Un cartello all'inizio della via avvisa che il sentiero per il monte Camoscio è interrotto per uno smottamento, in effetti il percorso principale non è agibile, ma è stato riaperto un sentiero poco più in basso che aggira l'ostacolo. Ci incamminiamo e all'inizio della strada sulla destra su un cartello giallo troviamo indicati le mete che si possono raggiungere e i tempi di percorrenza (Sent. M3 - M. Camoscio 1.30 ore). Dopo un breve tratto di strada sconnessa, con la quale passiamo al di sopra dell'autostrada, in breve arriviamo di fronte all'edificio dell'acquedotto, da dove imbocchiamo l'ampia mulattiera a destra che si inoltra nel bosco. Poco prima di un tornante, abbandoniamo la mulattiera e seguiamo il sentiero a destra che ripidamente inizia a guadagnare quota (indicazioni su un albero). In pochi minuti arrivati a un bivio, tralasciamo il sentiero a sinistra (M3/A), con il quale poi faremo ritorno e continuiamo a salire verso il M. Camoscio/M. Zughero. Seguendo i segnavia rosso-bianco-rosso guadagniamo quota velocemente all'interno di un fitto bosco e dopo aver attraversato un paio di torrenti, finalmente la pendenza inizia a diminuire. Superato un breve passaggio scalinato su roccia, arriviamo in pochi minuti a un bivio, tralasciamo momentaneamente a sinistra il sentiero per la Baita A.N.A. “Rifugio Papà Amilcare” e in breve con facile salita su fondo roccioso, raggiungiamo la croce del M. Camoscio 890 m, qui una pausa è quasi d’obbligo per godere del panorama mozzafiato sul lago Maggiore e le sue isole. Ritornati al bivio proseguiamo verso il rifugio, dal dove seguendo le indicazioni sulla palina segnavia affrontiamo un facile passaggio su roccette, raggiunto un pianoro lo attraversiamo e oltrepassata una solitaria quercia iniziamo a scendere perdendo quota per poche decine di metri. Riprendiamo a salire sul versante a nord, alternando tratti in falsopiano, arrivati davanti alla ripida parete del M. Crocino lo aggiriamo sulla sinistra passando dal versante Sud. Giunti a una sella, abbandoniamo momentaneamente il sentiero e seguendo una traccia, con un minimo d'attenzione saliamo in cima al M. Crocino 1023 m, altro punto panoramico. Ripreso il sentiero principale iniziamo dopo qualche minuto nuovamente a scendere fino a raggiungere un palina segnavia, da qui seguendo le indicazioni arriviamo all'alpe Vedabia 879 m, con alcune baite ancora in buono stato. Dalla palina segnavia iniziamo ora a seguire una strada sterrata verso destra e percorsi alcune decine di metri sulla sinistra troviamo un'ulteriore palina segnavia, sulla quale è indicato il sentiero che andremo a percorrere al ritorno per chiudere l'anello (M2 - Baveno). Continuando arriviamo a un trivio, saliamo a destra seguendo le indicazioni per il M. Zughero/Alpe Nuovo (Baita CAI)/Mottarone (sent. M3). La salita si svolge sulla vecchia strada sterrata che serviva la cava di granito, ormai abbandonata, del M. Zughero. Arrivati in prossimità della cava, proseguiamo seguendo il ripido sentiero che si stacca a sinistra (palina segnavia), durante l'ascesa possiamo osservare alcune strane forme di roccia, come un museo d'arte moderna a cielo aperto, il cui artista è nientemeno che madre natura. Giunti a una selletta, tralasciamo il sentiero che scende verso l’Alpe Nuovo (Baita CAI Baveno) e continuando verso destra in breve arriviamo in vetta al M. Zughero 1230 m, sormontato da una croce eretta dalla sez. CAI di Baveno in ricordo dei soci defunti. Su questo splendido balcone naturale ci fermiamo a riposare, la giornata è talmente splendida che non vorremmo più scendere!
Ritornati in prossimità dell'alpe Vedabua, imbocchiamo il sentiero a destra (M2), dopo un primo tratto tranquillo in un bosco di faggi, il sentiero inizia bruscamente a perdere quota lungo un costone, fino a raggiungere un bivio. Svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Baveno (loc. Tranquilla) - M3/A, dopo aver guadato un torrente, continuiamo per un tratto in falsopiano, per poi proseguire alternando tratti in salita e discesa, nel periodo in cui siamo stati noi abbiamo dovuto con attenzione superare alcuni alberi caduti. Ritornati al bivio incontrato al mattino, ripercorriamo il medesimo itinerario fino alla macchina.
Malati di Montagna: Danilo, Pg e Fabio
Monte Camoscio 890 m
Monte Crocino 1023 m
Monte Zughero 1230 m
direttamente dal museo di arte moderna!
quella montagna la sotto mi sembra di conoscerla...
niente neve nemmeno sulle cime della Valgrande...
...ma che panorami!!!
ci stiamo abituando troppo bene...!!!
...e tris!
RispondiEliminaBuon 2015 Fabio & company ;-)
Un buon 2015 anche a te...aspetto le tue splendide uscite...qui da noi neve poca, anzi quasi niente e allora ci godiamo queste splendide giornate invernali...invernali mica tanto...ultima cima in maglietta maniche corte...!!! mandi, mandi
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