Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

venerdì 18 agosto 2023

Al Monte Tracciora, sugli antichi sentieri di Fobello

"Presso il rumoreggiante Mastallone, in una Valle chiusa tutt'intorno da alti monti, al riparo dai venti, Fobello gode di un 'aria eccezionalmente salubre e, da replicate prove e da giudizi di sommi medici, dichiarata favorevole alla guarigione delle fatali malattie polmonari... La popolazione è tutt'altro che povera, molti degli abitanti emigrando vanno in fortuna. Il paese è civile, di belle case anche con lusso arredate e di ottimi alberghi fornito e molti forestieri vanno a godere in estate la tranquillità della vita primitiva in quel salubre recesso. Ivi è pure stazione e centro di convegno di molti "touristes" massima Inglesi ed alpinisti. È proverbiale l'avvenenza e la robustezza delle donne dette "Amazzoni delle Alpi" ed il loro vestiario uniforme, ricchissimo e pittoresco che dicesi simile a quello delle antiche donne di Scio in Grecia...
Da "LA NOVARA SACRA" del Vescovo Venerabile Carlo Bescapè



Il paese è composto da 23 frazioni comprese fra gli 880 metri della frazione Centro dove sorgono il Municipio e la chiesa Parocchiale, dedicata a San Giacomo e costruita nel 1545, e i 1300 metri della frazione La Valle. 


Un' antica leggenda narra che l'origine del nome Fobello, in dialetto Fubel, derivi da un imponente faggio che cresceva nei pressi del paese. 


Alcuni studiosi sostengono invece che tale nome derivi dal latino "fundus" In dialetto valsesiano "fund" con il doppio significato di "campo" e di "in fondo" ad indicare un territorio ricco e coltivabile abbinato poi ll'aggettivo "bel", quindi " fund bel", sito bello. 


All'inizio del 1600 la popolazione superava le 1000 unità e si mantenne così fino alla fine del 1800. Essa viveva di pastorizia, di agricoltura di sostentamento e di emigrazione. I flussi migratori all'inizio del 1600 erano diretti principalmente a Torino dove le professioni esercitate erano quelle del commerciante di vino, dell'oste, del salsicciaio.

Lunga escursione ad anello che ha come punto culminante il Monte Tracciora a 1856 metri. I sentieri sono abbastanza segnalati senza particolari difficoltà, da affrontare con un minimo d'attenzione il sentiero non segnalato che inizia dall'alpe Faut per il M. Tracciora. Il tratto che risale la cresta verso la cima è ripido con alcuni tratti esposti. Si attraversano antichi borghi ancora ben conservati e curati.
Utilizzata la Carta escursionista Valsesia Val Mastallone-Boccioleto-Rossa-Varallo Geo4Map
il selvadego

Altre escursioni in zona:

mulattiera Cagianolo/Gazza



scorcio su Cervatto, ultimo paese che si incontrerà durante il ritorno



pannello informativo sui percorsi che si possono fare


Costa


frazione Belvedere


bivio


...verso la Res...e il Monte Tracciora...


panorama in direzione del Colle Baranca



Alpe Res





sentiero per l'alpe Oro Giordano e Faut



alpe Faut 1638 m



la solitaria salita al Tracciora...


si sale a sinistra in direzione dell'ometto...unico tratto dove prestare attenzione...


ed ecco spuntare il Rosa


anche oggi silenzio...!!!



panorama





tornati al bivio si prosegue per....



il solitario Oratorio di Sant’Antonio



si continua a scendere attraversando Boco Superiore...



...Riva...



il vecchio ponte per Roj



il bellissimo sentiero che collega Roj con Cervatto




la bella chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie nell'antico nucleo di Torno



Cervatto
Chiesa Parrocchiale di San Rocco


la villa detta “il Castello”, voluta alla fine dell'Ottocento dalla famiglia Montaldo


...si scende lungo la vecchia mulattiera per Fobello...



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