Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

domenica 3 gennaio 2010

Tra i bianchi pendii del rifugio Champillon

...ciaspole qui, ciaspole la, ciaspole su, ciaspole giù... non si poteva iniziare l'anno nel modo migliore, la fatica di raggiungere il rifugio Champillon a 2435 m è ripagata dalle cime circostanti e dagli ampi spazi aperti in cui ci si sente piccoli, piccoli e dove ancora la natura la fa da padrona.
Da Aosta si sale verso il Gran San Bernardo, fuori dalla galleria si svolta a destra per la Valpelline e seguendo le indicazioni si raggiunge Doues, da dove si prosegue ancora fino alla località Haut Praz Bas 1490 m dove si lascia l'auto, da qui la strada per tutto l'inverno non viene pulita, per cui zaini sulle spalle e via che si sale!!! Oggi ad accompagnarci c'è Simeone grande conoscitore della zona avendo la casa da queste parti, si decide da subito di non seguire la strada ma di salire su per la montagna costeggiando le innumerevoli baite perfettamente inserite nell'ambiente circostante, indossate subito le ciaspole seguiamo alcune tracce di sciatori e di motoslitte, il sole oggi fa veramente fatica a uscire, ma le nuvole rimangono alte e il panorama verso la conca di Aosta con l'Emilius e la Grivola che fanno da contorno è di prim'ordine. Intersechiamo varie volte la strada ormai sepolta da una notevole coltre di neve, risaliamo i pascoli innevati di Plan Taredaz e raggiunta la strada nei pressi di Parc 1880 m proseguiamo in falsopiano piegando sulla sinistra, arriviamo in breve a Plan Débat a poca distanza dalla croce di Nôtre Dame de la Neige 2079 m, dove in estate un parcheggio accoglie le auto. Attorno si possono vedere alcune delle cime più importanti della zona il M. Gelè, il M. Avril e il Gran Combin 4314 m anche se purtroppo la cima è coperta, intravediamo anche se lontano il tetto del rifugio. Voltando a sinistra risaliamo i bellissimi pendii innevati, la nostra meta sembra non avvicinarsi mai, raggiunta la Tsa de Champillon 2297 m proseguiamo ancora in leggera salita fino al panoramico rifugio Champillon dedicato ad "Adolfo Letey" 2435 m, di proprietà del Comune di Doues, posto tappa dell'Alta Via n. 1 e per il Tour des Combins, per mangiare entriamo nel rifugio invernale, ben tenuto con 6 posti letto, un tavolo con panca, purtroppo però manca una stufa! Dopo la foto di gruppo usciamo dal rifugio dove ci accorgiamo subito che la temperatura si è abbassata, anche indossando due paia di guanti uno leggero e uno più pesante ho alcune delle dita delle mani che non le sento quasi più e il naso mi si letteralmente congelato, Danilo e Deborah sono anche più infreddoliti, invece Simeone sembra che il freddo non lo patisca, senza guanti e cappello, beata gioventù!!! In discesa siamo velocissimi, sarà il freddo o forse il sano divertimento di correre nella neve, seguiamo il percorso dell'andata e senza accorgerci ci ritroviamo in men che non si dica all'auto. La Valle d'Aosta, una regione così piccola ma che racchiude in alcune delle sue valli tesori di grande pregio, ringrazio Simeone che oggi ci ha fatto da guida e la sua famiglia che alla mattina ci ha offerto un buon caffè caldo e dello squisito pane preparato da loro stessi, piccoli gesti di cortesia che fanno bene a chi li riceve.
Malati di montagna: Simeone, Danilo, Fabio e Deborah


salendo verso il rifugio...

Rifugio Champillon "Adolfo Letey" 2435 m

alcuni raggi di sole illuminano il pendio...

la conca di Aosta con l'Emilius

all'interno del rifugio invernale

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