Oggi ci trasferiamo in territorio elvetico, precisamente in Engadina, nei luoghi d'ispirazione del grande artista italiano Segantini, uno dei grandi maestri della pittura di fine Ottocento. Percorriamo la superstrada Milano-Lecco-Colico, seguiamo le indicazioni per Chiavenna- St. Moritz, passata la frontiera a Castasegna continuiamo per la Val Bregaglia, dopo Casaccia la strada si inerpica con numerosi tornanti fino al passo Maloja 1815 m, lasciamo l'auto in un parcheggio sulla sinistra poco prima dell'hotel Maloja Kulm. Secondo la tradizione popolare gli ultimi tre giorni di gennaio coincidono con i tre giorni più freddi dell’inverno, altro che tradizione oggi fa davvero freddo!!! Appena scendiamo dall'auto in pochi minuti siamo già pronti a partire, ridiscendiamo la strada percorsa a salire, dopo una decina di metri sulla sinistra inizia una strada con le indicazioni per Salecina/Orden/Forno, il fondo stradale è coperto da ghiaccio e neve per cui bisogna avere le auto attrezzate per simili situazioni, arriviamo dopo circa 10 minuti a Orden 1790 m, qui finisce la strada, nel parcheggio troviamo anche diverse auto. Dalla palina segnavia seguiamo a destra le indicazioni per il lago Bitabergh, attraversata la diga ci inoltriamo nel bosco, alla successiva palina svoltiamo a sinistra per la Val Forno, splendido il panorama sulla piana sottostante, costellata da alcune baite e attraversata da un bellissimo tracciato per lo sci di fondo. Incrociamo la strada battuta dal gatto delle nevi, che dal passo Maloja risale la Val Forno, la seguiamo per un breve tratto per poi abbandonarla all'altezza di una palina segnavia, seguiamo le indicazioni a destra per la Furcela-Lägh da Cavloc, iniziamo a salire con decisione piegando leggermente verso sinistra, rimontiamo l'ultimo tratto ripido arrivando in breve alla forcella, incantevole il panorama verso il lago. Scendiamo senza difficolta fino ad arrivare al fiabesco Lägh da Cavloc 1910 m da dove decidiamo di seguire la sponda di destra, lungo il tragitto ci fermiamo sovente ammirando il luogo in cui ci troviamo, alla fine del lago passiamo accanto a una baita semisepolta dalla neve, saliamo a destra seguendo alcune tracce, proseguiamo in falsopiano per poi ridiscendere brevemente verso la strada. Ma oggi abbiamo tanta voglia di affondare le nostre ciaspole in questa neve fantastica e così abbandoniamo poco dopo la strada e affrontiamo il pendio sulla destra entrando in un piccolo valloncello, proseguiamo in moderata salita distanti uno dall'altro come se ognuno di noi volesse rimanere solo con i propri pensieri... Su e giù, oggi anche se a guardare la cartina non abbiamo fatto tanto dislivello, con tutti questi saliscendi credo che abbiamo anche oggi fatto il nostro dovere di ciaspolatori, ci ricongiungiamo per l'ultima volta con la strada siamo ormai arrivati al bivio dove sulla sinistra si prosegue per il passo del Muretto che da accesso alla Valmalenco, mentre andando a destra seguendo sempre la strada arriviamo nei pressi di una piccola diga con accanto una casa, per la pausa pranzo ci accomodiamo poco più sopra sotto ai raggi caldi del sole, siamo a circa 2000 m da qui possiamo ammirare il pianoro morenico che prosegue verso la Cap. del Forno 2574 m del CAS con l'omonimo ghiacciaio. Foto di gruppo e via che si riparte, per il ritorno si decide di seguire dove è possibile il lato opposto della valle da dove siamo saliti è una sorta di caccia al percorso migliore, anzi mi correggo al percorso più divertente, Franco ogni tanto sparisce nel bosco poi riappare, quando vediamo della neve alzarsi sappiamo che è lui che corre... Purtroppo però giunti al lago siamo obbligati a seguire la strada e così tra una battuta e l'altra ritorniamo verso il passo Maloja, prima di arrivare alle auto poco dopo il ponte sul torrente Orlegna passiamo accanto a Salecina, non è un hotel, non è un ostello non è un rifugio, per capire meglio la filosofia di questo luogo bisogna visitare il loro sito http://www.salecina.ch/. Alla fine siamo davvero soddisfatti un po' infreddoliti, ma poco importa abbiamo trascorso una giornata lontano da tutto e tutti in una natura incontaminata, ma oggi non torniamo subito a casa e siccome anche lo stomaco ha le sue esigenze ci fermiamo a cena nel Crotto al Prato (http://www.crottoalprato.it/) accanto al campo sportivo di Chiavenna. I crotti sono anfratti naturali, al loro interno spira costantemente una corrente d'aria fredda, che si mantiene alla temperatura costante di circa 8° sia in estate che d'inverno. Come inizio ci sono stati serviti dei taglieri con salumi vari tra cui la famosa bresaola, di seguito dei sottaceti misti e come piatto forte i pizzoccheri di Chiavenna, si tratta di gnocchetti a base di sola farina bianca e latte, conditi con aglio/salvia soffritti nel burro e formaggio di latteria morbido, dell'ottimo vinello e per finire dolci della casa, caffè, vari tipi di grappe o genepy, il tutto per soli 15 euro, ci torneremo sicuramente....
Malati di Montagna: Deborah, Flavio, Danilo, Franco, Luisa e Fabio
sulla sponda ghiacciata del lago
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto
Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento