Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 15 settembre 2018

Bivacco Città di Mariano, ai piedi del ghiaccio della Ventina

Escursione che si svolge nella prima parte nel bucolico vallone delle Cime Bianche, per poi salire in un ambiente primordiale fino al bivacco Città di Mariano, ai piedi della Gobba di Rollin. Il bivacco costruito nel 1974 dal CAI di Mariano Comense dispone di 9 posti letto, ed è la base per l'ascesa alla Gobba di Rollin. Una piccola curiosità, alle origini il bivacco era rosso, nell'estate del 2008 è stato ridipinto di giallo, per risaltare maggiormente nel grigiore delle rocce che lo circondano. Il tratto terminale della salita si svolge su pietraia, seguire con attenzione i segnavia gialli e gli omini di pietra, naturalmente sconsigliabile in caso di pioggia (EE). Escursione gratificante dal punto di vista panoramico e interessante per l'ambiente attorno.

Si percorre l’autostrada A5 fino al casello di Verres, per poi proseguire seguendo le indicazioni per Champoluc. Oltrepassato Champoluc in pochi minuti si arriva a St. Jacques (1700 m), dove si lascia l’auto nel piccolo parcheggio prima della chiesa. Si inizia a seguire la strada asfalta che passa accanto alla graziosa chiesetta dedicata a S. Giacomo, oltre la quale si tralasciato sulla destra il sentiero 9 per il colle Bettaforca e in breve si arriva a un primo bivio nei pressi di un ponte. Si iniziano a seguire i sentieri 6/7/8, tralasciando a sinistra l’indicazione per l’Alta Via n. 1, giungendo poco dopo alla frazione Blanchard, dove termina la carrozzabile. Dalla palina segnavia continuando a seguire i segnavia 6/7/8, si attraversa su di un ponte il torrente Evançon, per poi imboccare la bella mulattiera lastricata che inizia a salire ripidamente costeggiando il torrente. Questo tratto è in comune con il il Sentiero Pier Giorgio Frassati, inaugurato nel 2009 e dedicato al giovane, proclamato Beato nel maggio del 1990 da Papa Giovanni Paolo II. Terminato il primo tratto di salita si attraversa un ponticello sulla destra, per poi riprende a salire nel bosco, seguendo le innumerevoli tracce e scorciatoie. Giunti al successivo bivio, si abbandonano i sentieri 7/8 per i Pian di Verra inferiore e si svolta a sinistra seguendo i segnavia 6/6C, arrivando in breve al grazioso villaggio di Fiery (1875 m). Dopo aver costeggiato il vecchio Hotel-Pension Belle Vue, giunti nei pressi di una masso, con una targa dedicata a Pier Giorgio Frassati, si svolta a sinistra seguendo il segnavia 6 e l'indicazione per il "Forno della Calce". Arrivati nei pressi della bucolica valletta con le baite dell'alpe Vasé, si tralascia il sentiero che prosegue diritto verso l’alpeggio e attraversato il torrente Cortot su un ponte in legno, si riprende a salire nel bosco di larici, con splendidi scorci sul Castore. Terminata la parte più ripida, si piega a sinistra lungo una stretta valletta attraversata da un torrentello, al termine della quale si arriva a un bivio, nei pressi dell'alpe Ventina. Si prosegue a destra seguendo i segnavia 6 e 8E, risalendo il costolone che separa il Vallone Cortod dalla Valle di Tzère. Tralasciato a destra il sentiero 8E, si continua a salire fino a guadare un torrente, oltre il quale si apre lo spettacolare Vallone della Ventina. Il sentiero lentamente attraversa alcuni altipiani, in un tipico paesaggio alpino, dove frequentemente nella stagione estiva il cammino è accompagnato dal suono dei campanacci delle mucche. Arrivati alla palina segnavia nei pressi dell'alpe Varda (2325 m), si abbandona il sentiero che prosegue verso il Colle Nord delle Cime Bianche (6-6A-6B) e si inizia a seguire a destra il segnavia 6C per il bivacco, un puntino giallo lontano sulla sinistra. Si scende a guadare il torrente e tralasciato il sentiero che scende a destra per la Valle di Tzère, si risale il pendio erboso sino alla base del Palon de Tzère, che si aggira sulla destra raggiungendo in pochi minuti i ruderi dell'alpe Tzére (2532 m). Il bivacco anche se ancora lontano, grazie al colore giallo che lo contraddistingue si inizia a vedere più chiaramente, tra le rocce scure che lo circondano. Da qui il percorso è riservato a escursionisti esperti e si svolge in un ambiente aspro e severo. Attraversate alcune pietraie si raggiunge un selletta, oltre la quale seguendo i segnavia gialli ci si immette in un canalino roccioso che sale verso destra. Oltrepassato un un facile passaggio su roccette, si prosegue seguendo con attenzione i segnavia e gli ometti di pietra, alternando brevi tratti di sentiero a passaggi su grossi massi. Al termine di questo tratto si piega verso sinistra raggiungendo in breve il bivacco Città di Mariano (2860 m). Splendido il panorama verso la valle appena risalita con il Grand Tournalin e la Roisetta in bella vista e sulla destra del bivacco la Gobba di Rollin e il ghiacciaio della Ventiina. Il ritorno si effettua sul medesimo itinerario dell'andata.
Malati di Montagna: Gemma, Simonetta, Danilo, Pg e il selvadego

si parte da Saint Jacques (1700 m)



si percorre nel primo tratto il  Sentiero Frassati


Fiery o Fiéry 1878 m


Castore


attraverso il vallone delle Cime Bianche


non sarebbe montagna senza di loro...



un paesaggio da togliere il fiato...


Cime Bianche


si inizia a salire verso il bivacco...puntino giallo sulla sinistra...


inizia la parte più tecnica...il bivacco si vede, trovatelo...


semplice passaggio con utilizzo delle mani...


tratto finale...


ci siamo...bivacco Città di Mariano 2860 m


Ghiacciaio di Ventina/Aventina



il bivacco Città di Mariano e il vallone delle Cime Bianche


Pg e Gemma...mitici...!!!


dettagli e traccia gpx 

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