Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 13 luglio 2014

Da Varzo ad Agro Fuori e Dentro

Percorriamo "l'Autostrada dei laghi" (A8) fino alla deviazione per la A26 (Genova/Gravellona Toce). Seguendo le indicazioni per Gravellona Toce, oltrepassata la barriera di Arona continuiamo sulla "superstrada" per poi immetterci, senza accorgersene (se non per il diverso colore della cartellonistica stradale che da verde passerà a blu, attenzione, il limite sarà di 90 Km/h), nella "Statale del Sempione" (SS33) grazie alla quale, seguendo le indicazioni Sempione/Confine di Stato, raggiungiamo Varzo. Consiglio di non uscire alla prima uscita (Varzo Sud) ma alla seconda. Dopo il bivio per S. Domenico, svoltiamo a sinistra e in breve raggiungiamo la stazione ferroviaria, dove lasciamo l'auto nell'ampio parcheggio.
Risaliamo la scala e attraversati i giardini pubblici, intersechiamo Via Sempione (volendo si può seguire la strada verso sinistra, arrivando in circa 10/15 minuti a Ponte Boldrini). Sul lato opposto imbocchiamo Via Grabrile Lorenzone, una stretta viuzza selciata, che in leggera salita si addestra tra le case, giunti in Via Fontana la seguiamo a sinistra e poco dopo l'abbandoniamo raggiungendo un bellissimo lavatoio, oltre il quale arriviamo in Via Galtarossa, che seguiamo verso sinistra. Oltrepassata una cappella, ignoriamo la strada in salita verso destra in salita e proseguendo diritti in breve giungiamo in Via Sempione. Continuando a destra in pochi  minuti arriviamo al ponte sulla Cairasca o Cherasca chiamato Ponte Boldrini (in passato Ponte Santino). Qui siamo proprio ai piedi della rupe di Trasquera e alzando lo sguardo, possiamo intravedere il campanile della chiesa tra le rocce.
Appena oltre il ponte si stacca sulla destra una mulattiera, con segnavia bianco-rossi, detta Sentiero del Brocc o Vèia d'Brocc. Con uno sviluppo lineare di 2800 m e con una pendenza media del 16%, permetteva di raggiungere Trasquera prima della costruzione della strada carrozzabile nel 1961. La seguiamo risalendo i numerosi tornanti, tra faggi e castagni, durante il tragitto incontriamo due cappelle la prima detta del Sasso e la seconda del Pianzolo.
Dopo la casa dell'Enel, accanto alla condotta forzata, tralasciamo la stradina a destra e continuando diritti in pochi minuti oltrepassati i circa 500 metri di dislivello arriviamo alla Chiesa parrocchiale di Trasquera 1036 m (ben visibile da Varzo), dedicata ai santi Gervasio e Protasio e situata in suggestiva posizione su una roccia a picco sul fondovalle.
Continuiamo sulla strada principale (Via Alpi Lepontine) verso il centro paese, poco prima di arrivare l'abbandoniamo per proseguire a destra seguendo una mulattiera contrassegnata dai segnavia rosso/bianco/rosso in breve arriviamo sul retro del comune 1100 m. Sulla destra troviamo una palina segnavia (Sotta 25 min. - Agro fuori 2 ore - Giro di Agro 3.40 ore), sormontata da un grosso cartello giallo (Mulattiera: alpe Coina, alpe Nembro, alpe Veglia, alpe Vallè).
Ci incamminiamo lungo la stradina asfalta e oltrepassate alcune baite, imbocchiamo il sentiero (F38) a sinistra indicato da una palina segnavia. Dopo un breve tratto in salita arriviamo in un pianoro cosparso da alcune baite ristrutturate, seguiamo ora un tratturo a sinistra e oltrepassata una grossa croce proseguiamo sul sentiero a sinistra seguendo sempre gli evidenti segnavia.
Giunti a un bivio continuiamo seguendo le indicazioni per Sotta/Agro Fuori, intersechiamo nuovamente una sterrata che abbandoniamo quasi subito per proseguire a destra in una stupenda pineta arrivando in località Sotta 1250 m. Dalla cappella continuiamo seguendo il sentiero F38, lasciate alle nostre spalle le ultime baite entriamo in una fiabesca pineta. Attraversato il pianoro del Lavazzan, in breve raggiungiamo il “Balm dla cola”. Il sentiero ora inizia a salire la ripida cresta boscosa, fino a raggiungere l'ultimo tratto che superiamo aiutati da una vera opera d'ingegneria alpina. Un'ardita scalinata scavata nella roccia, con alcuni tronchi di legno a funzione di parapetto. Dopo questo tratto suggestivo ci fermiamo qualche istante su un balcone naturale ammirando il panorama sottostante. Riprendiamo il cammino e dopo pochi minuti arriviamo sul pianoro dove sono adagiate le baite dell'Alpe Agro Fuori 1797 m. Oltrepassata una fresca fontana raggiungiamo la cappella dedicata alla Madonna di Lourdes dove ci fermiamo per una sosta rigeneratrice.
Dalla palina segnavia proseguiamo seguendo il sentiero F40 in direzione di Agro Dentro. Raggiunta una baita in fase di ristrutturazione, il sentiero piega leggermente a destra per poi entrare nel bosco. Dopo un breve tratto in salita iniziamo a scendere arrivando all'alpe Agro Dentro 1731 m, con le sue  baite ancora in buono stato di conservazione, e dove il tempo sembra essersi fermato. Da qui in poi il sentiero è da percorrere con un minimo d'attenzione, per la notevole pendenza e per alcuni tratti esposti, passando a lato di vertiginose pareti.
Dopo un tratto nel bosco il sentiero termina sulla strada asfaltata per Bugliaga, per chi lo desidera in  circa 10 minuti si può raggiungere il ponte del diavolo. Proseguiamo ora verso sinistra e in pochi minuti arriviamo al bivio per Sotta/Fraccia, da qui proseguiamo sulla mulattiera a sinistra contrassegra con i segnavia bianco/rossi. Rimanendo poco più alti rispetto alla strada asfalta, in breve arriviamo a Trasquera, da dove ripercorriamo il medesimo percorso fatto al mattino.
L'escursione si può dividere anche in due singole uscite, la prima fino a Trasquera, ritornando poi per il medesimo sentiero o eventualmente servendosi di due macchine, adatta anche ai bambini che vogliono avvicinarsi alla montagna. La seconda lasciando la macchina nei pressi del comune di Trasquera e compiendo l'anello come descritto.
Malati di Montagna: Andrea, Danilo e Fabio

