Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 11 giugno 2017

Il lungo anello nella solitaria Valle di Forzo

La Valle di Forzo è una valle  laterale della Val Soana, racchiude il cuore più selvaggio e integro del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Riservato a escursionisti allenati per la discreta lunghezza, l’itinerario collega i Valloni di Lavina e Ciardonei. Una grande varietà di ambienti, particolarmente ricchi d’acqua, soprattutto durante il periodo dello scioglimento dei nevai...!

Dall'autostrada A5 Torino/Aosta, uscire al casello di Ivrea e seguire prima la SS565 e poi la SS460 per Rivarolo, Cuorgnè, Pont Canavese. Alla rotonda di Pont Canavese seguire la SP47 verso Val Soana/Ronco Canavese, a circa 2 km prima di Ronco girare a sinistra in direzione di Forzo. La macchina la si può lasciare nel piccolo parcheggio della Borgata Pezzetto, oppure poche decine di metri prima in uno slargo sulla sinistra in prossimità di un ponte (1080 m).
Arrivati a Pezzetto (Pessey), dopo la fontana si imbocca sulla sinistra la "Vi vie", una vecchia mulattiera con curiose opere di arte povera, che in circa 20 minuti conduce in prossimità di Molino di Forzo (1159 m). Seguire la strada asfaltata attraversando il paese e dopo il ponte in breve si arriva a Forzo (1178 m). In prossimità della bacheca del parco, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per il bivacco Revelli/Vassinetto (sent. 606). Subito dopo aver costeggiato in salita un'abitazione, si abbandona la via principale che prosegue diritta all'interno dell'abitato e si imbocca a sinistra il sentiero, fare attenzione al segnavia sul sasso poco evidente. Si continua inizialmente tra due muretti a secco attraversando i pascoli, a poca distanza dal torrente formato dalle acque del Rio di Forzo e del Rio di Meialet, per poi continuare a salire fra i cespugli di nocciolo. Entrati nel bosco dopo pochi minuti si attraversa una grossa pietraia più volte, per poi continuare nel bosco fino a raggiunge una graziosa edicola votiva. Il sentiero sempre ben marcato continua a salire in maniera costante e oltrepassati i ruderi della Gr. Betassa (1708 m) si esce definitivamente dal bosco arrivando alla Gr. Sorina (1838 m). L'ambiente è attorno è spettacolare e se si ha la fortuna si può vedere sopra alle proprie teste volteggiare l'aquila. Tra radi larici e macchie di rododendri, si sale arrivando sotto al dosso dove sorge la Casa di Caccia Vittoria, che si consiglia di raggiungere con un breve deviazione a sinistra, il panorama sul versante del Vallone d'Umbrias e il Gialin è a dir poco spettacolare. Dalla Gr. Vassinetto (2017 m), tralasciata a sinistra la deviazione per il Lago Gelato (sent. 605), si continua a seguire i segnavia bianco/rossi e guadato il torrente si riprende a salire fino a raggiungere il ponticello in legno sull'impetuoso torrente Pisone. Si abbandona il sentiero che prosegue verso il bivacco Revelli (sent. 606) e attraversato il ponte si continua a salire verso sinistra fino a raggiungere le baite diroccate della Muanda (2272 m - sent. 604), continuando a seguire gli evidenti segnavia si svolta a destra e superato un dosso roccioso su gradini artificiali, si scende alla comba che ospita il Casotto del PNGP della Muanda (2292 m). Seduti sulla panchina si può ammirare le cime più alte della valle, dalla Punta delle Sengie (3408 m) al Monveso (3322 m). Si inizia a scendere attraversando diversi torrentelli (sent.604) e su terreno aperto si continua a perdere quota nel Vallone di Ciardonei fino a raggiungere l'alpe Gran Fumà (2010 m), da dove si può ammirare la Torre di Lavina (3308 m). Dopo un breve tratto si entra bel bosco e con innumerevoli svolte si tocca prima la G. Vellerei (1859 m) e poi attraversato un ponte in legno la Gr. Pianass (1870 m). Arrivati in fondo al suggestivo Vallone di Lavina, in prossimità di Boschettiera si attraversa il Rio Forzo su un ponte in legno oltre il quale si arriva al grazioso villaggio (1486 m). Tralasciato il sentiero che prosegue verso il bivacco Davito (sent. 608), si prosegue in leggera discesa sull'evidente sentiero, passando a valle di Boschietto (sent. 610). Continuando a perdere quota si raggiunge la bella e suggestiva cappella ricavata nella viva roccia, in questo tratto il torrente Forzo mostra tutta la sua forza con spettacolari cascate. Giunti a un bivio si prosegue a sinistra arrivando in breve alla borgata Tressi (1185 m) che si attraversa fino a incrociare la strada asfalta che si segue per un breve tratto, per poi imboccare dopo un tornante la mulattiera sulla destra che ci riporta a Molino di Forzo. Da qui si ripercorre il medesimo itinerario fatto all'andata.
Malati di Montagna: Silvio, Lorenzo, Pg, Danilo e l'homo selvadego


si inizia percorrendo la "Vi Viei"









se l'inizio è già così....cosa ci potrà essere oltre...?!?...


...il "paradiso"...



Casa di Caccia Vittoria



....avrei voglia di proseguire finché le forze me lo permettono...




Casotto del Guardaparco la Muanda 2272 m
(punto più elevato)



sopra ai 2000 m in questo periodo è davvero spettacolare,
praticamente si cammina in mezzo all'acqua...



oltre il ponte Boschettiera


la bellissima cappella ricavata nella roccia



torrente Forzo


dettagli e traccia gpx

Nessun commento:

Posta un commento