Qualche fiocco di neve inizia a cadere ma sicuramente non ci spaventa anche perché sappiamo che la nostra meta è un rifugio caldo e accogliente, seguendo la strada asfaltata dopo la curva sulla sinistra inizia la mulattiera con l’indicazione per Solcio. In breve arriviamo al villaggio di Valera, passando tra le case ben ristrutturate raggiungiamo un vecchio lavatoio, continuando sulla sinistra proseguiamo verso le abitazioni situate a monte, poco più in alto intersechiamo la poderale, che seguiamo in salita arrivando ad un bivio.
Abbandoniamo la strada per continuare a sinistra su sterrato e in seguito su sentiero ben segnalato con segni di vernice e nei bivi da cartelli indicanti l'alpe Solcio. Un silenzio irreale ci avvolge mentre saliamo, sta nevicando sempre con più insistenza conferendo all'ambiente circostante un'atmosfera fiabesca, intersechiamo nuovamente la ponderale riprendendo immediatamente dalla parte opposta il sentiero. La consistenza della neve sotto alla suola dei nostri scarponi inizia ad aumentare, nei pressi di una baita con una fresca fontana ricavata da un tronco decido di calzare le ciaspole, Danilo preferisce invece continuare senza, incontriamo una bella cappella della Madonna recentemente restaurata e dopo un tratto nel fitto bosco dove la luce fatica a filtrare ci ritroviamo nella radura dove sorgono le baite di Quartina di Sotto, continuando a salire alla destra in pochi minuti ci ritroviamo nuovamente sulla ponderale ottimamente battuta dalla motoslitta.
Tralasciamo momentaneamente le indicazioni per l'alpe Solcio che utilizzeremo al ritorno e iniziamo a salire percorrendo la strada, dopo aver perso leggermente quota, in pochi minuti eccoci sulla pista che sale da Maulone, una delle vie più frequentate durante il periodo invernale per accedere al rifugio Crosta. Con una serie di lunghi tornati arriviamo all'alpe Solcio e in breve dopo una breve salita al rifugio Pietro Crosta 1751 m, mentre ci cambiamo e depositiamo gli zaini nel locale antistante all'entrata, ecco arrivare Enrico che cordialmente ci da il benvenuto, appena valichiamo la soglia del rifugio dalla cucina Marina ci accoglie con un caloroso benvenuto. Ci accomodiamo al piano superiore per pranzare, oggi oltre all'ottima polenta concia, ci vengono serviste anche delle squisite scaloppine ai funghi e per concludere delle buonissime crostate di Marina, una ai lamponi e l'altra alle mele cotogne.
A malincuore dobbiamo ripartire e salutati i nostri amici ci incamminiamo lungo la via del ritorno, ridiscesi alle baite dell'alpe Solcio tralasciamo la pista percorsa all'andata e seguiamo sulla sinistra le indicazioni per Dreuza/Varzo poste su una palina segnavia, attraversato un ponticello passiamo a valle di alcune baite per poi iniziare la discesa, il tracciato è abbastanza intuitivo e facilitato da alcuni paletti e nastri legati agli alberi, alla fine ci si ritrova nuovamente al bivio di Quartina di Sotto, da qui sino al parcheggio ripercorriamo il medesimo tracciato dell'andata.
Ci sono luoghi dove ogni anno devo assolutamente tornare, uno di questi è l'alpe Solcio, soprattutto in inverno questo angolo di montagna diventa un vero paradiso, in comune accordo con Danilo consigliamo questo tracciato come alternativa alla salita da Maulone.
Malati di montagna: Danilo e Fabio
grafico altimetrico
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