Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 3 aprile 2011

Al di fuori del tempo in Val Codera...

"Narra la leggenda che Dio, all’inizio della creazione, fosse ancora inesperto e non sapesse bene come dar vita alle montagne. Concentrò così in una piccola zona tutte le montagne più scoscese e i dirupi più ripidi nacque così la Val Codera, una delle valli più suggestive della Lombardia"

Dalla SS36 dello Spluga verso Chiavenna, arriviamo a Novate Mezzola 208 m, svoltiamo a destra e seguendo le indicazioni per il Municipio arriviamo al parcheggio dove lasciamo l'auto davanti alla Posta, Kira non vede l'ora di partire ma per lei oggi sarà una giornata davvero lunga e faticosa… Ci avviamo al vicino bar dove imbocchiamo sulla sinistra via Mezzolpiano, dopo pochi minuti arrivati all'incrocio con via Gioacchino Rossini, con la quale concluderemo l'anello, proseguiamo diritti arrivando in breve al piccolo parcheggio della frazione Mezzolpiano 316 m, dove naturalmente i posti sono già tutti occupati.  La mulattiera ha inizio sulla sinistra, alcuni cartelli avvisano sugli eventuali rifugi aperti (Osteria Alpina 825 m, Bresciadega 1214 m, Brasca 1304 m), accanto un pannello illustrata una cartina con i principali sentieri della zona. Un'interrotta gradinata scandisce la parte iniziale del percorso, anche se siamo appena all'inizio di aprile oggi fa decisamente caldo, durante il tragitto si incontrano alcune cappelle, durante le pause possiamo ammirare il sottostante lago di Mezzola e a sinistra il Legnone. Passiamo accanto a una vecchia cava e iniziamo un traverso particolarmente aereo ma comunque sicuro, dopo aver perso leggermente quota riprendiamo a salire arrivando alla frazione Avedée 790 m, da dove si inizia a intravedere il campanile e le sottostanti case di Codera. Accanto alla cappella di S. Antonio una fontana ci invita a fare una breve sosta, Kira naturalmente coglie l'occasione per darsi anche lei una rinfrescata...
Uscita dal bosco davanti a noi però ancora lontana iniziamo a vedere Codera, con alcuni tornanti scendiamo arrivando nei pressi di una tettoia paravalanghe, percorriamo un tratto in falsopiano fino ad una seconda tettoia sopra la quale scorrono alcune cascatelle, dopo una leggera salita raggiungiamo prima il cimitero e in breve Codera 825 m, a pochi metri, staccato dalla chiesa di S. Giovanni Battista, si staglia imponente il campanile. Passiamo tra le case e oltrepassate un paio di fontane arriviamo a incrociare il sentiero sulla destra per San Giorgio, con il quale chiuderemo l'anello al ritorno. Lasciato alle spalle il paese proseguiamo su una strada sterrata, lasciata a destra una diga poco più avanti all'altezza di una cappella abbandoniamo la sterrata per seguire a sinistra il sentiero segnalato su un sasso, arriviamo a un ponte, lungo e stretto, con due funi ai lati come protezione, dal lato opposto passiamo tra alcuni muretti a secco raggiungendo le case di Saline 1085 m.
Proseguendo iniziamo a inoltrarci nella parte superiore boscosa, ombreggiata ed estremamente riposante della valle, alle baite di Stoppadura 1214 m ci dissetiamo nei pressi di una fontana, in una giornata calda come oggi fermarsi a bere è davvero piacevole, ben presto arriviamo a Bresciadega 1214 m, le case sono tutte ben ristrutturate e sembrano che facciano parte di un bellissimo quadro, passiamo vicino all'omonimo rifugio che è chiuso e proseguendo in piano entriamo nuovamente nel bosco. Kira alla vista dell'ultima neve della stagione sembra avere una marcia in più e noi di conseguenza le stiamo dietro, attraversato un ponticello in pochi minuti eccoci al rifugio Brasca 1304 m, dedicato a Luigi Brasca uno dei maggiori all'alpinisti lombardi del primo Novecento, costruito nel 1933, fu distrutto durante la guerra e poi riedificato nel 1948, primo punto di sosta del celeberrimo Sentiero Roma il rifugio è sovrastato dalle imponenti pareti di granito della Sfinge e del Ligoncio. Per il ritorno ritorniamo fino a Codera, per poi continuare a sinistra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia incontrata all'andata verso S. Giorgio, proseguendo in discesa sulla vecchia mulattiera attraversiamo la forra del torrente Codera su un bel ponte in pietra, dopo una breve salita eccoci a scavalcare il torrente Ladrogno su un secondo ponte ancora più bello e suggestivo, sopra a proteggere il viandante da vertigini o apparizioni malefiche, vi è posta una cappelletta. Si inizia a salire  ripidamente arrivati a un bivio tralasciamo a sinistra le indicazioni per il bivacco Castorate-Sempione e continuando a destra arriviamo alle baite di Cii 851 m, il sentiero prosegue ripido per poi trasformarsi in una carrareccia pianeggiante che segue una condotta idrica sulla sinistra orografica della valle. Tralasciando a sinistra la deviazione per Cola proseguiamo in un bosco di vecchi castagni secolari fino a incontrare sulla destra la deviazione per San Giorgio, la mulattiera scende nel'ombroso vallone di Revelaso, attraversiamo su grossi blocchi di pietra il torrente in secca e riprendendo a salire arriviamo al borgo di S. Giorgio 748 m. Facciamo una sosta alla bellissima fontana e prima di scendere andiamo a vedere la caratteristica chiesetta, seguendo le indicazioni passiamo dietro alle case del pese per poi seguire una mulattiera che scende a tornanti per un ripidissimo costone roccioso, con tratti aerei protetti da corrimani e ringhiere, alla fine raggiungiamo la sterrata di servizio a una cava, continuiamo a destra e attraversato un ponte raggiungiamo la strada asfaltata, proseguendo diritti tra le case incrociamo dopo pochi minuti Via Mezzolpiano, da dove scendiamo fino al parcheggio dove abbiamo lasciato le auto. Il sole sta ormai per tramontare, la giornata è stata lunga e faticosa (1500 m di dislivello, oltre 8 ore di cammino), ma quando ci stringiamo la mano a fine giornata si legge chiaramente sui nostri volti la soddisfazione per aver compiuto un'escursione davvero fantastica sotto ogni punto di vista...
Grazie ai Malati di montagna che hanno condiviso questa giornata fantastica: Aldo. Danilo, Fabio, Lorenzo e la più brava di tutti Kira

la graziosa chiesetta di San Giorgio


antico ponte in pietra


qualcuno si diverte...


fa caldo e tutti abbiamo bisogno di rinfrescarci...!!!


pochi passi...e siamo arrivati...!!!


Aldo, Danilo, Fabio, Kira e Lorenzo


 traccia gps su Google Earth


grafico altimetrico

2 commenti:

  1. Ciao ragazzi, è molto interessante il vostro giro ad anello. Io e Davide invece siamo ritornati dallo stesso percorso e avevamo i piedi molto stanchi perché è stata l'escursione più lunga di questo 2011. La valle è veramente fantastica e mi ha fatto lasciare alle spalle l'inverno. Buone future camminate, magari ci incontreremo di nuovo lungo i sentieri, io vorrei rifare il sentiero Roma visto che nel 2006 non ho visto nulla per 4 giorni a causa delle nuvole grigie che mi inseguivano lungo tutto il percorso.
    a presto
    Manuela

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  2. Cio che noi fummo un di voi siete adesso chi si scorda di noi scorda se stesso....Le aquile randage

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