Per la sua posizione strategica il Pizzo Formico con i suoi 1636 m, in antichità è stato un importante punto di guardia a controllo di questo settore montuoso. L'escursione ad anello prende avvio a pochi passi dal rifugio San Lucio, ideale come punto di sosta a fine giornata, i sentieri son tutti ben segnalati e attraversano suggestivi boschi e praterie fiorite.
La giornata dal punto di vista meteo non è eccezionale ma confidiamo nella buona sorte e comunque male che vada possiamo eventualmente ripiegare nel vicino rifugio San Lucio (1027 m) a circa 150 m dal parcheggio. Dopo aver bevuto il caffè ci dirigiamo al vicino oratorio di San Lucio del XVI sec. protettore dei mandriani e dei caseari, sul retro del quale seguiamo il sentiero 508 che attraversa un prato sulla destra, per poi entrare nel bosco. Intersechiamo una stradina sterrata che seguiamo fino a sbucare sull'ampia distesa prativa dove sorge la Baita Pianone 1142 m. Oltrepassata la piana mantenendo la destra e seguendo le indicazioni per il Pizzo Formico, rientriamo nel bosco (all'estrema sinistra dei pascoli faremo poi ritorno chiudendo l'anello). Si sale ripidamente lungo il versante settentrionale della Montagnina e, dopo alcuni tratti in falsopiano, tralasciato il sentiero a destra che prosegue verso la Baita delle Ortiche/Fontanino di Sales, con un'ultima salita giungiamo alla Forcella Larga 1465 m. Nei pressi si trovano i ruderi dell'antica Capanna Ilaria Maj, inaugurata nel 1928 e progressivamente abbandonata nel dopoguerra; sulla facciata rimasta in piedi, sono ancora ben visibili una croce e una stella (simboli di Stato e Chiesa) e le scritte «Anno» e «VI°» (sesto anno dell’era fascista).
Poco a monte è stata posta la "campana del terzo millennio", un simbolo voluto e realizzato dai Gruppi alpini e Cai di Gandino e Clusone, inaugurata nel 2005. Il vento gelido che sale dalla sottostante conca della Val Gandino ci induce a indossare il pile o il guscio, in montagna bisogna sempre essere pronti ad ogni evenienza e per qualunque cambiamento del clima (cappellino di lana e guanti non devono mai mancare nello zaino, anche d'estate). Dalla forcella tralasciamo il sentiero a sinistra e saliamo seguendo le indicazioni per il Pizzo Formico (set. 542). Aggirato un dosso, continuiamo lungo il crinale fino alla croce della cima 1636 m, purtroppo circondata dalle nuvole. Leggere, sulla meridiana, il nome delle cime, oggi invisibili, che ci circondano, ci “costringerà” a ritornare, prima o poi. Dalla forcella seguiamo il sentiero 545/508 (Pianone/S. Lucio) che scende leggermente nella bucolica conca del Farno, raggiunta la stradina sterrata la seguiamo verso sinistra giungendo alla Cappella dei Morti 1483 m. Dalla sella tra il M. Farno e la Montagnina, tralasciamo il sentiero a destra 545 che scende verso Campo d'Avene/Baita Campo Alto e continuiamo a sinistra in moderata salita su un bel sentiero, dove l'esperto Pg ci fa notare delle splendide fioriture di orchidea sambucina e soldanella alpina, oltre ai ben noti ellebori e crocus. Arrivati alla successiva sella, a quota 1490, tra il Monte Fogarolo e la Montagnina, seguiamo le indicazioni della palina segnavia per Fogarolo (set. 508). Scendiamo a sinistra e attraversata una suggestiva valletta, arriviamo nei pressi di una grossa pozza d'acqua. Trascuriamo il sentiero 545b indicato da una palina segnavia (Campo d'Avene/Baita Monte Alto), continuando a sinistra e dopo una breve salita giungiamo all'alpeggio Fogarolo 1415 m, dove ci concediamo una pausa ristoratrice. Alcune nuvole minacciose ci spronano a proseguire e così abbandoniamo questo angolo di pace e silenzio e proseguiamo lungo la stradina sterrata, una palina segnavia ci conferma la direzione. Durante la discesa inizia a piovere ma per nostra fortuna sono solo poche gocce, a destra tra le scure nuvole, con nostra sorpresa riusciamo anche a vedere uno scorcio del lago d'Iseo. Attraversando prati e boschi giungiamo a un bivio, continuiamo a sinistra in discesa, tralasciando le indicazioni per la località Prat di Ciese. Al successivo bivio alcuni cartelli indicano le varie località raggiungibili, noi proseguiamo a sinistra sulla sterrata che scende ripida, tralasciando il sentiero a destra per la Cappella dei cacciatori/Località Pendesa. Dopo pochi minuti, oltrepassata una baita sulla sinistra, abbandoniamo la sterrata e seguiamo il sentiero a sinistra (troviamo le indicazioni su un albero), subito dopo svoltiamo a destra e continuiamo in leggera salita attraversando alcuni prati. Dopo una cascina rientriamo nel bosco per poi uscire nei pressi di una bella baita ristrutturata. Il sentiero diventa ora una larga pista sterrata che scende per un breve tratto nel bosco, proseguiamo in piano e poco dopo incontriamo sulla destra il "Sentiero delle ore per S. Lucio" che tralasciamo. Riprendiamo nuovamente a salire giungendo nuovamente sugli ampi pascoli del Pianone, chiudendo l'anello. Da qui riprendiamo il sentiero fatto al mattino, arrivando nuovamente al rifugio San Lucio dove ci concediamo una meritata sosta. Consigliamo di fare l'anello in senso antiorario, come noi, in quanto la segnaletica, a nostro giudizio, risulta più chiara.
Malati di Montagna: Lorenzo, Silvio, Pg, Danilo e Fabio
the magic forest
la vita è tutta un continuo equilibrio
basta un colpo di vento...
Elleboro
Orchidea sambucina
Fiore di erba Trinità o Fegatella
nuvole minacciose all'orizzonte...
ma dietro l'angolo splende il sole...!!!
Chiesetta di San Lucio
Panorama dalla terrazza del rifugio
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