Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 27 marzo 2011

Il Culmine di Dazio, meglio conosciuto come Còlmen

Dalla SS38 della Valtellina in direzione Sondrio, dopo Morbegno svoltiamo a destra allo svincolo segnalato per Paniga, prima del viadotto sul torrente Tartano. Una volta lasciata la strada statale, passiamo sotto un cavalcavia a destra e con una successiva curva a destra raggiungiamo il ponte di Paniga, dove il senso unico alternato è regolamentato da un semaforo.
Valicato il ponte, svoltiamo a destra (direzione per Desco), proseguiamo diritti entrando tra le case di Paniga fino al parcheggio a circa 240 m, nei pressi della chiesa della Madonna delle Grazie (edificata nel 1979), riconoscibile per la pianta circolare.
Attraversiamo la strada verso il vicino parco giochi, dove una palina segnavia ci indica la direzione da seguire, il sentiero è stato recentemente ripulito e segnalato dal CAI di Morbegno e ricalca l'antico percorso che da Paniga saliva a Porcido.
Passiamo a monte dell’abitato arrivando ai piedi di una scalinata, iniziamo a salire seguendo i segnavia bianco-rosso, il sentiero è in parte scalinato e scavato nella roccia e ci fa guadagnare rapidamente quota, risalendo lo scosceso versante meridionale della Colmen, alcuni punti esposti sono protetti da corrimano. Dopo il primo strappo, raggiungiamo il muragione di un rudere, oltre il quale il sentiero riprende a salire, anche se la giornata è nuvolosa ci fermiamo ugualmente ogni tanto ammirando la vallata sottostante dove l'Adda lentamente prosegue il suo viaggio. Dopo questo primo tratto di salita eccoci nel bel pianoro dove sono adagiate le case di Porcido 586 m, sulla destra notiamo il sentiero che sale da Desco, ci riposiamo qualche minuto davanti alla  graziosa chiesetta, dedicata a S. Sebastiano. Proseguiamo l'itinerario seguendo le indicazioni per la Culmine, con una larga mulattiera saliamo a monte del paese, dopo pochi minuti trascuriamo il sentiero sulla destra (Direttissima) e proseguiamo fino
al terrazzo panoramico del balaben, oggi purtroppo possiamo solo immaginare il magnifico panorama che si può godere da quassù. Alla seguente palina segnavia abbandoniamo la mulattiera e iniziamo a seguire sulla destra "El sentée del Tarci", segnalato dal CAI di Morbegno e dedicato alla memoria dell’accompagnatore di media montagna Tarcisio Mattei, con una lunga diagonale seguendo il fianco sud-est della montagna iniziamo a salire in un bel bosco di castagni, usciti all'aperto attraversiamo un desolato vallone e superate alcune formazioni di rocce affioranti, arriviamo sul largo crinale della Culmine. Seguendo i segnavia bianco-rossi sugli alberi arriviamo a una palina segnavia con accanto una torbiera, proseguendo a destra notiamo a poca distranza una costruzione (casermetta) del demanio militare, ora ad uso privato, da qui in pochi minuti saliamo in Cima alla Culmine di Dazio 916 m. Mentre sorseggiamo un tazza di tè caldo arriva anche Alberto del gruppo Seniores del CAI di Morbegno, con cui stringiamo subito amicizia, gli chiediamo informazioni sul tragitto che abbiamo in mente di fare, dopo averci esaurientemente spiegato il percorso, ci propone di effettuarlo assieme avendo anche lui l'auto a Paniga, noi naturalmente accettiamo con piacere. Ritornati alla palina segnavia continuiamo per Dazio seguendo il vasto crinale della culmine, contornata un'altra torbiera con con alcuni saliscendi, fra roccette, betulle, robinie e pini silvestri arriviamo al "Legunch", un piccolo laghetto interamente circondato dal bosco, il nome lègùnc’, che letteralmente significa “lago unto”, deriva dal colore delle sue acque stagnanti che appaiono oleose. Percorriamo la riva sinistra e seguendo i segnavia sugli alberi bianco-rossi iniziamo a scendere lungo una valletta sulla destra, durante il percorso Alberto ci illustra le bellezze del luogo e dandoci anche degli ottimi consigli, che sicuramente ne faremo buon uso. Iniziamo a vedere il sottostante abitato di Dazio e poco dopo arriviamo all'unico tratto che richiede un po' di attenzione, bisogna superare un tratto roccioso abbastanza ripido, in caso di pioggia o ghiaccio alcune catene ne rendono sicuro il passaggio. Continuiamo a scendere fra le betulle fino a incrociare una sterrata che seguiamo in leggera salita verso destra arrivando ad una cappelletta che oltrepassiamo per poi percorrere un tratto su fondo lastricato in sassi e cemento, con percorso libero attraversiamo i prati sulla sinistra arrivando in breve sulla strada asfalta che precede l'abitato di Dazio. Percorriamo la strada asfaltata sulla sinistra per qualche minuto e prima del ponte svoltiamo nuovamente a sinistra sulla vecchia strada comunale in uso fino ai primi anni '50, dopo un primo tratto in piano, proseguiamo sulla destra seguendo la mulattiera acciottolata che costeggia alcune cappelle e con alcuni tornanti a picco sulla forra del torrente Toate perdiamo velocemente quota. Seguendo la bella mulattiera arriviamo alla  frazione Torchi Bianchi, purtroppo parzialmente demolita come conseguenza ai danni subiti in un incendio dei primi anni '90, sul lato della chiesa troviamo una palina segnavia, il sentiero prosegue passando tra alcune case dove troviamo una fresca fonte dove dissetarci. Ci inoltriamo nuovamente nel bosco per poi uscire nei pressi di alcune abitazioni, seguendo la strada sterrata in breve arriviamo alla periferia di Paniga, a malincuore salutiamo e ringraziamo Alberto per averci fatto compagnia durante la discesa e seguendo la strada asfalta in pochi minuti arriviamo nel piazzale dove abbiamo lasciato l'auto. Anche se la giornata non ci ha regalato panorami stupendi, l'escursione ad anello sulla Culmine di Dazio si è rivelata affascinante e gratificante, sicuramente da ripetere magari con i colori autunnali. 
Malati di montagna: Danilo e Fabio

la primavera è nell'aria...forse...


Porcido 586 m


chissà cosa avrà visto...?!? BOH


Culmine di Dazio o Còlmen 916 m


traccia gps su Google Earth


grafico altimetrico


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