Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 21 febbraio 2016

Il Monte Comer...un balcone sul Lago di Garda

Anello panoramico verso il Lago di Garda e le cime che lo circondano, con il Baldo in primo piano. La salita all'eremo di S. Valentino può essere già di per se stessa appagante, il proseguimento verso il pulpito, tramite il sentiero attrezzato, è riservato esclusivamente a escursionisti esperti (EE). Dalla Cima Comer al Monte Denervo è un susseguirsi di immagini straordinarie, che rimarranno per sempre impresse nella nostra mente.

Dall'autostrada A4 (Milano-Venezia) si prende l'uscita di Brescia est e si continua in direzione di Salò. Arrivati a Gargnano si percorre la suggestiva strada panoramica SP9, fino a raggiungere il parcheggio della frazione Sasso (550 m). Seguendo le indicazioni si percorrono i caratteristici vicoli acciottolati fino a raggiungere una vecchia fontana, da qui prende avvio la mulattiera segnalata con il n. 31 (Cima Comer/Briano/S. Valentino). Usciti dal paese si entra nel bosco e si inizia a salire fino a raggiungere un punto panoramico sul lago di Garda. Proseguendo in pochi minuti si arriva a un bivio, tralasciato il sentiero a sinistra da dove poi faremo ritorno (segnavia 31), si prosegue verso l'eremo di San Valentino. Scesi per un ripido e stretto canale roccioso, in breve si raggiunge la porta in legno che indica l'ingresso all'area dell'eremo di San Valentino, una pausa è d'obbligo per visitare l'interno della chiesa e l'eremo. Il silenzio (se si ha la fortuna di essere soli) e la splendida vista sul lago e sul monte Baldo, rendono questo luogo unico. Alla destra del complesso inizia il tratto attrezzato che conduce verso il Pulpito e la Cima Comer. Il sentiero è attrezzato con un cavo metallico, ed è riservato a chi ha un minimo di esperienza in montagna (attenzione alle eventuali cadute di sassi), ai meno esperti e ai bambini che vogliano salire alla cima Comer, si consiglia di ritornare al bivio. Terminato il tratto attrezzato si piega verso destra e percorsi pochi metri, si abbandona momentaneamente il sentiero, per salire con una breve deviazione a destra verso “il Pulpito” (787 m), un punto panoramico a picco sul Lago di Garda. Ritornati sul sentiero, poco dopo si tralascia il sentiero che scende verso "il Dito" e continuando a salire ci si innesta sul sentiero 31 proveniente da sinistra. Al bivio successivo si continua a salire diritti, seguendo l'indicazione per la Cima Comer, a sinistra il sentiero prosegue invece per Briano/rif. Alpini. Arrivati a un capanno di caccia in lamiera, si prosegue diritti seguendo il sentiero 31 indicato su un sasso, tralasciando i sentieri a sinistra per Briano e a destra per Muslone.
Dopo quest’ultimo tratto di salita, poco prima d'arrivare sulla cima, si raggiunge un osservatorio per il monitoraggio della migrazione dei rapaci diurni, con vicino un pannello didattico. Arrivati sul monte Comer (1279 m), oltre a una croce in metallo con accanto una statua della Madonna, la cima è caratterizzata da un cumulo di pietre, con appoggiate delle croci in legno. Grazie alla sua posizione centrale, si domina in tutta la sua vastità il lago, impressiona davanti a noi il gruppo del Baldo, con le sue vette ed i canaloni di origine glaciale. Per il ritorno scendiamo seguendo il crinale sul lato opposto da dove siamo saliti (segnavia 31). Al primo incrocio, si ignora il sentiero a destra per Muslone e quello a sinistra per Briano e al secondo incrocio si prosegue seguendo il segnavia 32 per la Cima Denervo, ignorando il segnavia 35 a destra per malga Premaur e il 32 a sinistra per Briano. Si riprende a salire ripidamente e dopo aver oltrepassato un traliccio, in breve si arriva sul Monte Denervo 1459 m, questa montagna non ha una cima vera e propria, ma una cresta allargata quasi pianeggiante. Continuando a seguire il sentiero, si raggiunge in pochi minuti un'antica cascina in pietra, forse ancora utilizzata oggi come ricovero per gli animali. Si rientra nel bosco per un breve tratto, per poi uscire nei pressi di una grande radura, dalla quale si inizia a scendere ripidamente fino a raggiungere le sottostanti baite della Malga Denervo 1373 m. Splendido il panorama verso il Tremalzo, Cima Caplone, Cima Tombea e le vette innevate del Carè Alto e delle Dolomiti del Brenta. Tralasciato a destra il segnavia 35 per Muslone e il 39 che prosegue diritto, si piega decisamente a sinistra seguendo il segnavia 32. Il sentiero scende all'interno del bosco e dopo una serie di ampi tornanti raggiunge la località Briano (1002 m). Costeggiando la recinzione sulla sinistra si prosegue in falsopiano fino a incrociare la strada asfaltata che si segue verso sinistra. Arrivati nei pressi di un colletto, si tralasciano le prime indicazioni a sinistra per cima Comer (31) - monte Denervo (32), per imboccare dopo pochi metri il sentiero indicato dalla palina segnavia per Sasso (31a). Si inizia a scendere nel bosco fino ad arrivare a un caratteristico ponticello in legno, oltre il quale in pochi minuti si arriva al bivio incontrato al mattino. Da qui in poi si ripercorre il medesimo sentiero fatto al mattino.
Malati di Montagna: Pg, Lorenzo, Danilo e l'Homo Selvadego

oggi era difficile non soffermarsi per ammirare il panorama...


Eremo di San Valentino
La storia narra che questa chiesa fu eretta dagli abitanti del paese come voto, dopo essere riusciti a scappare all’epidemia di peste che flagellò il paese nel 1630, rifugiandosi proprio sul Monte Comer, dietro al Denervo. L'eremo fu abitato tra tre eremiti: il primo visse qui nel 1684, il secondo nel 1760 e l’ultimo, Geremia Paladini, che si narra vivesse qui per fuggire agli obblighi di leva sotto la dominazione Austriaca.


dall'eremo uno sguardo verso il mondo esterno...


dal pulpito


Monte Comer 1279 m


Monte Denervo 1459 m


il solitario...



3 commenti:

  1. La montagna parlando in termini geografici è un agglomerato di terra e roccia. In realtà si può semplicemente dire che la montagna è un paesaggio fantastico, e che chiunque guardi questo paesaggio rimane incantato ed emozionato. Nel veneto ci sono molte escursioni che si possono fare e vi consiglio di andare a dare un occhiata al sito http://www.cadelferro.it/ nella sezione "cosa fare". Un saluto a tutti gli amici escursionisti!

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    1. Grazie per le belle parole che naturalmente condivido, chissà che un giorno non venga a trovarti ciao

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