Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

sabato 24 giugno 2017

Al Lago Bianco, nel Parco Naturale Veglia e Devero

Il Lago Bianco (sulla cartografia ufficiale Lago del Bianco) è posto su una dorsale che si stende al di sotto del Passo di Boccareccio (RitterPass), lungo la parete della Cima delle Piodelle. Ricorda un angolo di Dolomiti con la verticalità della roccia giallastra a cui è addossato e da cui si staccano splendidi monoliti rocciosi. Il nome deriva certamente dalla presenza di limo e sabbia biancastra sul fondo del lago, una caratteristica singolare difficilmente riscontrabile in altri luoghi.


Un lungo anello in un piccolo paradiso alpino, tra secolari larici, estese macchie di rododendri, sorgenti e tumultuosi torrenti, verticali pareti e vecchi alpeggi. Niente è fuori posto, tutto è in perfetta armonia con la stessa natura. Un itinerario privo di difficoltà, bisogna solo avere tanta voglia di camminare per terre alte!

Dall'autostrada A26 si prosegue fino a Gravellona Toce, per poi continuare sulla superstrada del Sempione. Arrivati a Varzo, si seguono le indicazioni per gli impianti di Ciamporino fino a San Domenico. Si attraversa il piazzale e si scende sempre su strada asfaltata, giungendo in pochi minuti al parcheggio di Ponte Campo (1320 m - 3 euro), dove termina la strada asfaltata.
Subito dopo aver attraversato su di un ponte il torrente Cairasca, si abbandona la strada sterrata e si svolta a destra verso l'agriturismo "La Cascata". Dall'agriturismo si inizia a salire seguendo il marcato sentiero, fino a incrociare nuovamente la strada sterrata (volendo si può anche seguire la strada sterrata, allungando però il percorso). Oltrepassata la sbarra che vieta l'accesso ai mezzi non autorizzati, si prosegue portandosi così sul versante destro (idrografico) della valle. Si guadagna quota rapidamente con una serie di tornanti, fino ad affacciarsi sul profondo canyon dove scorre il torrente Cairasca. Oltrepassato a sinistra il sentiero per l'Alpe Vallé (attrezzato con catene - F97), in breve si arriva alla Cappella del Groppallo (1723 m) dove termina la prima parte di salita. Si prosegue in falsopiano costeggiando la sottostante forra scavata dal torrente, mentre davanti s'intravedono già le cime che fanno da corna alla conca del Veglia, in questo tratto si possono notare i disastri provocati dalle valanghe cadute durante l'inverno, per questo motivo la strada è difficilmente percorribile e molto pericolosa. Arrivati in Loc. Porteia (1710 m) si tralascia a destra il sentiero da cui poi faremo ritorno (F99) e in pochi minuti oltrepassata una croce ed un cancello in legno, si entra nella bucolica piana del Veglia. Alla successiva palina segnavia si tralascia la deviazione a destra (F22) e si prosegue diritti attraversando tutta la piana fino alla Loc. Ponte (1740 m), per chi desidera accorciare il percorso può seguire la deviazione a destra per il Lago Bianco. Attraversato il ponte si continua a seguire il tratturo raggiungendo in breve l'antica struttura dell'Albergo Alpino. Poco dopo giunti alla palina segnavia, si abbandona definitivamente la sterrata e si prosegue seguendo il sentiero a sinistra, salendo in breve al vicino rifugio "Città di Arona" (1750 m). Dietro al rifugio si inizia a seguire il sentiero ben marcato, che si alza all'interno di un bel lariceto. Giunti a un pianoro si tralascia il sentiero a destra per il Passo di Boccareccio (F22a) e l'alpe Devero (F99) e si continua seguendo il sentiero F22, nel fiabesco bosco di vecchi larici, alcuni dei quali divelti dal vento o dai fulmini. Usciti dal bosco nei pressi di una placconata rocciosa, la pendenza aumenta e dopo un serie di svolte in cui si guadagna quota