sentiero del Brocc (la Vèia d’Brocc) 
Con interventi succedutisi negli anni l'originario tracciato fu continuamente migliorato fino ad assumere verso l'anno 1917, l'attuale aspetto con fondo lastricato, cunetta laterale e muretti di valle con parapetti in pietra nei tratti più scoscesi e la costruzione dei due bellissimi ponti ad arco in pietra che sovrastano la condotta forzata dell'ENEL, chiamati "Il Ponte Sotto" e "Il Ponte Sopra".



La chiesa parrocchiale dei SS. Gervasio e Protasio a Trasquera
Edificata sui resti di una cappella dedicata alla Maddalena, la chiesa risulta esistere almeno dal 1321 quando è citata dagli statuti della Val Divedro. Il campanile presenta feritoie, bifore e specchiature cieche decorate con archetti, mentre l'interno a tre navate custodisce un pregevole organo del 1878. Le forme attuali denotano diversi interventi di ampliamento avvenuti a partire dal 1550 e ancora dal 1574 al 1620, come testimoniano le date scolpite esternamente


ardite mulattiere poco prima dell'Alpe Agro Fuori


La cappella dedicata  alla Madonna di Lourdes inaugurata il 7 giugno 1931 a "Ayar da tfo" (Agro di Fuori), da allora è la meta annuale della festa mariana fissata nella ultima settimana di maggio. 


un rara foto d'epoca


...dall'Alpe Agro Fuori...


...forse è proprio questa la montagna che preferisco...




alpe Agro Dentro 1731 m




Questa e altre bellissime escursioni le trovate nella nuova guida scritta dall'amica Marina Morandin, gestore con il marito Enrico del Rifugio Crosta all'alpe Solcio


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