Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 13 febbraio 2011

Prima invernale nell'idilliaca conca del Miserin

Dall'autostrada A5 direzione M.te Bianco usciamo a Pont St. Martin, alla rotonda svoltiamo a sinistra sulla SS n. 26 verso Aosta, oltrepassato il Forte di Bard sede del Museo della Montagna (consiglio a chiunque appassionato almeno una visita), alla seguente rotonda svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Champorcher, raggiunto l'abitato subito dopo la piazza adibita a parcheggio si svolta a destra per Mont Blanc, superato il paese lasciamo l'auto nel parcheggio poco più in alto, da qui in poi durante l'inverno la strada non viene più pulita.
La giornata si presenta davanti a noi con un timido sole, ma siamo solo all'inizio e quello che ci aspetterà più avanti sarà per me e Franco una fantastica sorpresa, raggiunto il bivio sulla destra per il rifugio Barbustel continuiamo sulla strada sterrata che si presenta già abbondantemente innevata ma che comunque non necessita di ciaspole essendo battuta dalla motoslitta del gestore del rifugio Dondena, aperto anche d'inverno.
La salita è piacevole e mentre costeggiamo la bastionata rocciosa formata dal M. Ros, Bec Barmasse e Bec Ratty, dalla parte opposta possiamo già godere di alcuni splendidi scorci, questo tratto è da intraprendere esclusivamente con manto nevoso assestato, Loris gestore del rifugio Dondena potrà darvi una valutazione sulle condizioni (347.2548391). Arrivati alla fine della strada troviamo alcuni pannelli informativi del Parco Naturale Mont Avic e una palina segnavia dei vari sentieri, calzate le ciaspole scendiamo verso il ponte, attraversato il torrente con percorso libero risaliamo il pendio ricongiungendoci al sentiero battuto, per chi vuole invece raggiungere il rifugio deve semplicemente seguire le tracce della motoslitta. Il percorso dal rifugio Dondena al lago Miserin durante il periodo estivo è un'ampia mulattiera adatta anche a famiglie con bambini, in inverno causa le abbondanti nevicate diviene un'esile traccia, consiglio di intraprendere questo tratto solo se si ha una buona conoscenza del luogo e una discreta esperienza in ambiente innevato. Proseguiamo nel più assoluto silenzio, siamo solo noi, qualche camoscio che ci osserva da lontanano e nient'altro, descrivere le sensazioni che si provono in questi momenti è davvero difficile, la salita è lunga ma mai con tratti particolarmente ripidi, solo un piccolo neo disturba il panorama che ci circonda, sono i tralicci della linea Superphenix...
Arrivati ad una palina segnavia continuiamo verso sinistra, alle 13.00 dopo l'unica salita alquanto ripida ecco apparire davanti ai nostri occhi il Santuario della Madonna delle Nevi 2588 m, eretto nel 1658 sui resti di un antico oratorio, ogni anno il 5 agosto è meta di una tra le processioni più seguite dell'intera Valle d'Aosta, durante la quale si esegue l'antico rito celtico dell'incanto dei doni, poco distante completamente ghiacciato il lago Miserin racchiuso tra una corona di monti, tra cui la Rosa dei Banchi che svetta a 3164 m con il suo piccolo ghiacciaio.
Vedere questi luoghi in inverno dopo averli visti tante volte in estate, si ha come l'impressione di non esserci mai stato, incontriamo finalmente anche altre due persone che come noi sembrano davvero entusiasti della splendida giornata. Dopo aver sorseggiato meritatamente una tazza di tè, purtroppo a malincuore iniziamo la discesa sul medesimo percorso dell'andata, mentre scendiamo abbiamo ancora la fortuna di assaporare i raggi caldi del sole alle nostre spalle, ma lentamente veniamo inghiottiti dalle nuvole basse e così finisce la nostra giornata…
D'inverno il silenzio ovattato dell'altitudine, la magia della montagna, sono alcuni dei motivi che ci spingono a frequentare le terre alte anche durante il freddo periodo invernale, alcuni ci considerano dei pazzi, ma noi sappiamo benissimo che siamo solamente malati di montagna...
Malati di Montagna: Fabio e Franco

lago Miserin 2576 m


Santuario della Madonna delle Nevi


Franco durante la salita


Fabio e Franco


traccia gps su Google Earth


grafico altimetrico


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