rapidamente si arriva a un bivio. Tralasciato il sentiero a sinistra per la Conca Mottiscia indicata su un masso, si prosegue con un lunga diagonale a mezzacosta. Dopo un un'ultimo strappo il sentiero prosegue in falsopiano fino a raggiungere il Lago Bianco (2157 m). Per il ritorno si seguono i segnavia bianco/rossi che contornano il lago e arrivati alla palina segnavia posta a ridosso di un masso si prosegue verso Pian d'Erbioi/Passo di Boccareccio. Il sentiero piega verso sinistra e dopo aver oltrepassato un piccolo pianoro riprende a salire, per poi scollinare in direzione di Pian d'Erbioi (2265 m). Dalla palina segnavia si prosegue a destra verso l'alpe Veglia (F22), dopo un breve tratto in leggera discesa, si inizia con alcune lunghe svolte a scendere verso il Pian Sass Mor. Senza raggiungere il pianoro sottostante il sentiero prosegue in diagonale verso destra attraversando alcuni torrentelli, per poi scendere fino alle baite di Pian du Scricc (1933 m). Tralasciato il sentiero per l'alpe Veglia (F99), si attraversa verso sinistra il torrente su un ponticello in legno, raggiungendo la successiva palina segnavia, collocata vicino a una bella fontana. Si prosegue seguendo il sentiero a destra per Pian dul Crupp/Pian Stalaregno/La Balma (F22a), tralasciando il sentiero che inizia a salire verso il Passo di Valtendra e l'alpe Devero (F99). Dopo un breve tratto in falsopiano, si sale nuovamente per un breve tratto, sul sentiero sono state collocate alcune colonnine dell'itinerario autoguidato "La foresta del Parco". Raggiunte le baite a Pian dul Crupp (1968 m) si inizia a seguire verso destra la strada sterrata, dopo pochi metri si tralascia il sentiero a sinistra per l'alpe Ciamporino e si continua a seguire la strada sterrata fino a raggiunge la località La Balma (1769 m), altro caratteristico abitato dell’Alpe Veglia con le baite in gran parte ristrutturate. Tralasciato il sentiero per il rifugio Cittò di Arona (F50), si prosegue lungo la strada sterrata in direzione delle sottostanti case che sorgono accanto a un grosso masso erratico (con una evidente spaccatura) alla cui sommità spicca un croce. Dopo aver costeggiato per un tratto il torrente, si arriva nuovamente nella piana del Veglia, seguendo a sinistra ancora per un breve tratto la strada sterrata, giunti in prossimità di una palina segnavia, si abbandona la sterrata e si segue sulla sinistra il sentiero per Ponte Campo/San Domenico/Alpe Vallé (F10). Attraversato su un vecchio ponte in legno il tumultuoso torrente Cairasca si sale incrociando nuovamente la strada sterrata utilizzata all'andata. Da qui si ripercorre il medesimo percorso fino al parcheggio di Ponte Campo.
Malati di Montagna: Pg e l'homo selvadego

si parte da Ponte Campo


Monte Leone dalla piana dell'alpe Veglia
con i sui 3553 m di altezza rappresenta la cima più alta delle Alpi Lepontine


la piana dell'alpe Veglia



Rifugio Città di Arona



verso il Lago Bianco


Lago Bianco o Lago del Bianco 2157 m


Monte Leone...avvolto dalle nuvole



non solo camminare, ma anche fermarsi per osservare....



dal gioiello del Lago Bianco, al piccolo paradiso del Pian d'Erbioi...


uno sguardo verso il Passo di Boccareccio e la Torre Vitali



...per poi scendere verso Pian Sass Mor,
un ampio pianoro al cospetto d'imponenti cime, verdeggiante e ricco d'acqua 



nel bucolico Pian du Scricc



Pian dul Grupp 


La Balma con le sue belle baite ristrutturate



il vecchio ponte in legno sul tumultuoso torrente Cairasca



Questa e altre bellissime escursioni le trovate nella nuova guida scritta dall'amica Marina Morandin, gestore con il marito Enrico del Rifugio Crosta all'alpe Solcio



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