Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 10 marzo 2013

Lungo la costiera occidentale del Lago Maggiore

Percorriamo la Milano-Laghi in direzione del Lago Maggiore e proseguiamo sulla A26 Voltri-Gravellona Toce. Usciamo a Baveno, passiamo per Verbania e costeggiando il lago ci dirigiamo verso il confine elvetico sino a Cannero Riviera. Svoltiamo a destra in Via Dante e ancora a destra in Via Cap. Nico Lazzaro, dopo aver attraversato il rio Cannaro sul Ponte della Vittoria, quindi svoltiamo a sinistra e parcheggiamo l'auto. Ritornati in Via Dante scendiamo verso il lago e dalla piccola rotonda proseguiamo a sinistra seguendo la via acciottolata fino al suo termine. Ci inoltriamo tra gli stretti vicoli, svoltiamo a destra passando sotto a un porticato e oltrepassato un suggestivo porticciolo, pieghiamo nuovamente a destra in leggera salita fin sulla statale. Proseguiamo diritti per alcuni metri e attraversata la statale imbocchiamo la mulattiera per Cheggio/Carmine Superiore. Dopo un tratto in salita il percorso si fa pianeggiante con degli scorci sul lago e sui castelli di Cannero. Raggiunte le case di Cheggio 281 m continuiamo tra muretti a secco iniziando a guadagnare quota su un'ampia mulattiera lastricata. Raggiunto il punto più elevato con una piccola deviazione sulla destra arriviamo a un buon punto panoramico. Proseguiamo per un tratto in falsopiano per poi iniziare a scendere nel bosco di castagno fino ad un bivio. Continuiamo a sinistra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia e in pochi minuti arriviamo a Carmine Superiore 305 m. Ci dirigiamo all'interno del borgo e, tralasciando momentaneamente le indicazioni per Viggiona, proseguiamo verso la chiesetta. Il villaggio di origine medioevale, ottimamente conservato e raggiungibile soltanto a piedi. Il paese è costituito da un piccolo numero di case in pietra costruite intorno alla graziosa chiesetta di San Gottardo. La chiesetta, realizzata tra il 1332 e il 1431, posta in bella posizione panoramica, è adornata da vari affreschi che illustrano la vita di San Gottardo. Gli affreschi, durante l'epidemia di peste del 1630, furono ricoperti di calce in quanto la Chiesa divenne rifugio di numerosi appestati; il restauro avvenne nel 1932 e successivamente nel 2001. Carmine Superiore sorge su uno sperone roccioso che si affaccia sulla sponda occidentale del Lago Maggiore offrendo una splendida vista sul lago e sui monti lombardi. La disposizione e la solida struttura degli edifici è quella tipica del ricetto medioevale, un eccellente sistema difensivo ricavato su un balcone naturale. Carmine Superiore fu infatti fondata intorno all'anno mille per difendere la via d'accesso di Cannobbio e ospitare, in caso di pericolo, gli abitanti delle aree sottostanti. Dopo la visita al borgo ritorniamo alla palina segnavia da dove seguiamo le indicazioni per Viggiona. Il sentiero sale nel bosco e nel primo tratto è molto ripido. Notiamo alcuni muretti dei terrazzamenti, segno che un tempo questo versante era utilizzato, mentre ora la vegetazione invadente rende praticamente impossibile muoversi fuori dal sentiero. In questo primo tratto pian piano la pendenza si fa più dolce e giungiamo alle porte di Viggiona 686 m. Prima di proseguire verso la grande chiesa, decidiamo di fare una piccola deviazione verso destra seguendo la Via Crucis, realizzata negli anni sessanta da studenti dell’Accademia d’Arte di Stoccarda, che porta al Cimitero di Viggiona dove si trova l’antica Chiesa Monumentale in stile romanico, dichiarata monumento nazionale. Arrivati alla bella Chiesa di San Maurizio del XVII sec. facciamo una sosta, accomodandoci sui tavoli in legno accanto a un parco giochi. Il borgo di Viggiona è molto antico e la sua storia si confonde con quella delle parrocchie più antiche della Pieve di Cannobio. Il paese sorge su un vasto altipiano morenico dell’ultima Glaciazione e il panorama spazia oltre il termine del lago, verso la Svizzera. Da Piazza Pasquè ci dirigiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Trarego. Saliamo tra le vie del paese e dopo poco intersechiamo la strada asfaltata, quindi, seguendo le indicazioni per Cheglio/Trarego (sentiero n. 9), la percorriamo sino al bivio sulla sinistra per Cheglio/Trarego. Dopo una breve salita