Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 28 aprile 2018

Tra la selva oscura, verso il Monte Torcola

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!
Canto I: Dante nella selva oscura


L'Alto Brembo Occidentale è una terra ricca di boschi. Oggi assai più di ieri, quando un'agricoltura di sussistenza li relegava nelle aree più ripide, accidentate e povere. Con il tramonto di quell'economia, avvenuto nel secondo Novecento, la loro avanzata è stata continua e a tratti imperiosa, tant'è che oggi occupano quasi i 2/3 della superficie totale. Tra gli 11 comuni altobrembani quello più ricco di boschi, cioè dotato del più alto indice di boscosità, è Piazzolo, con addirittura il 91,1% di superficie coperta da cenosi forestali. (Le guide di Altobrembo - Boschi, rocce e aspetti naturali)


Escursione piacevole che si svolge all'interno di fitte abetaie ben curate, i sentieri sono tutti contrassegnati da segnavia CAI, anche il sentiero di rientro verso Piazzatorre, dove la segnaletica sono dei vistosi bolli arancioni. Suggestiva in questa stagione la salita al Monte Torcola, dove i prati sono ricoperti da migliaia di crocus e i il panorama a 360° sulle cime circostanti, mettono in secondo piano i vecchi impianti sciistici.

Da Milano si segue l'autostrada A4 fino all'uscita di Dalmine, per poi continuare sulla statale 470 Dalmine/Villa D’Almè. Alla rotonda di Villa D’Almè si seguono le indicazioni per San Pellegrino Terme, per poi continuare in direzione del Passo San Marco. Oltrepassato Olmo al Brembo, dopo pochi chilometri si svolta a destra per Piazzolo. Arrivati sul sagrato della chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta, si segue sulla destra Via Fontanino e in breve si raggiunge il Fontanì, dove si lascia la macchina nel piccolo piazzale sulla destra (705 m). Accanto alla fontana, si segue l'indicazione sulla palina segnavia per il M. Torcola (sent. 122). Il sentiero sale deciso nel bosco e al primo bivio si tiene la sinistra, arrivando poco alla radura prativa detta Prà di strac. Restando sempre sul lato idrografico sinistro della valle, si supera prima il Canal di baéc, poi il Cost di sösegn e oltrepassata la località Corna di gnocc, si esce dal bosco raggiungendo la sella sotto alle pendici del Monte del Sole, (1229 m). La selletta è il crocevia di numerosi sentieri, tralasciato il sentiero 129 per Piazza Brembana (sent. 123) - Olmo al Bremo, si inizia a seguire sulla sinistra il sentiero 119 in direzione del Monte Torcola. Si prosegue sullo spartiacque, per poi piegare a destra seguendo una stradina sterrata fino alla bucolica radura dell’Alpe Prato Gervasio. Si sale a sinistra della malga e lasciato sulla destra il Roccolo Carminati, si prosegue nel bosco fino a raggiungere la variante a destra del sentiero 119, che si inizia a seguire. Lasciato a destra il pascolo dell'alpe Prato Landino (1450 m), in breve si incrocia una strada sterrata. Si inizia a seguirla verso sinistra e poco prima di uscire dal bosco, si incrocia il sentiero 119 proveniente dalla sinistra, con il quale poi si farà ritorno. Raggiunto il Roccolo Rho nei pressi di una bella pozza d'acqua, si riprende a salire seguendo il sentiero 119 indicato sulla palina segnavia. Si attraversa dapprima il Torracchio (1710 m), per poi raggiungere la Torcola Soliva (1775 m) con in cima l'omonimo rifugio. Ritornati al bivio nei pressi del Roccolo Rho, si tralascia la variante 119 da cui si è arrivati e si scende diritti raggiungendo la sterrata che conduce in breve a una graziosa cappella, a poca distanza dagli impianti di risalita. Dalla palina segnavia si inizia a scendere a sinistra seguendo il segnavia 119 e dopo un lungo tratto a mezzacosta si arriva a un bivio. Abbandonato il sentiero 119, si imbocca a destra il sentiero per Piazzatorre, indicato da un cartello verde con segnavia n. 6. Seguendo i bolli arancioni e gialli, si inizia a perdere quota velocemente all'interno di un fitto bosco, raggiungendo i prati alti della Forcella. Dalle baite si scende a destra seguendo il crinale con bella vista su Piazzatorre, incrociando poco dopo la strada agro-silvo-pastorale nei pressi della piccola sella. Dalla bacheca in legno si inizia a seguire a sinistra la strada verso Piazzolo. Dopo una serie di svolte, oltrepassata una sbarra, si prosegue lungo la strada asfalta fino a raggiungere prima Via Rocco e poi Via Municipio e in breve si arriva nella piazza della chiesa. Ripercorrendo la Via Fontanino, si ritorna al parcheggio dal quale si è partiti.
Malati di Montagna: Renzo, Lorenzo, Pg, Danilo e il selvadego

angolo bucolico a Prato Gervaso


verso il Torracchio


Arera che si specchia...


rifugio Torcole


dalla cima del M. Torcola Soliva 1775 m


scendendo dalla cima


chiesetta sulla via del ritorno...



fitti boschi anche sulla via del ritorno


vista su Piazzatore


Il crescione
È una pianta proveniente dall’Europa e dall’Asia. In Italia si puo’ ritrovare in tutte le regioni, lungo le sponde di passaggi di acqua, fossi, ruscelli, sia nei terreni pianeggianti ma anche fino ai 1500 metri di altezza.



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