Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 3 aprile 2016

Alla Cima della Duaria, tra antichi borghi e vecchie mulattiere

Questa ‘malattia’, è anche una dipendenza. Non pensavo d’essere dipendente dalla montagna. L’ho capito negli ultimi metri dell’Everest, quella volta ero stremato, ma ho sentito che se non avessi raggiunto la cima sarei dovuto tornare lassù, dentro di me ne avevo troppo bisogno. È questa dipendenza dalla montagna che ti spinge sempre avanti. 
Hans Kammerlander

Dall'autostrada A9 (Milano-Laghi), si esce a Como Nord, per poi proseguire sulla strada statale 340 in direzione di Menaggio. Arrivati a Colonno, si lascia l'auto nel parcheggio in Piazza Giovanni XXIII, davanti alla chiesa di S. Michele Arcangelo. 
Seguendo la via pedonale, dopo aver oltrepassato il campanile si incrocia la strada asfaltata, con la quale si è arrivati. Su lato opposto seguendo Via Riva Modesto si prosegue verso il centro storico del paese, fino a raggiungere una piazzetta. Tralasciata la via a sinistra da dove poi si farà ritorno, si attraversa il ponte sul torrente Pessetta, di antiche origini romane, uscendo dall'abitato. In leggera salita si prosegue verso Sala Comacina, sul tracciato a mezza costa della vecchia strada Regina che attraversa appezzamenti terrazzati e piccoli oliveti, offrendo ampie vedute sul lago. Seguendo i cartelli della "Greenway del lago", poco prima che la mulattiera scenda verso la cappella di San Rocco, si svolta a sinistra seguendo un strada asfaltata che termina poco più avanti. Raggiunta una baita si svolta a sinistra incrociando la mulattiera che sale dalla cappella di San Rocco. La mulattiera ancora integra e in buone condizioni, inizia a guadagnare quota sempre più ripidamente, passando tra gli alpeggi di Oggiolo, Rodolo e Canelva. Raggiunta una cappella con portico, si continua a seguire la mulattiera fino a raggiungere i pascoli di Oggiolo. Si sale a monte delle baite e arrivati a un bivio, si svolta a sinistra, raggiungendo in breve il pianoro di Canelva, dove si può ammirare uno splendido panorama sul lago (1054 m). Purtroppo la bella mulattiera selciata termina e si prosegue su una stradina sterrata, con due strisce cementate. Tralasciato a destra il sentiero 17B per Colombera/Gravona/Madonna del Soccorso, si prosegue fino a una grossa fontana. Continuando a seguire a destra la strada sterrata si prosegue con un lungo tratto a mezza costa. Arrivati in prossimità di una curva, si tralascia il sentiero che scende e svoltando a sinistra si arriva in breve sopra all'agriturismo alpe di Sala. Senza scendere si piega a destra seguendo l'indicazione su un cartello in legno panorama a 3 min. Raggiunta una stradina sterrata la si segue fino ad arrivare sotto alle pendici della Cima della Duaria. Si inizia a seguire a destra il ripido sentiero che risale la dorsale, fino a raggiungere la cima (1447 m). Il panorama è di quelli a 360°, dal lago al Sasso Gordona e al Generoso, per poi proseguire verso il Monte Galbiga con l'ex strada militare che conduce al rifugio Venini-Cornelio. Si inizia a scendere sula lato opposto, piegando leggermente a sinistra su labili tracce. Entrati nel bosco in breve si arriva a incrociare una strada sterrata che si inizia a seguire verso destra, arrivando in pochi minuti all'alpe Colonno (1320 m). Dal rifugio, tralasciato il sentiero 18 che ritorna verso l'alpe di Sala, si inizia a scendere a destra seguendo una stradina cementata fino ai Monti i Prati (1045 m). Terminata la strada, si prosegue sulla mulattiera a destra. Tralasciando alcune deviazioni, dopo aver oltrepassato le baite di Solasco, in breve si raggiunge il borgo di Corniga (760 m), con la chiesetta del 1631, dedicata a S. Anna. Dalla palina segnavia si inizia a scendere verso Colonno, con alcuni tratti alquanto ripidi. Oltrepassato il gruppo di case di Cambianico da dove si gode una bellissima vista sul Dosso di Lavedo, sull’isola Comacina e sul Monte San Primo, si raggiunge la strada asfalta. La si segue a sinistra per circa 200 m, per poi riprendere sulla sinistra la "Greenway del lago". Si scende lungo una gradinata tra le case di Colonno, terminando nuovamente alla piazzetta da cui si è passati al mattino. Il rientro avviene ripercorrendo il medesimo percorso fatto all'andata. 
Malati di Montagna: Pg, Lorenzo, Danilo e l'homo selvadego

la mulattiera che sale da Colonno ancora in perfette condizioni




Oggiolo


Canelva



verso la Cima della Duaria


dalla cima



lungo la via del ritorno


Pigra


la chiesetta di S. Anna a Corniga
un ringraziamento particolare per il caffè e la cordialità,
offertaci dalla coppia incontrata


Colonno


albero arruffato


effetto lago...



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