Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

venerdì 1 novembre 2024

Tour de Saint Evence

Splendida escursione dalle grandi valenze storiche e paesaggistiche, lungo la "Route des Torgnoleins", antica mulattiera tra Saint-Denis e Torgnon, importante arteria commerciale del periodo medioevale. Il sentiero è disseminato di antichi segni della fede, come la cappella di Saint-Evence, collocata all'estremità della cresta orientale della Becca d'Aver e la cappella de Saint-Pantalèon nei pressi dell'omonimo colle. Si percorrono sentieri e strade di montagna ben segnalati e senza difficoltà.
Malati di montagna: Patrizia, Giuseppe, PiGi e il viandante selvadego



il primo tratto si svolge su strada sterrata


Grande e Petite Roise, Becca di Salé e Monte Emilius


...fino a raggiungere l'ostello di Lavesé...


...sentiero...


tratto esposto con protezione...


dal Tantanè allo Zerbion


arrivo alla Cappella di Saint-Evence, luogo di pace e splendido belvedere 


Grandes Murailles, Dente d'Hérens, e Cervino




Patrizia, Giuseppe, PiGi e il selvadego


sei in valle...


il sentiero prosegue in falsopiano...



il Cervino ci accompagna per gran parte della giornata...


La cappella di San Pantaleone (Saint-Pantaléon) è stata costruita nel 1845/46 e benedetta dal vescovo Jourdain nel 1847 su di un sito dedicato a San Pantaleone da tempo immemorabile.



uno sguardo verso Semon


verso il...


Col des Bornes


Cima Longhède e Becca d'Aver...ricordi giovanili...


Clavon



Tu non sai: ci sono betulle che di notte levano le loro radici, e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni. Pensa che in un albero c’è un violino d’amore. Pensa che un albero canta e ride. Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita. Te l’ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.
Alda Merini


Nessun commento:

Posta un commento