Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 14 aprile 2018

L'anello del Lagunc'

Un anello dove storia, profumi e panorami non sono ancora stati cancellati dall’incalzante scorrere del tempo. I mille metri del kilometro verticale non rappresentano la mera soddisfazione di una gara sportiva, ma sopratutto un’escursione impegnativa, densa di motivi di interesse e fascino. Lagunc' con il suo piccolo laghetto e il panorama che si può godere dalla chiesetta dedicata a San Michele a Dalloo, sulla la corrucciata parete settentrionale del Pizzo di Prata, sono il giusto premio al termine della faticosa salita.


Da Lecco si segue la superstrada Lecco-Colico fino al Trivio di Fuentes, vero e proprio crocevia, dove si diramano le strade principali che portano in Valchiavenna (SS36 dello Spluga) o Valtellina (SS38 dello Stelvio). Si continua in direzione della Valchiavenna per circa 24 km fino a raggiungere Chiavenna. Entrati in paese alla prima rotonda si prosegue diritti in direzione dei Passi dello Spluga e del Maloja, alla successiva rotonda si svolta a destra verso Maloja. Si segue il Viale Maloggia fino al ponte sulla destra (Via Maurizio Quadrio), oltre il quale prima del semaforo, si svolta a destra in Via della Marmirola, dove si possono trovare alcuni parcheggi gratuiti, quelli attorno sono tutti a disco orario. Riattraversato il ponte, sul lato opposto della strada si raggiunge la palina segnavia, dalla quale si iniziano a seguire le indicazioni per Pianazzola/Strada dei Morti/Daloo/Lagunc. Poco dopo si attraversa la strada asfaltata e proseguendo verso destra si sale accanto ad alcune abitazioni, fino a raggiungere la partenza del chilometro verticale, a destra si possono vedere i due campanili del Santuario della Madonna di Loreto (352 m). Si inizia fin da subito a salire ripidamente sulla mulattiera scalinata e dopo qualche minuto tralasciato a sinistra la deviazione per i Ronchi di Pianazzola, si raggiungono alcune baite, oltre le quali in breve si arriva alla cappella dedicata alla Madonna della Salute, in stupenda posizione panoramica. Si prosegue verso destra arrivando ben presto alle prime case di Pianazzola (635 m), con la quattrocentesca chiesetta di San Bernardino da Siena. Si sale verso la parte alta del paese nel reticolo degli stretti viottoli e scalinate, fino al parcheggio dove termina la strada che sale da Chiavenna. Dalla palina segnavia si inizia a seguire la ripida mulattiera in direzione di Daloo/Lagunc/Crespal. Oltre a qualche piccolo tornante, in cui si può riprendere fiato, si sale principalmente diritti. Oltrepassato il cartello del chilometro verticale, che ci informa che siamo a metà del percorso (dislivello 500), la mulattiera inizia un lungo tratto verso sinistra protetta da un cavo. Attraversata la Val Furmagéra, arriviamo alla bella fontanella in pietra costruita dagli alpini di Gualdo-Lagunc', oltre la quale riprendiamo a salire fino a raggiungere la palina segnavia in località Dalò (1150 m). Prima di proseguire si può effettuare una breve pausa, raggiungendo sulla sinistra la croce di Dalò, in splendida posizione panoramica. Seguendo le indicazioni per Lagunc/Gualt/Crespal, si prosegue verso nord entrando in una bella pecceta, con abeti e pini silvestri. Dopo un lungo tratto in cui si guadagna quota costantemente, si riprende a salire ripidamente un tratto scalinato, oltre il quale si arriva al cartello del K.V. - Scala Santa. La mulattiera svolta a destra uscendo dal bosco nei pressi di una bella baita ristrutturata. Continuando a seguire le indicazioni del K.V. si sale a monte della baita entrando nuovamente nel bosco, per poi piegare a sinistra fino a uscire sui prati di Lagunc' (1350 m). Si sale costeggiando le baite e dopo aver oltrepassato il sacrario dedicato alla Madonna della Neve, in breve si arriva a un grande pannello che segnala la conclusione del chilometro verticale. Una pausa sul poggio panoramico, è quasi d'obbligo. Si ridiscende tra le caratteristiche baite di Lagunc' e dopo aver costeggiato il piccolo laghetto, si ritorna alla palina segnavia in località Dalò. Seguendo le indicazioni per Uggia/San Giacomo Filippo, si scende raggiungendo la suggestiva chiesetta dedicata a San Michele, dalla quale volgendo lo sguardo alle nostre spalle verso la parete settentrionale del pizzo di Prata, si ha un