Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 16 marzo 2014

Alle fantasme...creste di Corna Lunga

Capita di svegliarsi, alzare lo sguardo e vedere un circo fatto di montagne.
Ognuna vestita a modo suo ognuna con i suoi profili, quasi fossero umane.
Tu conosci il loro nome e come fossero vecchi amici.
Alzi gli occhi al cielo limpido e dici dentro di tè
"GRAZIE"
Guerino Rossi

Notte di luna chiara sul ghiacciato sentiero
giorni di tormenta smorzata dal bosco.

Nella baita di pietra coi contadini
vegliavamo pensando alla libertà.

Usciamo dall'autostrada A4 a Bergamo e seguiamo le indicazioni per Lovere. Dopo aver costeggiato tutto il lago d'Endine, prima di arrivare a Lovere, svoltiamo a sinistra per Sovere. Giunti in paese proseguiamo seguendo le indicazioni per il Santuario di Santa Maria della Torre, che raggiungiamo dopo aver attraversato le strette vie del paese (cartelli marroni). Lasciamo l'auto sul retro della chiesa dove c'è un ampio parcheggio (480 m.). Volendo si può ancora proseguire in auto imboccando sulla destra una stretta stradina, asfaltata nel primo tratto e in seguito sterrata che conduce a uno slargo poco più in alto (590 m.).
Ultimati i preparativi seguiamo a destra la stradina menzionata, dopo il primo tornante si può accorciare il percorso seguendo un sentiero a sinistra. Al secondo tornante, in alto a destra, possiamo osservare una graziosa chiesetta, dopo pochi metri l'asfalto termina, proseguiamo ora in falsopiano sulla strada sterrata.
Arrivati a una vecchia cappella ignoriamo il sentiero a destra e proseguendo passiamo sotto a una vecchia cascina, dietro di essa vediamo la nostra meta, la croce bianca che sormonta la cima della Corna Lunga.
Dopo un tratto nel bosco, guadato un ruscelletto, le cui acque, ci raccontano, escono direttamente da un fiume sotterraneo, in breve raggiungiamo il piccolo parcheggio. Dalla palina segnavia ci incamminiamo seguendo il sentiero 563, dopo un breve tratto arriviamo a un bivio, continuiamo a destra seguendo i segni rossi e con moderata pendenza arriviamo alla “Strecc di Cudegn”. Tralasciamo il sentiero che prosegue diritto e dal quale faremo ritorno e dalla placca con scritto "alle Fantasme Creste di Cornalunga", iniziamo a risalire la cresta che ci porterà in cima alla Corna Lunga.
Con l'ausilio delle mani risaliamo il primo tratto caratterizzato da alcuni facili passaggi su roccette, il percorso sempre contraddistinto da alcuni bolli rossi continua a salire ripidamente, senza quasi mai lasciarci prendere fiato arriviamo ai torrioni delle Fantasme, due isolati pinnacoli rocciosi che si ergono al di sopra del bosco.
Continuando la nostra ascesa giungiamo al tratto attrezzato con alcune catene, dopo un traverso esposto riprendiamo a salire nel bosco fino a sbucare su un balcone naturale estremamente panoramico, caratterizzato da una bandiera italiana in metallo.
Dopo una breve sosta, percorriamo un tratto in falsopiano, per poi riprendere a salire in maniera decisa, seguendo la cresta rocciosa, poco prima d'arrivare in cima incrociamo il facile sentiero che seguiamo fino ad arrivare alla croce della Corna Lunga 1273 m, anche se verso valle c'è una leggera nebbiolina, il panorama è ugualmente straordinario.
Durante la pausa conosciamo Paolo, che gentilmente ci indica le cime che ci circondano e ci racconta che nel 2013 hanno festeggiato i 40 anni della posa della croce (1 maggio 1973 - 1 maggio 2013).
Firmato il libro di vetta ripercorriamo il sentiero in discesa e giunti a una biforcazione proseguiamo a destra seguendo le indicazioni per la Malga Lunga. Chi vuole abbreviare il giro può scendere seguendo le indicazioni per Sovere. Man mano che camminiamo veniamo letteralmente assorbiti da un bosco che definirei quasi magico, sembra uscito da un libro di John Ronald Reuel Tolkien autore della saga del Signore degli Anelli: alberi maestosi, chiazze di neve e muschio e tanti bucaneve (galanthus nivalis). Usciti dal bosco ci ritroviamo in una radura sovrastata da una bella baita, costeggiata la recinzione svoltiamo a sinistra e, seguendo i segni di vernice sugli alberi, incrociamo una stradina cementata che seguiamo in discesa giungendo a un bivio. Continuiamo verso sinistra e in pochi minuti arriviamo al rifugio Museo Malga Lunga 1235 m, uno dei luoghi simbolo della lotta partigiana, situato sul Monte di Sovere con bella vista panoramica sulla Val Borlezza, la Val Cavallina e i Laghi di Iseo e di Endine.
Dopo la sosta pranzo ci rechiamo nei locali del rifugio dove è stato ricavato un museo che conserva le testimonianza della lotta partigiana, all'entrata su una lastra di marmo è inciso quanto segue:

