Dall'autostrada A26 Gravellona Toce, prendiamo l'uscita per Romagnano/Ghemme, alla rotonda giriamo a sinistra seguendo la SS299 per Alagna-Varallo, poco dopo Varallo sulla destra seguiamo le indicazioni per Cervatto/Fobello, raggiunto il centro di Fobello 873 m dopo la "Latteria" svoltiamo a sinistra e seguendo le indicazioni in pochi minuti arriviamo a Cervatto 990 m, ampia possibilità di parcheggio.
La mulattiera che collega Cervatto a Roi prende avvio dalla Piazza Municipio, un cartello all'inizio ne descrive il tragitto,, dopo un breve tratto di salita continuiamo su sentiero in falsopiano in mezzo al bosco fino alla frazione Torno 1067 m, attraversiamo il villaggio con alcune case in pietra ottimamente restaurate e arrivati alla chiesetta, tralasciamo la mulattiera sulla sinistra per l'alpe Massero (noi ne abbiamo voluto seguire un tratto constatandone purtroppo l'inutilizzo) e proseguendo in discesa in breve arriviamo ad un bivio. Abbandoniamo il sentiero che scende verso Fobello per proseguire diritti costeggiando sulla destra un prato, il percorso è piacevole e quasi senza accorgercene giungiamo a Roj 1022 m, attraversiamo il paese verso monte fino all'ex "Latteria Valle di Roj/Fobello", da qui scendiamo a incrociare la strada asfalta che seguiamo in salita per alcune decine di metri, al primo tornante l'abbandoniamo e seguiamo a destra il sentiero 510 indicato su una palina segnavia "I sentieri della libertà in Valsesia". Iniziamo così a risalire il Vallone di Roj, dopo un primo tratto tra i prati e attraversato il torrente su un ponticello saliamo all'alpe Gumietto 1144 m, il sentiero ora meno battuto passa a valle di alcuni alpeggi e con un ripido strappo giunge all'alpe Giavinale 1206 m. La valle in questo periodo dell'anno rimane praticamente tutta all'ombra e lo si vede sia dalla brina che ricopre i prati che dai torrenti in gran parte ghiacciati, tagliamo a mezzacosta attraverso pascoli in parte abbandonati, osservando tutto quello che ci circonda e superata una graziosa cascatella, giungiamo all'alpe Rianuova 1443 m, guadato un ruscello in breve arriviamo all'alpe Sasso San Giovanni "Sas Sangian" 1526 m. L'alpeggio sorge su un poggio panoramico e dalla croce in legno si può osservare il percorso fatto fin qui, continuiamo a salire entrando in uno stretto vallone, aiutati con alcuni gradini in pietra giungiamo su un ripiano erboso, facendo attenzione, prima di arrivare ad un masso con indicato il sentiero 510 per la bocchetta del Cardone, svoltiamo a destra perdendo leggermente quota, riprendiamo a salire seguendo il sentiero per la bocchetta del Cortese, sopra di noi alcuni camosci ci osservano incuriositi, arrivati all'alpe La Rossa 1729 m dove ancora per pochi minuti splende il sole decidiamo di fermarci. Per il rientro ripercorriamo il medesimo itinerario, volendo si può accorciare l'itinerario partendo direttamente da Roi ma il nostro consiglio è di partire da Cervatto dove al ritorno si può fare un giro tra le belle case signorili raggiungendo tramite la via crucis il caratteristico edificio detto "il Castello" posto su un aereo e panoramico sperone.
La mulattiera che collega Cervatto a Roi prende avvio dalla Piazza Municipio, un cartello all'inizio ne descrive il tragitto,, dopo un breve tratto di salita continuiamo su sentiero in falsopiano in mezzo al bosco fino alla frazione Torno 1067 m, attraversiamo il villaggio con alcune case in pietra ottimamente restaurate e arrivati alla chiesetta, tralasciamo la mulattiera sulla sinistra per l'alpe Massero (noi ne abbiamo voluto seguire un tratto constatandone purtroppo l'inutilizzo) e proseguendo in discesa in breve arriviamo ad un bivio. Abbandoniamo il sentiero che scende verso Fobello per proseguire diritti costeggiando sulla destra un prato, il percorso è piacevole e quasi senza accorgercene giungiamo a Roj 1022 m, attraversiamo il paese verso monte fino all'ex "Latteria Valle di Roj/Fobello", da qui scendiamo a incrociare la strada asfalta che seguiamo in salita per alcune decine di metri, al primo tornante l'abbandoniamo e seguiamo a destra il sentiero 510 indicato su una palina segnavia "I sentieri della libertà in Valsesia". Iniziamo così a risalire il Vallone di Roj, dopo un primo tratto tra i prati e attraversato il torrente su un ponticello saliamo all'alpe Gumietto 1144 m, il sentiero ora meno battuto passa a valle di alcuni alpeggi e con un ripido strappo giunge all'alpe Giavinale 1206 m. La valle in questo periodo dell'anno rimane praticamente tutta all'ombra e lo si vede sia dalla brina che ricopre i prati che dai torrenti in gran parte ghiacciati, tagliamo a mezzacosta attraverso pascoli in parte abbandonati, osservando tutto quello che ci circonda e superata una graziosa cascatella, giungiamo all'alpe Rianuova 1443 m, guadato un ruscello in breve arriviamo all'alpe Sasso San Giovanni "Sas Sangian" 1526 m. L'alpeggio sorge su un poggio panoramico e dalla croce in legno si può osservare il percorso fatto fin qui, continuiamo a salire entrando in uno stretto vallone, aiutati con alcuni gradini in pietra giungiamo su un ripiano erboso, facendo attenzione, prima di arrivare ad un masso con indicato il sentiero 510 per la bocchetta del Cardone, svoltiamo a destra perdendo leggermente quota, riprendiamo a salire seguendo il sentiero per la bocchetta del Cortese, sopra di noi alcuni camosci ci osservano incuriositi, arrivati all'alpe La Rossa 1729 m dove ancora per pochi minuti splende il sole decidiamo di fermarci. Per il rientro ripercorriamo il medesimo itinerario, volendo si può accorciare l'itinerario partendo direttamente da Roi ma il nostro consiglio è di partire da Cervatto dove al ritorno si può fare un giro tra le belle case signorili raggiungendo tramite la via crucis il caratteristico edificio detto "il Castello" posto su un aereo e panoramico sperone.
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