Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 28 luglio 2013

il Legnun...sentinella occidentale delle Orobie

Quant al Legnun el gà al cappel, 
o che fà brutt o che fà bell.

Con i suoi 2610 m il Monte Legnone è la cima più alta delle Orobie lecchesi ed è ben riconoscibile grazie alla sua forma piramidale. Posizionato al termine del Lago di Como fa da spartiacque con la Valtellina, la Valvarrone e la Valsassina.

Da Milano seguiamo la superstrada per Lecco e la Valtellina (SS36) fino all’uscita di Dervio,  quindi seguiamo le indicazioni per la Val Varrone, raggiungendo prima Vestreno e poi Tremenico, all’inizio di questo paesino prendiamo una strada asfaltata sulla sinistra che, con bellissimo percorso nel bosco, sale fino a Lavadè e quindi al piazzale sterrato antistante il rifugio Roccoli-Lorla, dove lasciamo l'auto 1450 m.
Raggiungiamo il rifugio Roccoli Lorla situato su una sella ad Est del Monte Legnoncino a 1463 m, di proprietà del CAI Dervio, passando alla sua sinistra scendiamo brevemente tra grandi faggi e larici, poco dopo inizia la mulattiera, dapprima selciata e poi sassosa che sale lungo la dorsale per poi continuare a mezza costa. Giunti in località Merésc de Scim, a 1506 m, tralasciamo la sterrata a destra e proseguiamo sul sentiero che si restringe, ma che resta sempre ben marcato e sale con qualche tornante tra i larici, che di tanto in tanto ci concedono i primi scorci sulla parte terminale del lago di Como e sul Legnoncino. Dopo essere passati sul fianco destro di un cocuzzolo boscoso, in leggera discesa giungiamo in un luogo decisamente bucolico, l'alpe Agrogno 1644 m. Dalla palina segnavia, tralasciamo il sentiero a destra che prosegue verso l’alpe della Stanga e procediamo diritti lungo l’Alta Via della Valsassina/M. Legnone. Attraversati i pascoli, riprendiamo a salire nel bosco fra radi larici, per poi riuscire nuovamente sui prati dell'alpe Agrogno superiore. La pendenza si addolcisce per un breve tratto, per poi riprende in maniera più decisa, dopo un lungo tornante, saliamo in un ripido canalino raggiungendo la Porta dei Merli 2129 m. Proseguiamo lungo un tratto in falsopiano opportunamente protetto da corde fisse, essendo esposto, utili soprattutto in caso di neve e ghiaccio. Poco oltre raggiungiamo l'ampia sella dove è situato il Bivacco Cà de Legn 2146 m (cioè Casa del Legnone), sempre aperto e in buone condizioni, edificato nel 1884 e ristrutturato un secolo dopo, nel 1984. Lasciato il bivacco alle nostre spalle continuiamo fino ad un grande ripetitore posto proprio sul crinale, alla nostra sinistra. Il sentiero, sempre ben  marcato, inizia a salire in maniera decisa a pochi metri dal crinale, precipitando alla nostra sinistra sulla bassa Valtellina con un impressionante salto. Oltrepassiamo la prima fascia di roccette grazie all'ausilio di una corda fissa e dopo un lungo tratto di salita incontriamo un secondo passaggio, sempre assistito da corda fissa. Il sentiero poi prosegue verso sinistra e si riporta sul crinale, poco più avanti possiamo proseguire diritti risalendo un saltino roccioso sormontato da alcuni cartelli, con l'aiuto di una corda fissa, o più semplicemente seguire il sentiero sul lato sinistro. Siamo arrivati sull'anticima del Legnone a 2529 m, ignorando la deviazione a sinistra, proseguiamo in salita sul crinale arrivando allo strappo finale, che richiede un minimo d'attenzione. Risalito un primo tratto stretto ed esposto con l'aiuto di corde fisse e alcuni gradini in ferro, arriviamo alle roccette terminali che superiamo anch'esse con arrampicata non difficile assistita sempre da corda fissa, fare attenzione soprattutto in discesa. Dopo questi ultimi sforzi finalmente siamo sul Monte Legnone, davanti alla grande croce sommitale a 2610 m, eretta nel lontano agosto dell’anno 1900 e restaurata nell’estate del 2003. Pochi metri più avanti, un tempietto eretto dal Gruppo Alpini di Colico nel 1958, custodisce l’immagine della Madonna. Il panorama è davvero grandioso...
Per il ritorno percorriamo il medesimo sentiero dell'andata.
Malati di Montagna: Aldo, Danilo e Fabio

alpe Agrogno


...sicuri che dobbiamo salire lassù???


una visione quasi mistica...


purtroppo dobbiamo scendere...


stambecco curioso...!!!


la cresta ovest da noi percorsa...







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