"In questo luogo il 17-11-1944 un gruppo di partigiani della 53a Brigata Garibaldi venne catturato dalla famigerata Tagliamento fascista. Il sovietico Efanov -Starik- e Mario Zedurri -Tormenta- vennero uccisi immediatamente. Giorgio Paglia -Giorgio- comandante del distaccamento, Guido Galimberti -Barbieri-, Andrea Caslini -Rocco- e i sovietici Donez, Molotov Copenko Noghin vennero fucilati alcuni giorni dopo al cimitero di Costa Volpino.
Ricordiamo che il loro sacrificio rappresenta il duro prezzo pagato per la conquista della libertà e della democrazia. - Malga Lunga 1981"

Per il ritorno seguiamo il sentiero 563, indicato da una palina segnavia, che parte a poco distanza dalla meridiana. Lasciato alle nostre spalle la Malga Lunga, scendiamo attraversando vasti prati per poi entrare in un bel bosco costituito in prevalenza da abeti. Usciti dal bosco percorriamo un bel tratto a mezzacosta, con splendide vedute del monte Guglielmo o Gölem e piacevolmente giungiamo a Pian d'Arma 1120 m. Rientrati nel bosco iniziamo a perdere quota velocemente e seguendo i rari, ma evidenti segni rossi, arriviamo a un bivio con una palina segnavia, tralasciamo il sentiero a sinistra che sale verso la Corna Lunga e proseguiamo diritti. Dopo pochi minuti passiamo sul versante opposto della valle, continuiamo a scendere alterando tratti pianeggianti a tratti più ripidi, in un bosco costituito da carpini, faggi ed abeti, mentre camminiamo l'unico rumore che ci accompagna è lo scricchiolio delle foglie sotto ai nostri piedi.
Arriviamo all'ultimo tratto suggestivo di questa giornata, denominato "via delle scale", alcune corde metalliche aiutano a superare un tratto di percorso scavato e gradinato nella roccia, quasi a mo' di scala.
Continuando ora a scendere più agevolmente giungiamo a un bivio, proseguiamo a sinistra e in breve ritorniamo in località "Strecc di Cudegn", da qui in poi ripercorriamo il medesimo itinerario fatto all'andata.
Malati di Montagna: Andrea, Pg, Danilo e Fabio


Corna Lunga 1273 m
Fabio - Danilo - Andrea - Pg


cosa vorrà indicarci Danilo...?


...ma certo la regina delle orobie la Presolana


by Danilo





mai dimenticare chi ha dato la vita per la nostra libertà!





13 commenti:

  1. All inizio della tua relazione.. Parole intense d emozione!!! Quel paesaggio, come il. Mare di nuvole che s intravede.. nella. foto. è.... A dir poco. suggestivo!!!!!
    Alla prox.......... Ci@ooo
    raffy

    RispondiElimina
  2. Ciao sono Paolo ci siamo incontrati ieri in Corna Lunga mi sono permesso di Linkare questo articolo sulla pagina di facebook di Corna Lunga https://www.facebook.com/Cornalunga

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Paolo mi sono permesso di menzionarti nella relazione, tu che conosci bene i luoghi se hai delle correzioni da fare, non esitare a contattarmi...grazie...mandi, mandi

      Elimina
    2. Ciao bella relazione complimenti una piacevole lettura mi sono emozionato e io in quei luoghi ci salgo quasi tutte le settimane, sono d'accordo il bosco è veramente qualcosa di fantastico ci sono certe mattine d'autunno che ha dei colori indescrivibili

      Elimina
    3. Ciao bella relazione complimenti una piacevole lettura mi sono emozionato e io in quei luoghi ci salgo quasi tutte le settimane, sono d'accordo il bosco è veramente qualcosa di fantastico ci sono certe mattine d'autunno che ha dei colori indescrivibili

      Elimina
    4. Ciao bella relazione mi sono emozionato e io in quei luoghi ci salgo quasi tutte le settimane, sono d'accordo sul bosco e veramente bello, ci sono certe mattine d'autunno che ha dei colori fantastici con la luce del sole che appena filtra tra i rami spettacolo

      Elimina
  3. Ciao ci siamo conosciuti ieri alla Croce ho aggiunto questo post alla pagina FB di Corna Lunga https://www.facebook.com/Cornalunga

    RispondiElimina
  4. ciao Paolo, grazie per le info che ci hai dato in cima e per la pubblicità che ci fai, spero di poter pubblicare la relazione nel più breve tempo possibile.
    mandi

    RispondiElimina
  5. da l'idea di un percorso affascinante........
    Mandi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Flavio...ogni tanto è bello appoggiare le mani sulla roccia...e poi la voglia di vedere posti nuovi e conoscere la storia delle nostre montagne, ma non solo, mi sprona continuamente ad andare per terre alte...mandi, mandi

      Elimina
    2. ciao Luca mi sono accorto solo ora che ti ho scambiato per Flavio, scusa ancora ma questa settimana arrivo talmente stanco a casa che talvolta non so nemmeno come mi chiamo...scusa ancora...mandi

      Elimina
  6. Bravi, bravi! Andare avanti sempre con un occhio al passato. ..."che fantasme :-)))"

    ciao

    RispondiElimina
  7. ciao Flavio...che confusione...ti ho scambiato con Luca...va beh si vede che sto invecchiando...bisogna ricordare e mai dimenticare...quanto è costata la nostra LIBERTA'...mandi

    RispondiElimina