Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

giovedì 23 agosto 2018

L'anello nella selvaggia Valle dell’Ardeccia

L'escursione è consigliata a chi ha già una buona esperienza nel camminare su sentieri abbandonati e inselvatichiti, utile avere una cartina del posto o aver caricato su un dispositivo la traccia gps. Naturalmente difficilmente si incontrano persone lungo tutto l'anello, unico essere vivente è stato un giovane camoscio che si è fermato a guardarci da poca distanza, forse si chiedeva cosa ci facevano degli esseri umani in qui luoghi cosi selvaggi. Il tratto di percorso che dalla località Zuccaro di Coggiola conduce al Santuario del Cavallero è adatto a tutti e permette di arrivare in un piccolo angolo di pace e silenzio. Dalla frazione Viera si scende percorrendo l'antica mulattiera ancora in ottimo stato, utilizzata in passato prima della costruzione della strada asfaltata.

Da Milano si percorre l'autostrada A8 fino allo svincolo di Gallarate, per poi proseguire in direzione di Gravellona Toce. Al successivo svincolo si seguono le indicazioni per Genova fino all’uscita di Romagnano Sesia-Ghemme.
Alla prima rotonda si svolta a sinistra, iniziando a seguire le indicazioni su un cartello con fondo marrone, per Bielmonte /Oasi Zegna. Oltrepassati i paesi di Crevacuore e Pray, in breve si arriva a Coggiola. Si attraversa l'abitato verso sinistra, raggiungendo il parcheggio davanti a un parco giochi, in località Zuccaro, a poca distanza dal torrente Sessera (Via Giuseppe Mazzini/Via Cavallero - 503 m). Qui si possono consultare alcuni pannelli, sui quali vengono descritti i percorsi in comune che si andranno a fare: "Le Valli della Fede" e il sentiero didattico "Sentiero del Cavallero". Si segue la strada asfalta in leggera salita e oltrepassato il lavatoio, in breve si raggiunge una cappella, da dove si imbocca sulla sinistra una stradina sterrata, all'inizio della quale una palina segnavia indica che stiamo per percorre il sentiero G3 (Santuario del Cavallero/Cappella di Carecca/Alpe i Campetti). Lungo il percorso si incontrano alcuni pannelli didattici che spiegano la storia e la natura del luogo.Perdendo leggermente quota si arriva a un bivio, dove si consiglia di abbandonare momentaneamente la mulattiera e di percorrere il ponte sospeso sul torrente Sessera, costruito a inizio secolo per la realizzazione della centrale elettrica e nel 1981 ricostruito interamente. Riprendendo a salire sulla mulattiera acciottolata in pochi minuti si arriva al Santuario del Cavallero (551 m), costruito sulla sponda del Rio Cavallero. Il percorso prosegue passando sotto a una volta dell'edificio, dove una volta viveva l'Eremita, un uomo, incaricato dal Vescovo, con il compito di raccogliere le elemosine e sorvegliare il Santuario. Guadato un torrente nei pressi della centrale elettrica, si continua a salire fino a raggiungere la presa della condotta forzata.
Da questo punto il proseguimento può essere difficoltoso, a causa della presenza di erba alta e felci. Si sale in maniera decisa piegando leggermente verso destra, per poi proseguire con un lungo mezza costa attraverso vecchi boschi di castagni, entrando senza quasi accorgersene nel selvaggio vallone del torrente Ardeccia. Attraversato il torrente su un vecchio ponte ad arco in pietra, seguendo le indicazioni su un albero si piega a sinistra. Continuando a salire nel bosco di ceduo, si raggiunge una radura infestata dalle felci. Con attenzione seguendo i segnavia sugli alberi, si svolta decisamente a destra risalendo l'ampio crinale fino alle baite diroccate dell'alpe Salei, situate ai piedi di alcuni grandi rocce (764 m). Il sentiero ora più evidente prosegue tra noccioleti e vecchi castagni, prima con un lungo mezza costa e poi con una serie di svolte fino a raggiungere la sella dove sorge la Cappella di Carecca (1016 m). Prima di continuare seguendo il sentiero G5b, è bene sapere che il sentiero è consigliato solo a escursionisti esperti, oltre ad alcuni passaggi esposti, si fa molta fatica in alcuni tratti a individuare il sentiero per l'erba alta, le felci e per i rovi che infestano tutto il percorso, il nostro consiglio è di ritornare sul medesimo sentiero. Al termine del sentiero G5b, si attraversa un torrentello e tralasciato sulla sinistra l'indicazione per il Baita Bivacco Cascinetta, si prosegue sul G5 fino a raggiungere prima le baite diroccate dell'alpe Prella (941 m) e in seguito si arriva in località Cascine Gatti (852 m). Da qui si prosegue su strada sterrata fino al suo termine, per boi imboccare sulla sinistra il sentiero che in breve conduce alla chiesa della frazione Rivò, dove termina il sentiero G5. Seguendo ora la strada asfalta, dopo pochi minuti si scende alla frazione Viera (685 m). Si attraversa il paese fino a raggiungere l'antico oratorio sulla sinistra tra le case, dalla parte opposto si inizia a scendere lungo la bella mulattiera, sempre ben segnalata dal segnavia G4. Incrociando più volte la strada asfalta, si scende fino all’Oratorio di San Giovanni a Coggiola, nel cui interno è custodito l’unico affresco della zona risalente al ‘500 (483 m). Seguendo a destra prima Via Umberto I e poi Via Giuseppe Mazzini, si ritorna al parcheggio davanti al parco giochi chiudendo l'anello.
Malati di Montagna: Pg, Danilo e il selvadego

