Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 14 giugno 2009

L'osservatorio panoramico del Monte Torriggia 1703 m

Seguire l'autostrada A26 fino a Gravellona Toce, poi proseguire sulla SS33 del Sempione uscita Masera/Valle Vigezzo. Arrivati a Malesco seguiamo le indicazioni stradali per Cannobio, dopo il paese di Finero scendiamo verso la Val Cannobina, all'uscita di una galleria giriamo a sinistra per Cursolo 890 m, la macchina la si può lasciare nel parcheggio davanti al comune o poco prima sul bordo della strada. A monte della parrocchiale intitolata a S. Antonio si imbocca sulla sinistra via ai Monti, passiamo alti fra le case e in breve arriviamo a una palina segnavia con indicato sulla sinistra il sentiero da seguire. Si sale nel bosco passiamo accanto alle baite di M. Pratini e dopo una fontana arriviamo alle prime baite dell'alpe M. Cursolo 1275 m, continuiamo a salire seguendo la palina segnavia, tutto l'itinerario è sempre ottimamente ben segnalato. Attraversiamo enormi distese di felci, davanti a noi intravediamo una vipera che fugge nella boscaglia sentendoci arrivare, dopo un traverso eccoci al secondo nucleo di baite dei M. Cursolo 1240 m, dalla fontana esce a singhiozzo dell'acqua ne approfittiamo per rinfrescarci. Rientriamo nel bosco e seguendo i segni di vernice sugli alberi arriviamo a un colletto rivolto verso la Val di Crèves, dalla palina segnavia inizia un bellissimo tratto nel bosco tra faggi dalle forme strane e larici. Dopo aver superato un canale franoso senza particolari difficoltà, il sentiero prosegue alzandosi gradatamente, attraversiamo alcuni piccoli ruscelli e usciti dal bosco eccoci alle baite dell'alpe Pluni 1454 m (Alpe Polunia sulle carte). Questo alpeggio sorge in una posizione davvero idilliaca, ad accogliere l'escursionista che transita da questo alpeggio c'è Angelo con la sua simpatia e cordialità, accanto alla sua baita sorge il Rifugio Comunale d'Alp di proprietà dell'Associazione Pro Montevecchio. Dopo la pausa ricreativa richiamo i miei compagni all'ordine, iniziamo la salita seguendo le indicazioni poste sulla palina segnavia, la croce di vetta già si intravede ma mancano ancora quasi 300 m di dislivello. Il sentiero dopo un primo tratto tranquillo nel bosco inizia a salire con determinazione, arrivati a una fresca sorgente che augura “Salute”, proseguiamo a sinistra e in breve arriviamo al’Alpetta 1563 m, dopo qualche minuto raggiungiamo la cresta che seguiamo fedelmente sulla destra, risalito un erto canalino eccoci in cima al Torriggia 1703 m. Il panorama ci lascia letteralmente a bocca aperta, le imponenti Rocce del Gridone sono a poca distanza mentre dalla parte opposta lontani ma ben visibili la Weismmies, il Lagginhorn e il Fletschhorn, sulla sinistra la catena del Rosa, sotto di noi la Val Vigezzo e la Val Cannobina. Dopo aver mangiato e scattata la rituale foto di gruppo iniziamo la discesa, arrivati al bivio incontrato durante la salita, seguiamo le indicazioni per Monte Vecchio, dopo un breve tratto nel bosco arriviamo a una bocchetta, poco più sotto passiamo tra alcuni spuntoni rocciosi detti “Denti della Vecchia”. Il sentiero scende ripidamente nel bosco, attraversiamo alcuni prati in piena fioritura arrivando sopra alle baite di Monte Vecchio 1094 m, ci fermiamo all'ombra di un grosso faggio a riposarci, a pochi metri sotto di noi sorge il rifugio Montevecchio di proprietà dell'Associazione Pro Montevecchio. Dalla palina segnavia accanto alla croce in ricordo del Cap. Ezio Rizzato (catturato dai nazifascisti e fucilato con altri 42 partigiani il 20 giugno del 1944), scendiamo lungo il sentiero costeggiando il versante della montagna, durante la discesa nel bosco sentiamo il fragore di un torrente avvicinarsi sempre di più. Grazie a un ponticello in ferro attraversiamo il torrente che scende impetuoso dalla montagna, una meraviglia della natura, l'escursione ormai è finita ma passando tra le case di Cursolo c'è chi è in vena di fare degli scherzi e cosi tra una doccia e una risata ci avviamo verso le macchine. Se a qualcuno può interessare il dislivello è di circa 700 m, il tempo dell'intero anello, aspettate un momento... ops!!! Credo di aver perso la nozione del tempo...scusate!!!
Malati di montagna: Kiran, Davide, Emy, Flavio, Franco, Luisa, Danilo, Deborah e Fabio

l'artista all'opera...

ma siamo sicuri di essere in Val Cannobina?

l'alpe Pluni o Polunia 1454 m

tutti MALATI DI MONTAGNA....

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