poco dopo nell'area dove sono collocati i sei mulini in pietra, risalenti alla fine del 1600. Per il ritorno si attraversa il ponte in pietra e seguendo le indicazioni per Trontano si risale la mulattiera fino a incrociare nuovamente la strada. Sul lato opposto verso sinistra si riprende la mulattiera che in breve riporta a Trontano chiudendo l'anello.
Malati di Montagna: Renzo, Danilo, Lorenzo, PiGi e il selvadego

Trontano























alpe Crop Camp


alpe Campo


la bucolica conca sotto al...


Monte Tignolino


maestosi faggi ci osservano al nostro passaggio 



sentiero...?"?


l'amena alpe Briasca



San Rocco 









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