Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 27 luglio 2014

Giro ad anello al Lago di Oriaccia

"Benvenuti in Paradiso" è il motto dell’Alta Val Bognanco, mai scelta fu più azzeccata, soprattutto dopo l'escursione di oggi. Luoghi fuori dal mondo, lontano dal rumore della valle, dove fra muschi e tane di marmotte si entra in stretto contatto con la natura che ci circonda...

Dall'autostrada A26 proseguiamo lungo la superstrada SS33 del Sempione sino all’uscita di Domodossola. Allo stop svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per Domodossola e in seguito per Bognanco. Raggiunte le Terme di Bognanco, continuiamo seguendo la valle oltrepassando le frazioni San Lorenzo e Graniga, all'altezza di un tornante tralasciamo la strada a destra che sale a San Bernardo e proseguiamo diritti per la Gomba.
Dopo pochi minuti raggiungiamo la località la Gomba 1250 m dove lasciamo l'auto nel comodo parcheggio. Raggiungiamo il cartello con il motto dell'Alta Val Bognanco "Benvenuti in Paradiso", accanto una palina segnavia ci indica il sentiero da seguire per l'alpe il Laghetto/Laghi di Campo (D16).  Ci incamminiamo a lato del campo sportivo e dopo aver oltrepassato la struttura usata degli alpini sulla sinistra troviamo un ulteriore palina segnavia. Proseguiamo diritti (D16-D14) per poche decine di metri per poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per l'alpe del Dente/Lago di Oriaccia. Subito dopo tralasciamo l'ampia pista sterrata a sinistra da cui faremo ritorno (D16) e iniziamo a salire a destra seguendo il D14 che sarà il nostro sentiero fino al Lago di Oriaccia.
Costeggiamo sulla destra un muretto a secco e tralasciata una diramazione a sinistra proseguiamo seguendo le indicazioni per il Monte del Dente. Ci inoltriamo in un fitto bosco e dopo una prima salita arriviamo in un radura con diversi alberi caduti, qui il sentiero tende a sparire, ma facendo attenzione ai sbiaditi segni di vernice bianco/rossi sui sassi e sugli alberi, lo ritroviamo piegando leggermente verso destra, un evidente segnavia su un albero ci da la giusta direzione. Riprendiamo a salire guadagnando quota con diversi tornanti, giunti a un bivio proseguiamo a destra arrivando subito dopo a una palina segnavia, tralasciamo a destra il sentiero per S. Bernardo (GTA) e proseguiamo seguendo il D14.  Ancora una breve salita e usciti dal bosco arriviamo all'alpe del Dente 1850 m, punto panoramico su Domodossola e sulle montagne circostante. Dopo esserci dissetati alla freschissima fontana ricavata da piccoli tronchi scavati, continuiamo seguendo il sentiero che sale dietro alle baite ormai diroccate. Con stretti tornanti, tra radi larici guadagniamo quota e lasciata sulla nostra destra una grossa croce in legno, in breve sbuchiamo in un ampio vallone. Il sentiero prosegue ora in falsopiano verso la costa erbosa che scende dalla cima Verosso. Oltrepassata una palina segnavia (Lago di Oriaccia 0h 45), perdiamo leggermente quota e dopo un ulteriore tratto in costa, risaliamo un costolone roccioso, per poi continuare tra sassi e erba risalendo un dosso, oltre il quale appare come d'incanto il Lago di Oriaccia 2128 m. Uno specchio d’acqua di un blu intenso, immerso in un angolo di natura incontaminata. Dopo una doverosa pausa in questo luogo paradisiaco, raggiungiamo la palina segnavia, da dove seguiamo il sentiero D18 (alpe il Laghetto - Laghi di Campo). Il sentiero scende proseguendo quasi parallelo all'emissario del lago, raggiunta una palina segnavia, tralasciamo il sentiero a sinistra per l'alpe Oriaccia (EE) e proseguiamo a destra seguendo i segnavia bianco rossi. Dopo un tratto in falsopiano, il sentiero scende a sinistra per poi riprendere a salire ripidamente a destra. Al termine della salita continuiamo in piano per pochi minuti per poi salire nuovamente fino a raggiungere il punto più alto dell'escursione. Iniziamo a scendere tra splendidi fioriture e percorrendo un largo canale erboso notiamo sulla nostra sinistra la disposizione strana di alcune rocce. Lasciata sulla nostra sinistra una piccola pozza d'acqua il sentiero scende in maniera costante verso destra, arrivati in vista del rifugio Alpe il Laghetto, tralasciamo a sinistra il sentiero dal quale poi faremo ritorno e in breve arriviamo al rifugio 2039 m, dove facciamo una breve pausa. Per il ritorno seguiamo le indicazioni per la Croce del Vallaro, ripercorriamo in parte il sentiero già fatto, per poi continuare in discesa fino a raggiungere l'enorme croce metallica posta su un dosso panoramico con bella vista su Domodossola. Svoltiamo a sinistra e dopo un ripida discesa proseguiamo con una lunga diagonale, oltrepassato un canale, dopo un tratto in falsopiano arriviamo all'alpe Oriaccia 1561 m. Scendiamo verso un profondo canale attraversato da un torrente che guadiamo, il sentiero diviene ora una comoda mulattiera che seguiamo giungendo a un bivio. Lasciamo a destra il sentiero che scende verso Pizzando e subito dopo alla seguente palina segnavia proseguiamo verso destra tralasciando il sentiero che sale verso S. Bernardo. Arrivati in prossimità dell'alpe La Gomba seguiamo alcuni cartelli che indicano il parcheggio, incrociata una pista forestale la seguiamo verso sinistra e in pochi minuti ritorniamo al punto di partenza.
Malati di Montagna: Angelo, Lorenzo, Pg, Danilo e Fabio

...lo scorrere dell'acqua...


...verso il Paradiso...


...angoli di paradiso...



...non so se questo è il Paradiso...


...ma sicuramente lo vorrei così...


Il rifugio Alpe il Laghetto è ubicato, in località omonima, a 2039 m
Ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia casera, in tipica architettura alpina ed utilizzando solo materiali del luogo, è stato inaugurato il 19 luglio 1998.
Il rifugio è gestito direttamente dai Soci CAI della Sottosezione di Arsago Seprio (VA)


panorama dalla Croce del Vallaro




4 commenti:

  1. bastano pochi scatti per rappresentare il Paradiso! Sono sicuro però che la scelta è stata difficile.... ;-)

    ciao.... in the rain

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    1. in effetti è stata dura anche farli...vorrei che un giorno inventassero una macchina fotografica che immortali oltre a quello che vedi anche le sensazioni che si provano...fantascienza...!!! anche qui l'estate sembra non essere mai arrivata...domenica a 2000 m la neve era appena andata via...mandi

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  2. Beh, come rappresentazione del Paradiso non è niente male..... anch'io lo vorrei così

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    1. ciao Luca...tanti sono i luoghi che potrebbero rappresentare il nostro Paradiso...ma in realtà noi in Paradiso ci siamo ogni volta che camminiamo per TERRE ALTE...mandi

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