Dall'autostrada A5 direzione Aosta usciamo al casello di Ivrea e seguendo le indicazioni prima per Castellamonte e poi per Ceresole Reale arriviamo a Noasca, superato il paese risaliamo i ripidi tornanti della strada, al secondo spiazzo sulla destra dopo il torrente parcheggiamo l'auto. Dalla palina segnavia iniziamo a salire sull'ampia mulattiera, passiamo sotto a una grossa roccia e costeggiati dei ruderi, attraversiamo un tratto erboso per poi sbucare sulla strada asfaltata nei pressi di Balmarossa di Sopra. Percorriamo un breve tratto di strada asfaltata in salita per poi abbandonarla all'altezza di un cartello di divieto di caccia, seguiamo il sentiero a destra, passiamo accanto ad una cappella arrivando ad un piccolo parcheggio dove termina anche la strada, volendo si può lasciare l'auto anche qui. Dalla palina segnavia iniziamo a percorrere la bella mulattiera lastricata che lentamente risale il vallone del Roc, durante la salita si attraversano alcune borgate dalle tipiche architetture montane che animavano la valle, oltre alle caratteristiche abitazioni in pietra, con annesso il "crutin" per conservare latte e formaggi, sono interessanti i lavatoi di Fragno 1441 m e Cappelle 1585 m, gli affreschi sulle case di Varda 1525 m, il forno in pietra di Mola 1600 m e la scuola di Maison 1591 m, ormai chiusa, che però conserva ancora l'aula con i banchi di legno e la vecchia lavagna, con un po di fantasia dalla finestrella si possono anche vedere gli alunni intenti a seguire la lezione...
Dopo una breve discesa arriviamo a Potes 1567 m, tralasciamo il ponte a sinistra sul torrente Roc e continuando a salire arriviamo alla bella cascata del Roc, che durante il periodo invernale è completamente ghiacciata, ritornati al ponte decidiamo di salire alla frazione di Borgo Vecchio 1598 m, con la caratteristica chiesetta, dove ci fermiamo a mangiare. Per il ritorno ripercorriamo il medesimo itinerario fino alla borgata Fragno 1441 m, dopo la palina segnavia abbandoniamo la mulattiera e ci portiamo a ridosso di una vecchia casa diroccata appoggiata alla parete rocciosa della montagna, il sentiero non è segnato ma è comunque individuabile, dopo una breve salita attraversiamo il torrente passando sopra a uno sbarramento in cemento, facendo molta attenzione scendiamo dalla parte opposta aiutati da una scaletta in ferro. Dopo un tratto in falsopiano riprendiamo a salire arrivando a incrociare la mulattiera che sale al rifugio Noaschetta, questo tratto di sentiero non è particolarmente agevole, durante il percorso abbiamo incontrato alcuni esemplari di camosci che ci correvano attorno, ma la sorpresa più grande è stata quando Danilo ha avvistato un gipeto o comunemente noto come avvoltoio degli agnelli, ci ha sorvolato un paio di volte a poche decine di metri dalla nostra testa, è la terza volta che ho la fortuna di poterlo vedere nel suo habitat naturale e ogni volta riesce a emozionarmi... La mulattiera perde quota con alcuni lunghi tornanti, arrivati a un bivio continuiamo sul sentiero a destra segnalato per Balmarossa, entrati nel bosco proseguiamo seguendo i segni di vernice rossa sugli alberi, arrivati al torrente lo attraversiamo su alcune passerelle in legno e con una breve salita rieccoci di nuovo al parcheggio di Balmarossa, da qui ripercorriamo il medesimo itinerario fatto alla mattina.
In questa parte del Parco Nazionale Gran Paradiso ho passato molte delle mie vacanze estive, luoghi unici, dove è la natura è l'attore principale, mentre l'uomo può solo fare da comparsa...
Malati di Montagna: Danilo e Fabio
camminare per terre alte...
mancano solo gli alunni...!!!
il Gipeto comunemente detto "avvoltoio degli agnelli"
la splendida cascata ghiacciata del Roc
traccia gps su Google Earth
grafico altimetrico
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