Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

giovedì 5 ottobre 2017

Bocchetta di Striengo o di Strienghi, tra la Val Mastallone e la Val d'Egua

Questo giro ad anello va a toccare, in ordine, la Bocchetta di Striengo o Strienghi (2347 m), il Colle d'Egua (2239 m), colle di Baranca (1818 m) e l'omonimo lago. È un giro di ampio respiro, splendido e gratificante per i panorami che offre sull’arco alpino circostante e, soprattutto, per la vista eccezionale sul Rosa. Il percorso non presenta difficoltà fino all'Alpe Addiaccio, poi diventa impegnativo fino alla bocchetta di Strienghi e dalla bocchetta al colle d'Egua. Da non effettuare in caso di scarsa visibilità.

Dall'autostrada A26 Gravellona Toce si esce a Romagnano/Ghemme e alla rotonda si svolta a sinistra seguendo la SS299 verso Alagna/Varallo. Alla seconda uscita per Varallo, si seguono a destra le indicazioni per Rimella/Fobello/Cervatto. Proseguendo sulla strada provinciale 9, dopo circa 15 km si raggiunge il bivio Fobello/Rimella. Si svolta a sinistra fino a raggiungere l'abitato di Fobello. Superato l'abitato, si continua seguendo la strada e oltrepassate le frazioni di Boco, Catognetto, La Piana e S. Maria, si raggiunge la frazione la Gazza, dove si può lasciare l'auto nel comodo parcheggio (1175 m) .
Dalla palina segnavia, tralasciata la mulattiera per i colli di Baranca e d'Egua, da cui poi faremo ritorno (sent. 517), si segue a sinistra il segnavia 515. La mulattiera scende leggermente fino a raggiungere la bella cappella nei pressi della frazione Campo. Si oltrepassano le belle case ristrutturate, raggiungendo l’antico ponte in pietra sul torrente Mastallone, oltre il quale si inizia a guadagnare quota con alcuni tornanti. Entrati nel vallone la pendenza si attenua e si continua sul lato idrografico sinistro, arrivando in breve al bivio nei pressi dell’alpe Quartia o Quartiere (1371 m). Tralasciato il sentiero a sinistra per l'alpe Oro del Cortese/Bocchetta del Cortese/alpe Sasso Rondo nel Vallone di Roi (sent. 512), si prosegue addentrandosi sempre più nel vallone. Oltrepassata l’alpe Oro del Cortese (1454 m) visibile sulla sponda opposta, si raggiunge l’alpe Piane Inferiore (1491 m) e dopo aver attraversato un grande pascolo invaso da grossi massi, si arriva alla baita ristruttura dell'Alpe Piane Superiore (1618 m). Qui la valle si divide, tralasciato il sentiero 514 che scende verso il torrente, per poi proseguire verso il Vallone del Laghetto, si sale dietro alla baita piegando leggermente verso sinistra. Si risale ripidamente il fianco della montagna, arrivando nei pressi del rio degli Strienghi che si guada, per poi continuare in direzione della cappella dell’alpe Addiaccio e successivamente con un ultimo sforzo alle baite (1971 m). Il sentiero fino a qui è stato recentemente ripristinato e non ci sono particolari difficoltà, il proseguimento fino alla bocchetta diventa più impegnativo, anche se ci sono diversi segnavia bianco/rossi e alcuni pali che indicano la giusta direzione, il sentiero è poco battuto e scompare nell'erba alta, si consiglia in caso di scarsa visibilità di non percorre questo tratto! Seguendo il sentiero a destra delle baite, dopo un lungo tratto a mezza costa in leggera salita, si raggiungono le baite dell’alpe Striengo, già visibile dall’alpe Addiaccio, possibilità di dissetarsi da una fresca fontanella (2018 m). Si continua a monte delle baite su labile traccia e dopo un primo tratto in decisa ascesa, si piega verso sinistra compiendo un ampio semicerchio, fare molto attenzione ai segnavia bianco/rossi e ad alcuni pali segnavia collocati di recente. Giunti all'imbocco dell'ultimo tratto della valle, si inizia a salire ripidamente, fino a raggiungere l’intaglio tra le rocce della bocchetta di Striengo o Strienghi, tra il Cimone a nord e le Piovatte d'Egua (2347 m). Una pausa per ammirare il Rosa è d’obbligo. Si inizia a scendere sul versante occidentale del Cimone (sent. 122b), il sentiero all'inizio è evidente, ma poi tende a diventare una labile traccia tra le pietraie, si consiglia di seguire la traccia più bassa, dove alcuni omini e segni di vernice sbiadita indicano la direzione giusta. Arrivati a poca distanza dal colle il sentiero diventa nuovamente visibile e in breve si arriva al bivacco Volpone-Sesone, a poca distanza dal sottostante colle d'Egua (2239 m), dal dove si può godere di una delle più belle viste sul massiccio del Monte Rosa. Dal colle si inizia a scendere in direzione del colle Baranca (sent. 517-gta-SI-GSW), il sentiero ampio perde velocemente quota fino a raggiungere un pianoro. Seguendo le indicazioni su una roccia si continua a scendere lunga una stretta valletta, per poi uscire nell'ampio vallone, dove sorgono le baite dell’alpe Selle, che si raggiungono compiendo un ampio semicerchio (1824 m). Poco prima d’arrivare alle baite con una breve deviazione si possono vedere i resti di quella che fu la superba Villa Aprilia, distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale. Si passa in mezzo alle baite, tra le quali l’ex Albergo degli Alpini, di cui rimane solo la scritta e poco dopo si arriva alla piccola cappella nei pressi del Colle Baranca, comunicante con la Valle Olocchia, tributaria della Valle Anzasca (1818 m). La cappella è stata costruita a ricordo degli alpini caduti durante la prima guerra mondiale, al suo interno si trova un quaderno, su cui scrivere i propri pensieri o semplicemente il proprio nome, una sorta di libro di vetta. Dal colle si scende verso il lago Baranca, lasciando sulla sinistra il sentiero che conduce al rifugio "Alpe Selle" e in pochi minuti si arriva al lago, adagiato al margine inferiore di un bucolico pianoro, circondato irte cime (1775 m). Si inizia a seguire la bella e antica mulattiera, che costituiva il principale collegamento tra Fobello in Valsesia e Bannio Anzino in Valle Anzasca. Attraversato il lago nel punto in cui scende a valle formando una suggestiva cascata (da qui nasce il torrente Mastallone), la mulattiera con alcuni lunghi tornanti perde quota fino a raggiungere l'alpe Baranca, con l'omonimo rifugio, punto di sosta e pernottamento lungo il sentiero GTA e la Via Alpina (1566 m). Si continua a scendere con un lungo mezzacosta fino a raggiungere un ponte in cemento, con il quale si attraversa il torrente Mastallone. Proseguendo ora sul lato idrografico sinistro della valle, dopo aver oltrepassato le alpi Lungostretto (1291 m) e Catolino (1252 m), si ritorna alla frazione la Gazza.
Malati di Montagna: Danilo e l'homo selvadego

nel solitario Vallone del Rio delle Piane



all'Alpe Addiaccio 1971 m


Alpe Striengo 2018 m mimetizzata nella giavina


va che bel sentiero.... ma dove l'ha visto...!?!


godiamoci almeno i panorami...


Bocchetta di Striengo o Strienghi, 2347 m


che spettacolo....!!!


Da quassù il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore racchiuso dentro se stesso. E pensare che lo si reputa vivo soltanto perché è caotico e rumoroso.
Walter Bonatti


panorama dalla bocchetta Strienghi verso il Colle d'Egua


In prossimita del colle d'Egua, nel 2013 è stato inaugurato il fabbricato in pietra che ospita il Bivacco Volpone-Sesone, dotato di 12 posti letto, fornello, stufa e servizi.


Colle d'Egua 2239 m


la discesa verso il colle Baranca


Alpe Selle e Villa Lancia 1824 m




Colle Baranca 1818 m


Lago Baranca 1775 m


Rifugio "Alpe Selle"


Rifugio "Alpe Baranca"


lungo la mulattiera che scende dal lago Baranca,
costruita tra il 1883 e il 1887


dettagli e traccia gpx 

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