Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

giovedì 30 gennaio 2025

La Giöbia o Ra Puscéna di donn

La Giubiana o Festa della Giöbia è una festa tradizionale molto popolare nell’Italia settentrionale, anche in Lombardia, dove è radicata soprattutto in Brianza, nell’Altomilanese, nel Varesotto e nel Comasco.

Narra la leggenda che tanti anni fa, viveva una strega brutta e cattiva, fatta di ghiaccio, con le gambe lunghe, le calze rosse, con addosso vestiti fatti di stracci, che distruggeva il raccolto dei campi e usciva solo di notte per paura che i raggi del sole la sciogliessero. I contadini stanchi dei suoi dispetti e delle sue cattiverie, sapendo che era golosa di risotto giallo con la salsiccia, gli fecero un bello scherzetto. Cucinarono il risotto e misero la pentola sul davanzale della finestra. La brutta strega, chiamata Giöbia, visto il risotto prese un cucchiaino e cominciò a mangiarlo. Intanto, la notte passò e venne l’alba mentre la strega continuava a mangiare, il sole spuntò da dietro le nuvole e con i suoi raggi sciolse la Giobia che ben presto diventò una pozzanghera d’acqua. Da quel giorno l’ultimo giovedì del mese di gennaio si usa bruciare un fantoccio chiamato Giobia come vuole la tradizione.

sabato 18 gennaio 2025

Da Laorca al Monte Melma via Sass Quader

Il Monte Melma quasi scompare, schiacciato dalle aspre ed alte rupi del Gruppo San Martino-Coltignone a Nord-ovest e del Resegone a Sud-est. Eppure, dall'alto dei suoi 914 metri si può ammirare un paesaggio che non ha nulla da invidiare alle altre vette più blasonate. La vista spazia dal Lago di Garlate, Lecco e il Monte Barro, il Corno Medale, il Coltignone e la Grignetta, Laorca e Ballabio. Si percorrono sentieri di montagna ben segnalati e senza particolari difficoltà, alcuni tratti sconnessi e ripidi da fare con un po' d'attenzione. Il sentiero a mezza costa non è segnalato, suggerisco l'utilizzo di una traccia GPS. Si consiglia la carta escursionistica Geo4Map n. 301, Grigne Resegone (Valsassina).
malati di montagna: Pigi, Danilo e il selvadego

si parte da Laorca


si scende lungo le viuzze del paese...


fino a raggiungere l'inizio del sentiero


il primo tratto di sentiero si svolge tra bellissime fioriture di elleboro o rosa di Natale



primo punto panoramico...


Corno Medale (salito molti anni fa' per la via ferrata), Laorca e il Coltiglione





Sass Quader
si può salire alla croce ma con prudenza





Lago di Garlate


Danilo e PiGi


salita in ambiente invernale dal Sentiero Attrezzato della DIRETTISSIMA


Ballabio



vista dal Monte Melma sullo...
e sulla tortuosa strada per il comune di Morterone, uno dei più piccoli d'Italia per popolazione.



Grignetta e Ballabio




si inizia a scendere...




si torna a valle...


sabato 11 gennaio 2025

Parchi senza confine, dalla Spina Verde al Parco del Penz

Escursione che si sviluppa in gran parte nel Parco Regionale Spina Verde, con alcune deviazioni nel Parco del Penz in Svizzera. Si attraversano in prevalenza suggestivi boschi di castagni a ridosso del confine con la Svizzera. Sul versante italiano si possono visitare i di resti di fortificazioni, trincee, camminamenti e gallerie della “Linea Cadorna”. Durante il percorso si raggiungo alcuni balconi panoramici, come il Monte Sasso, il Pin Umbrela e il Dosso di Pallanza, con vista spettacolare sulla pianura, sul lago e sulle città di Como e Chiasso. Si percorrono sentieri e strade di montagna senza particolari difficoltà, con alcuni tratti su asfalto, i sentieri sono ben segnalati da paline escursionistiche e segnavia bianco/rossi. Consigliata la carta escursionistica Geo4Map - Parchi senza confine - Spina Verde - Parco del Penz - Gole della Breggia.
il mitico PiGi e il viandante selvadego

si parte dal parcheggio gratuito adiacente a Villa Imbonati, in  località Cavallasca a San Fermo della Battaglia
La villa illustrata, venne costruita tra il 1656 e 1657 da Carlo Antonio Imbonati, ricco uomo d’affari, per le sue nozze con la comasca Giulia Odescalchi, cugina del futuro Papa Innocenzo XI.

si sale tra le vie del paese...

in tutta l'area sono presenti pannelli didattici e informativi



si sale percorrendo strade acciottolate...

belvedere Monte Sasso

Monte Sasso...la semplicità...

si prosegue fino a raggiungere il punto panoramico del Pin Umbrela, punto più alto del parco a 610 metri





si scende sull'altro versante



Fontanin della Pobbia
Fontana ad angolo retto con duplice funzione di abbeveratoio nel primo tratto e, nel secondo, di lavatoio caratterizzato da un piano inclinato. L’acqua che approvvigiona le vasche è convogliata da un vicino ruscello, un’insegna in cemento, “G.M 1917”, ricorda che la sua costruzione è opera del Genio Militare nel 1917.



Fortino del Monte Sasso



Le trincee di tutela del confine furono costruite da vecchi, donne e bambini un secolo fa. La pavimentazione è ancora quella originale.


a Maiocca decidiamo di fare una deviazione verso...


...il divertente ponte tibetano...


...e la parte finale della scala del paradiso...
Composta da oltre 900 gradini, questa affascinante scalinata collega Cavallasca con il quartiere di Ponte Chiasso. Utilizzata originariamente dai contrabbandieri per attraversare il confine italo-svizzero.


si prosegue sul Sentiero 2, chiamato confinale
Il sentiero 2, chiamato confinale, attraversa gran parte del parco della Spina Verde da est a ovest, seguendo la linea di confine con la Svizzera. In diversi punti il sentiero corre parallelo e senza alcuna divisione a cavallo tra la terra elvetica ed italiana.


entrati in territorio elvetico, si sale al punto panoramico del Dosso Pallanza, nel Parco del Penz



si prosegue verso la località Laghetto
vigneto svizzero (vino del mendrisotto)


si scende in Italia seguendo il sentiero 2
si incontrano le Trincee del Seveso...


...e la sorgente del fiume Seveso


Il Seveso è un fiume lungo 52 chilometri; il suo corso si sviluppa interamente in Lombardia nelle provincie di Como, Monza e Brianza e Milano. Nasce qui in Spina Verde, in prossimità della frontiera tra l'Italia e la Svizzera, a quota 490 m s.l.m. L'area ospita specie protette quale il gambero di fiume.


prima di far ritorno a Cavallasca, con una semplice camminata, si può raggiungere la chiesetta di San Rocco. Restaurata nel 1978, attualmente è meglio conosciuta come “Chiesetta dei pittori”, perché ospita una Via Crucis dipinta nel 1979 da alcuni artisti del Circolo “Cultura e Arte”.