Dalla palina segnavia seguiamo le indicazioni per l'A. Marco / La Colla (M31/M45), passando accanto al rifugio, poco dopo imbocchiamo la bella mulattiera che immediatamente si inoltra nel bosco. Guadagnando quota alcuni tornanti giungiamo a un bivio con un vecchio cartello giallo collocato su un masso, proseguiamo a destra, per poi arrivare dopo pochi minuti a un successivo bivio. Tralasciamo la traccia che scende verso il torrente e proseguiamo a sinistra seguendo il sentiero che si inoltra nel bosco, poco dopo passiamo a lato di un bel torrentello che scorre lentamente formando alcune suggestive cascatelle. In questo tratto il percorso è poco evidente, per cui bisogna prestare un minimo d'attenzione, incrociato un'evidente sentiero proveniente da sinistra, proseguiamo in salita arrivando nei pressi di una costruzione in cemento. Tralasciato il sentiero a sinistra e iniziamo a scendere verso il torrente, che attraversiamo grazie a un ponte, dal lato opposto riprendiamo a salire giungendo in breve nei pressi di una palina segnavia. Continuiamo ora sull'evidente mulattiera (M31), la salita è piacevole e offre ampi panorami sui pascoli a forma di anfiteatro, un vero spettacolo della natura. Arrivati all'A. Marco Sotto 1544 m, dalla palina segnavia seguiamo il sentiero in salita a destra contraddistinto dai segni di vernice bianco/rossi. Purtroppo questo tratto è invaso dalla vegetazione e necessita di un po' d'attenzione, attraversati un paio di torrentelli, riprendiamo a salire, attraversiamo alcune belle radure tra piante di rododendri e mirtillo, e continuando a seguire i segnavia bianco/rossi sugli alberi giungiamo alle bellissime baite in posizione panoramica dell'alpe La Colla o localmente Ciudènt, cioè "che chiude" 1712 m. Accanto a un pannello didattico "I percorsi dell'uomo", purtroppo rovinato dall'usura del tempo, si può notare un roccia coppellata, un gneiss micaceo, localmente "Sas 'd la Lesna" (Sasso del Fulmine), è la più importante o almeno quella con il maggiore numero di coppelle, se ne contano in totale 128 tra coppelle e canaletti.
Dalla palina segnavia proseguiamo in direzione della Bocchetta del Rosario, da qui in poi il sentiero è inesistente e bisogna salire seguendo qualche labile traccia. Mantenendoci verso sinistra arriviamo alla bocchetta 1955 m che mette in comunicazione la Valle Vigezzo con i
Bagni di Craveggia e la Valle Onsernone. AI di là del valico possiamo notare la settecentesca cappelletta dedicata alla Madonna del Rosario ed affrescata dal pittore vigezzino Giuseppe Mattia Borgnis.
Proseguendo sulle tracce che costeggiano il versante verso la Val Vigezzo, raggiungiamo, attraversando pascoli e pietraie prima un intaglio a circa 2011 m e pochi minuti dopo percorrendo con qualche attenzione la cresta la Cima del Sassone 2086 m. Dopo una pausa più che meritata ammirando il panorama, scendiamo dal percorso di salita per poi risalire la cresta sud-est e in breve tempo raggiungiamo la vetta del Formalone 2063 m. Iniziamo la discesa e senza particolari difficoltà arriviamo alla Bocchetta di S. Antonio 1841 m, valico più utilizzato per raggiungere i Bagni di Craveggia.
Proprio sul passo si trovano la cappelletta e il rifugio, sul quale è posta una targa in memoria di tre finanzieri caduti durante il periodo bellico nel 1941.
Dalla palina segnavia proseguiamo lungo la mulattiera verso destra seguendo le indicazioni per La Vasca / Craveggia (M33). Dopo una lunga serie di tornanti arriviamo all’Alpe Cortignasco 1543 m e seguendo le indicazioni iniziamo a pardere quota velocemente. Oltrepassato un cancelletto (ricordarsi di richiuderlo) continuiamo nel riposante ed ombreggiato bosco, giunti in località Al Crest 1250 m, tralasciamo il sentiero a sinistra che scende e proseguiamo diritti, nel periodo in cui l'abbiamo fatto noi abbiamo trovato l'inizio del sentiero completamente invaso dalla vegetazione.
Poco dopo raggiunto nuovamente un bivio scendiamo a sinistra e in breve arriviamo sulla strada asfalta in vista del rifugio La Vasca, in breve attraversato il ponte arriviamo all'auto. Itinerario che richiede un buon allenamento e una buona esperienza di montagna, nel periodo in cui l'abbiamo fatto noi abbiamo trovato lungo il percorso la grandine caduta il giorno prima, un alpigiano ci ha raccontato che dalla quantità caduta sembra avesse nevicato...!!!
Malati di Montagna: Aldo, Fabio e Danilo
"Ringrazio la Vita
che mi ha Ospitato
anche Oggi."
Dorino Bon
bosco terapia...
acqua fonte di vita
traccia gpx scaricabile
bosco terapia...
acqua fonte di vita
Made in Val Vigezzo
Danilo e Aldo in cima al Sassone
il M. Sassone visto dal ...!!!
by Aldo
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