Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

venerdì 6 gennaio 2017

Anello del Monte Pian Bello

Chiudi gli occhi e immagina un sentiero scavato nelle foglie, tra poderosi faggi, fitte foreste di abeti rossi e betulle che si innalzano dritte verso il cielo, con panorami stupendi che spaziano dalle Alpi al Lago Maggiore. Tutto questo e tanto altro ancora è racchiuso in questo suggestivo giro ad anello, 

Si percorre la Milano-Laghi in direzione del Lago Maggiore, per poi continuare sulla A26 Voltri-Gravellona Toce. Usciti a Baveno, si prosegue sulla SS34 fino a Cannero, da dove si svolta a sinistra per Viggiona/Trarego.
Arrivati a Trarego si lascia la macchina davanti all'ufficio turistico, poco prima del cimitero (771 m).
Seguendo per un breve tratto la strada asfaltata si arriva prima alla bella chiesa dedicata a San Martino e subito dopo al municipio. Si prosegue tra le abitazioni seguendo Via Principale e tralasciata l'indicazione a destra per l'alpe Busè/Lemanno/Cima Ologno (strada Cavalli), si arriva poco dopo in località Sasè. Si esce dal paese seguendo le indicazioni per la chiesa di S. Eurosia//Piazza/Cima Forcola, percorrendo l'ampio sentiero  in gran parte cementato (segnavia 10-17-14). Si sale senza troppa fatica nel bosco, fino a raggiungere il ponte che attraversa il torrente Piumasc, in località Pontetto. Tralasciato a sinistra il sentiero 17 per il Colle, si continua seguendo il segnavia 14, a poca distanza dal torrente, fino alla Località Passo Piazza (1048 m). Attraversata la strada asfalta che sale al Colle, si prosegue in direzione di Socraggio, arrivando in pochi minuti all'Oratorio di Sant'Eurosia (1055 m). Dalla palina segnavia si inizia a seguire il sentiero a destra che si alza nel bosco, lasciando alle spalle la chiesetta. Sulla sinistra poco più in basso si possono osservare alcune trincee della linea Cadorna. Tra splendidi faggi si arriva alla Bocchetta del Tondone (1181 m), dalla palina segnavia si svolta a destra e seguendo le indicazioni per il M. Carza si inizia a percorre la dorsale raggiungendo in pochi minuti la Cima Forcola (1303 m). Si perde leggermente quota, sprofondando in alcuni tratti nelle foglie, per poi riprendere a salire nella faggeta fino a raggiungere il Monte Pian Bello (1325 m). Si ridiscende nel bosco, per poi uscire in una zona particolarmente panoramica verso il lago e sulle cime circostanti. Terminata la discesa si arriva a un bivio, tralasciato il sentiero a destra si prosegue per pochi metri nella direzione opposta e seguendo i segnavia bianco/rossi si piega verso destra entrando nuovamente nel bosco. Si rimane per un lungo tratto sul versante della Val Cannobina fino a incrociare un tratturo che si segue verso sinistra raggiungendo un primo punto panoramico con alcune panchine. Si scende raggiungendo una sella con una palina segnavia e tralasciata momentaneamente la strada sterrata, si continua a salire fino a raggiungere la panoramica Cima del Carza (1116 m). La vista spazia dal Lago Maggiore, alle cime della Val Grande e della Val Vigezzo, a quelle ticinesi, fino alle Prealpi Varesine. Sulla cima è posizionata una stazione permanente di posizionamento satellitare, col fine di studiare la dinamica crostale della catena alpina in ordine al rischio sismico. Ritornati alla sella si segue la strada sterrata tra rade betulle e distese di erica e felci, fino a incrociare la strada asfalta. La si segue verso destra per pochi minuti passando accanto al "Grotto del Monte Carza", ora in fase di ristrutturazione. Raggiunta la palina segnavia, si abbandona la strada asfaltata e si seguono le indicazioni del sentiero n. 13 per Ologno/Cheglio/Trarego. Dopo le ultime baite si scende a sinistra seguendo i segnavia bianco/rossi sui pali della corrente elettrica, fino a imboccare l'evidente mulattiera. Incrociata una stradina la si segue verso sinistra scendendo fino a raggiungere la sottostante strada asfalta che si segue per pochi metri verso destra, per poi riprendere il sentiero che scende fino alla frazione Buri di Cheglio. Seguendo le indicazioni del sentiero n. 9 per Trarego, si attraversa le strette vie del centro storico di Cheglio. Oltrepassato l'oratorio di San Rocco, si ritorna sulla strada asfalta che si segue verso sinistra per alcuni minuti, ritornando al parcheggio di Trarego.
Malati di Montagna: Lorenzo, Silvio, Pg, Danilo e l'homo selvadego

Trarego
La bella chiesa parrocchiale consacrata a San Martino fu costruita nel 1635 su una precedente del Trecento.



Oratorio Madonna Addolorata S. Eurosia Vergine e Martire
Patrona dei raccolti agresti a cui si riconosce: "il dono di sedare le tempeste ovunque sia invocato il suo nome ″. Edificato tra il 1805 ed il 1808 su di un primitivo tempietto del 1667 e successivamente restaurato nel 1997, è luogo di una partecipata festa popolare la prima domenica di agosto.



sentieri scavati nelle foglie


bagno di foglie







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