Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 8 gennaio 2012

Camaggiore...suggestioni d'altri tempi...

Seguendo la superstrada SS36 Milano-Lecco-Colico prendiamo l'uscita per Dervio e in pochi minuti arriviamo alla chiesa dei SS. Quirico e Giulitta (campanile romanico risalente al XI secolo) dove parcheggiamo sulla via di fronte.
A sinistra della chiesa imbocchiamo Via ai Monti, una palina segnavia indica tempi e destinazioni delle varie località, la mulattiera nel primo tratto sale ripidamente e con alcuni tornanti raggiungiamo la località Pianezzo 380 m, dopo qualche minuto usciti dall'abitato notiamo l'indicazione per Mai/Castelvedro, (10/15 minuti) di comune accordo decidiamo di fare questa piccola deviazione, una volta arrivati sul poggio dove rimangono solo alcuni resti di quello che era una volta il castello, il panorama che si apre davanti ai nostri occhi è meraviglioso. Ritornati al bivio riprendiamo il cammino e alla seguente palina svoltiamo a destra, seguendo il tracciato lungo la magistrale serpentina di stretti tornanti che ci fanno guadagnare quota costantemente, raggiungiamo dapprima le baite ben ristrutturate di Monte Basso 585 m, con un singolare albero di natale fatto con delle zucche, poi Cangiago 634 m e quindi Monte Alto 755 m. In questo tratto di percorso costeggiamo un allegro torrente che qua e là forma piccole cascatelle e pozze d'acqua cristallina, arrivati ad un bivio (perno centrale dell'anello), dalla palina segnavia svoltiamo a sinistra raggiungendo le Cascine di Pratolungo 870 m, passiamo alti sopra le baite. per poi deviare a destra costeggiando un recinto in legno, facendo attenzione deviamo sulla sinistra risalendo i prati che ci portano in breve all'alpe di Pratolungo. Oltrepassate le baite, causa la neve abbiamo avuto qualche difficoltà nell'individuare il sentiero, l'importante è comunque raggiungere il largo crinale erboso sulla destra, arrivati su una strada sterrata la seguiamo in leggera salita raggiungendo l’altopiano della Casera di Camaggiore 1210 m. Dal grande stallone continuiamo sulla sterrata scendendo in pochi minuti alla chiesa di S. Girolamo 1201 m, il panorama è eccezionale sui due rami del Lario e sul lago di Lugano, dopo una pausa davanti a tanta bellezza continuiamo seguendo la stradina fino alle vicine case di Camaggiore, dal centro del paesino proseguiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Noceno. La mulattiera perde quota tra il fitto bosco toccando le baite abbandonate di Busè, pieghiamo verso destra e in breve arriviamo nel piccolo paesino di Noceno. Dalla chiesa proseguiamo seguendo il sentiero che lambisce sulla destra il muro del cimitero, iniziamo ora un lungo percorso a mezza costa con diversi saliscendi e con belle e suggestive vedute sul lago, arrivando di nuovo sul sentiero di salita alle Baite di Pratolungo. Da qui in poi ritorniamo a Dervio sul medesimo percorso dell'andata, ma poco prima di arrivare a Pianezzo decidiamo di far ritorno a Castelvedro seguendo un sentiero sulla sinistra segnalato da una palina segnavia notata durante la salita, seduti sul poggio panoramico rimaniamo ammaliati dal sole che tramontando si specchia nelle acque del lago…
Malati di Montagna: Danilo e Fabio

camminare su antiche mulattiere...


...ascoltare il borbottio di fresche cascatelle...


...rimanere a osservare in silenzio splendidi panorami...


...sotto allo sguardo di due fratelli Legnoncino e Legnone...


...seduti a bere una tazza di tè caldo a Camaggiore...


...e rivivere luoghi ormai abbandonati...




Nessun commento:

Posta un commento