Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 11 gennaio 2015

Sulle cime più panoramiche della sponda occidentale del Lago di Como

Su questi monti oltre a passare la "Via dei Monti Lariani" (bellissimo percorso escursionistico che da Cernobbio collega località disseminate lungo le montagne della sponda occidentale del lago di Como, giungendo fino a Sorico, dopo un tragitto di 125 km), vi sono anche importanti opere militari appartenenti al sistema difensivo alla Frontiera Nord, zona Comasco intelvese.

Dall'autostrada A9 usciamo a Como Nord e proseguiamo seguendo la stalle 340 Regina verso Menaggio. Arrivati ad Argegno saliamo a sinistra imboccando la provinciale 13 della Valle d'Intelvi, che seguiamo fino a San Fedele Intelvi, da qui seguiamo le indicazioni a destra per Pigra (Largo IV Novembre, Via Blessagno). Giunti a Pigra, all'inizio del paese seguiamo a sinistra Via Militare, una stretta strada asfaltata (attenzione alle auto che eventualmente si incrociano), fino a raggiungere l'Alpe di Colonno, dove lasciamo l'auto nell'ampio parcheggio proprio di fronte all'omonimo rifugio 1320 m, per chi vuole accorciare il tragitto può continuare fino al rifugio Boffalora.
Vista la splendida giornata decidiamo di allungare ulteriormente il percorso salendo verso la croce che si trova su un colle dietro alla chiesetta degli alpini alle spalle del rifugio. Dopo un primo assaggio dei panorami che andremo a vedere, dalla croce scendiamo a destra raggiungendo due grosse pozze d'acqua ghiacciate, da qui volgendo verso destra seguiamo una traccia a mezzacosta entrando poco dopo in un fitto bosco. Proseguiamo lungo il versante nord della Cima della Duaria fino a scendere sulla strada asfaltata che seguiamo per un breve tratto, arrivando all'alpe Boffalora 1234 m, con l'omonimo rifugio. Continuando sulla strada dopo qualche minuto arriviamo a un bivio, tralasciamo a sinistra le indicazioni per l'alpe di Ponna e il Monte Tellero e continuando diritti, arriviamo all'alpe di Ossuccio. Dall'ultima baita in prossimità della curva abbandoniamo la strada asfaltata e seguendo il sentiero a destra ci dirigiamo verso un grosso cartello giallo della Via dei Monti Lariani. Continuando a salire incrociamo  nuovamente la strada asfalta, che attraversiamo, per poi proseguire l'ascesa sugli ampi pascoli verso la cima del Monte di Lenno. Rimanendo più o meno verso destra raggiungiamo la cresta, dopo aver oltrepassato un'asta e una bandiera italiana in metallo, arriviamo in cima 1589 m. Un forte vento gelido ci accoglie, per poi accompagnarci per tutto il giorno, scattate alcune foto sul sottostante Lago di Lugano, iniziamo a scendere sul lato opposto percorrendo un ripido sentiero che ci conduce alla sottostante bocchetta di Lenno con l'omonimo alpeggio 1495 m. Dopo aver percorso alcuni metri sulla strada, in prossimità dell'ultima baita, abbandoniamo la strada , iniziando a seguire una traccia, causa il forte vento desistiamo nel proseguire lungo la cresta e ripiegando a destra proseguiamo a mezzacosta raggiungendo l'ampio sentiero proveniente dal rifugio Venini, Continuando a salire in pochi minuti raggiungiamo l'ampia cima del Monte Galbiga 1698 m, con una sorta di chiesa all'aperto e con una grande croce. Scendiamo dal medesimo percorso da cui siamo saliti, per poi proseguire verso un piccolo osservatorio astronomico, costruito dal Comune di Lenno e utilizzato saltuariamente da gruppi astrofili, accanto si possono osservare i resti di alcune postazioni militari, appartenenti al sistema difensivo italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera. Pochi passi e arriviamo al rifugio Venini Cornelio 1576 m, noto anche con il nome di Rifugio Calbiga, costruito lungo il costone che collega il Monte Galbiga con il Monte di Tremezzo. Di fronte al rifugio è piazzato un pezzo d'artiglieria costruito alla Breda e datato 1938, lasciato a ricordo delle passate guerre. Dopo una breve pausa, riprendiamo il cammino e seguendo le indicazioni sulla palina segnavia (Appostamento Colle di Tremezzo/M. Tremezzo/M. Crocione), ci incamminiamo in falsopiano lungo l'ampia strada militare. Consigliamo di approfittare di quest'occasione per osservare alcune opere difensive della Linea Cadorna costruite sul lato ovest del Monte di Tremezzo. Un esempio sono una serie di postazioni d'artiglieria in ottimo stato di conservazione, le bocche da fuoco sono nascoste da un semicerchio gradinato che permette di sparare solo con un alzo di 45° o maggiore, l'opera venne costruita per alloggiare quattro mortai 210/8, in grado di lanciare ad 8 km una granata da 100 kg. Proseguendo in leggera salita, all'altezza di un tornante svoltiamo a sinistra, tralasciando momentaneamente la stradina sterrata, da dove poi faremo ritorno. Dopo alcuni minuti seguendo le indicazioni imbocchiamo il sentiero a destra, che risalendo l'ampio crinale conduce sulla cima più evidente della sponda occidentale del Lario, il Monte Tremezzo 1700 m, sormontato da una Madonnina. 
Per il suo grandioso il panorama sulle Prealpi lombarde, le Grigne,  il Legnone, le Alpi Retiche, il Monte Disgrazia e poi ancora verso ovest il Monte Rosa  e gli imponenti 4000 vallesani. è anche soprannominato la sentinella del Lario.
Scendiamo sul versante opposto e oltrepassati i ruderi dell'alpe Tremezzo, riprendiamo a salire arrivando in pochi minuti all'ultima cima della giornata il Monte Crocione 1641 m, siamo a picco sul lago di Como e oltre ai già citati panorami, da questo pulpito naturale si ha anche una splendida visuale su Bellagio, conosciuto come “la Perla del Lago”,
L'aria gelida ci costringe a ritirarci verso l'alpe Tremezzo dove ci fermiamo per una più che meritata sosta. Per la via del ritorno optiamo per un percorso alternativo, leggermente più lungo, ma che evita la risalita al M. Tremezzo, lasciata l'alpe alle nostre spalle, proseguiamo in direzione di un ripetitore, percorrendo un sentiero a mezzacosta. Oltrepassato il ripetitore in breve arriviamo all'alpe Mezzegra, da qui seguendo la strada sterrata ci ricongiungiamo col percorso già fatto. Ritornati al rifugio Venini, scendiamo lungo la stretta strada asfalta e ripercorrendo il tratto fatto al mattino ritorniamo al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto. 
Malati di Montagna: Pg, Danilo e Fabio

chiesetta degli alpini all'alpe Colonno 1320 m


Monte di Lenno 1589 m


Monte Galbiga 1698 m


Monte Tremezzo 1700 m


Monte Crocione 1641 m


Prime ore del mattino...



sulla via del ritorno...


dettagli e traccia gpx


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