arriviamo a Cheglio 773 m, un minuscolo villaggio dall’atmosfera di antico borgo rurale con i suoi vicoli stretti tra le abitazioni di pietra, riscoperto negli ultimi anni da chi ama la serenità dei luoghi. La conca morenica esposta a mezzogiorno in cui sorge l’abitato di Cheglio permette di godere di un’abbondante insolazione anche nel periodo invernale, caratteristica che, unita all’amenità del luogo ne fa un’attrattiva per il turismo residenziale. In breve giungiamo al borgo di Trarego 771 m caratterizzato da strette strade e scalinate lastricate in pietra che creano angoli suggestivi, antiche abitazioni e ville ristrutturate affacciate sulla verde e piana campagna sottostante. Trarego, anticamente “Trargho”, deriva dal latino “tradigum” che significa passaggio: molto probabilmente sta ad indicare la zona di transito da cui si dipartiva il sentiero per Oggiogno e la via per salire la montagna. Dalla piazza della chiesa parrocchiale consacrata a San Martino costruita nel 1635, scendiamo in via Dante per poi incrociare via Principale che seguiamo verso sinistra in leggera discesa, dalla palina segnavia proseguiamo verso destra in piano per qualche minuto, arrivati in località Crosai imbocchiamo il sentiero n. 10 Trarego/Oggiogno, che fiancheggia nel primo tratto il rio della Chiesa.
ATTENZIONE: poco prima di giungere sul ponte che sovrasta il profondo canyon dove scorre il torrente Cannero, una frana ha fatto cadere alcuni alberi proprio sul ponte che attraversa il rio Piumesc. La frana è segnalata con divieto di transito all'inizio del sentiero e poco prima del ponte. Decidiamo di dare un'occhiata e, dopo attenta valutazione, attraversiamo, naturalmente prestando particolare attenzione. In alternativa da Trarego si può seguire il sentiero che scende a Piancassone, per poi proseguire per Cannero.
Oltrepassato il bellissimo ponte sulla valle del Rio Cannero riprendiamo a salire. Dopo pochi minuti il sentiero è interrotto da una rete paramassi, a protezione dei lavori sulla centralina idroelettrica sottostante. Proseguiamo quindi a destra su un sentiero contrassegnato da alcuni bolli blu, che risale il ripido versante della montagna, nella prima parte a protezione da eventuali cadute è stata collocata una fune legata ad alcuni paletti in ferro conficcati nel terreno. Dopo una serie di tornanti, seguendo un'evidente freccia blu su un sasso pieghiamo leggermente a destra, la salita ora si fa meno dura e in breve arriviamo su un'ampia traccia, continuiamo ora in discesa all'interno di un bel bosco di grossi castagni, tralasciato il sentiero a destra per l'alpe Faiet e il Colle in pochi minuti giungiamo alle prime case di Oggiogno 515 m. Incontriamo un simpatico signore con cui ci fermiamo a chiacchierare per qualche minuto. Prima di scendere a Cannero merita sicuramente una visita il Torchio dei Terrieri, testimonianza dell’antica attività rurale, costruito nel 1742. Il torchio è costituito da un’enorme trave di castagno del peso di parecchie tonnellate e lunga 9,20 metri. È sicuramente stato dapprima realizzato e messo in opera il torchio e quindi è stato costruito attorno il vano che lo ospita, realizzato in pietra del luogo. Seguendo i segnavia passiamo tra le strette viuzze del borgo sino all'inizio della bella mulattiera selciata che percorre il versante montuoso con dolce pendenza offrendo una continua panoramica sul lago che occhieggia tra i rami dei castagni. Dopo la Cappella di San Maurizio recentemente restaurata, arriviamo a Ronché e in breve sulla statale, attraversata la strada proseguiamo verso destra, per poi scendere lungo uno stretto vicolo dal fondo selciato, giungendo in una caratteristica piazzetta con una bella fontana dove ci dissetiamo. Dalla vicina piazza del comune proseguiamo verso la chiesa di San Giorgio che costeggiamo sulla sinistra e in pochi minuti arriviamo al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.
Malati di Montagna: Pg, Danilo e Fabio

se la giornata inizia cosi...!!!


Cannero Riviera


scorci sul lago


Carmine Superiore


affreschi sulla chiesa di San Gottardo


panorama verso la Svizzera...


...e verso la sponda lombarda


viuzze a Cheglio


castagni secolari sulla via per Oggiogno


Torchio dei Terrieri


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