Si parte da Coggiola ultimo centro abitato prima di inoltrarsi verso l'alta valle


Si percorre nel primo tratto il "Sentiero del Cavallero" in comune con il segnavia G3


lungo il percorso si incontrano alcuni pannelli che spiegano alcune particolarità storiche, botaniche e reperti di archeologia industriale.



poco prima dell'arrivo al Santuario, si può ammirare lo splendido ponte pedonale costruito a inizio secolo per permettere il collegamento tra il Santuario e l'abitato di Masseranga, per poi essere ricostruito nel 1981 nella sua forma attuale.



arco prima dell'arrivo al Santuario
"O beata solitudo, o sola beatitudo"


Il Santuario del Cavallero dedicato alla Madonna delle Nevi  si affaccia su di una piazza, che come recita un detto locale, "una piazza che fa da ponte, ed un ponte che fa da piazza". Un ponte talmente grande, costruito nel 1772 sopra al torrente Cavallero, da costituire il piazzale antistante la chiesa. Il torrente immissario del Sessera, che nasce proprio da queste rocce e dal quale il Santuario prende il nome.


Il Santuario ebbe origine dall’apparizione della Madonna ad una pastorella sordomuta, Antonia Angelino detta Toniola, avvenuta nel 1678, che miracolosamente riebbe la parola e l’udito.


La costruzione, sormontata da una cupola e da un piccolo campanile, venne ultimata verso la fine del 1700 e della sua custodia fu incaricato un eremita, che abitava nelle stanze attigue alla chiesa.


sentiero G3...!!!


un tempo forse nemmeno troppo lontano questo sentiero era ben tenuto...


...ora il suo stato è questo...!!!


Danilo ma sei sicuro che ci sia il sentiero...domanda ricorrente di oggi...


Alpe Salei...quello che ne rimane...


Cappella di Carecca 1077 m


indicazione per il sentiero G5b
se siete arrivati fin qui con qualche difficoltà, il nostro consiglio è di non intraprendere questo sentiero, oltre a essere inselvatichito, spesso bisogna cercare i segnavia per avere la giusta direzione e ci sono alcuni passaggi esposti in cui bisogna fare attenzione


inquietante...!!!


...Pg, Danilo dove siete non vi vedo più...wilderness


ci fermiamo a osservare il versante opposto da cui siamo arrivati...



tra le felci all'alpe Prella


ritorno alla civiltà, chiesetta di Rivò


antico oratorio in frazione Viera, dedicato alla Vergine Assunta, lungo l'antica mulattiera utilizzata prima della costruzione della strada asfaltata


sulla mulattiera che scende a Coggiola, in comune con la Grande Attraversata del Biellese




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