suggestivo effetto di contrasto cromatico tra il verde dei prati e le bianche mura dell’edificio sacro (1108 m). Si attraversa il borgo di Daloo con le sue caratteristiche abitazioni seguendo la via principale. Dopo aver oltrepassata la palina segnavia, si continua a scendere fino a incrociare la strada asfalta nei pressi di una bacheca in legno. Si segue la strada verso sinistra per pochi metri, per poi imboccare il sentiero a destra non contrassegnato ma ben evidente, che scende alle baite sottostanti. Si attraversano le baite verso destra raggiungendo il cartello in legno in mezzo a un prato per S. Giacomo F. Si inizia a perdere quota ripidamente lungo una bellissima mulattiera scalinata, che con diversi tornanti raggiunge la strada asfalta. Dalla palina segnavia si può seguire la strada asfalta verso sinistra, oppure proseguire lungo la mulattiera che scende parallelamente alla strada, entrambi i percorsi conducono in pochi minuti alle baite di Uggia züra (Uggia di Sopra 780 m). Dalla palina segnavia seguendo le indicazioni per la Variante Via Spluga/Crotti di Bette/Chiavenna, si imbocca il sentiero che inizia accanto a una baita, contrassegnato dal segnavia bianco/rosso. Si scende attraversando alcuni prati inselvatichiti, per poi continuare nel bosco. Giunti a un bivio si tralascia il sentiero a destra che prosegue in direzione di Uggia/San Giacomo Filippo-Gallivaggio/Olmo-San Bernardo e si continua in direzione di Chiavenna. La mulattiera inizia a scendere molto ripidamente, raggiungendo un tratto attrezzato con una recente catena, utile soprattutto in caso di ghiaccio. Raggiunta una cappella, la mulattiera continua a scendere a ridosso di alcune placche rocciose, sorretta da da un grosso muro a secco. Si continua ora con un lungo tratto a mezzacosta e superata senza problemi una vecchia frana, si arriva a incrociare la Via Spluga. Si inizia a seguirla verso sinistra e usciti dal bosco si prosegue per un breve tratto lungo un tratturo, per poi abbandonarlo poco dopo in prossimità di una palina segnavia sulla sinistra. Si continua sulla Via Spluga seguendo le indicazioni per Chiavenna fino a raggiungere una strada. Si sale a sinistra costeggiando alcune abitazioni, per poi proseguire fino a raggiungere una palina segnavia. Abbandonato il sentiero che prosegue verso Pua -Pianazzola si scende a destra e si continua in falsopiano fino a raggiungere una baita, prima della quale si scende nuovamente a destra, arrivando in breve a incrociare nei pressi di un tornante la strada asfalta per Pianazzola. Si scende lungo la strada per alcuni minuti, per poi abbandonarla seguendo a destra le indicazioni del percorso dedicato a Don Luigi Guanella. La mulattiera sempre ben segnalata, scende tra le abitazioni e dopo aver attraversato Via Ezio Vanoni, in breve si arriva in Via San Giovanni che si inizia a seguire verso sinistra. Poco dopo aver oltrepassata una chiesa con lavatoio, arrivati in prossimità del numero civio 53, si svolta a destra passando sotto a un arco, per poi proseguire subito dopo a sinistra sul Viale Maloggia, arrivando poco dopo nuovamente alla palina segnavia da dove era iniziato questo lungo ma suggestivo giro ad anello.
Malati di Montagna: Lorenzo, Pg, Danilo e il Selvadego

chiesa di Loreto


Inizio del Kilometro Verticale


e lo si capisce subito perché lo chiamano verticale...!!!


ultimi 100 m....in verticale naturalmente...!!!


ma perché il resto cos'era?!?


ma anche la via del ritorno non scherza...!!!


tratto con catene, utili in caso di ghiaccio...e non solo...


 Chiavenna e la sua piana


Val Bregaglia
sul cui fondo si disegnano le granitiche vette del Pizzo Badile e delle Sciore


la croce di Daloo
Inaugurata il 5 Settembre 2010, alta 10 metri (40 cm in meno di quella in legno posata nel 1954) e realizzata in acciaio con inserti in legno 


Lagunc’ da lag-unc’, cioè lago unto
un piccolo angolo di paradiso



Dalò
chiesetta dedicata a San Michele, l’arcangelo che guidò la schiera degli angeli fedeli a Dio nella battaglia celeste contro gli angeli ribelli


la corrucciata e sinistra parete settentrionale del Pizzo di Prata


lungo la via del ritorno abbiamo anche il piacere di seguire un tratto della "Via Spluga"



e alle porte di Chiavenna "Sui passi di Don Luigi Guanella"




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