Un'imponente piramide affacciata sulla Bassa Valle, sulla cui vetta termina la cresta spartiacque tra Valtournenche e Val d'Ayas. Grazie alla sua posizione accentrata rispetto a tutte le grandi cime della Valle d'Aosta è uno straordinario balcone panoramico. Personalmente l'avevo fatto con la neve tanti anni fa e ritornarci con una giornata del genere, è stato davvero un bela riscoperta.
Da Verres proseguire lungo la SR45 della Val d’Ayas fino alla frazione Corbet, per poi svoltare a sinistra in direzione di Antognod. Verso la fine del paese, svoltare nuovamente a sinistra seguendo le indicazioni per Barmasc. In pochi minuti si arriva nell'ampio parcheggio dell’omonima area pic-nic. (1897 m). In fondo al parcheggio dove inizia il bosco, si seguono le indicazioni sulla palina segnavia per il Monte Zerbion (sent. 105 - 2). Si inizia a risalire la strada sterrata alla destra di uno chalet in legno, attraversando l’area pic-nic e il Bois de Borney (fontana). Arrivati nella conca prativa di Pian delle Signore o Cianciavellà, si attraversa l'antico canale di irrigazione noto come Ru Cortot, raggiungendo poco dopo la prima stazione della Via Crucis, che ci accompagnerà fino alla prima anticima nord dello Zerbion. Abbandonata la sterrata, si prosegue sul'evidente sentiero a destra che sale ripidamente, attraversando il "Bois d'Arpeillaz" un bel bosco di pini e abeti. Oltrepassata una piccola radura, si rientra nel bosco, per poi uscire definitivamente al Pian Portola, ai piedi dell’omonimo colle. Il sentiero sale dapprima in maniera costante e poi sempre più ripidamente, nella parte finale prima d'arrivare al colle ci sono alcuni tratti leggermente esposti su terreno a volte friabile e con qualche gradino intagliato nelle roccia, un minimo d'attenzione sopratutto durante la discesa. Arrivati al Col Portola (2413 m), si svolta a sinistra e con un lungo tratto a mezzacosta in leggera salita si arriva in pochi minuti sotto alla prima anticima. Sopra è stata posta una croce e un piccolo altare con una struttura in cemento e con una scultura rappresentante l'Ascensione, sul retro in una cassetta metallica c'è il libro di vetta. Terminata la Via Crucis, veniamo accompagnati fino in cima dalla seconda serie di stazioni dette dei "Misteri". Proseguiamo in cresta salendo in direzione della seconda anticima che si aggira sulla destra. La cima ora è ben visibile, si scende leggermente alla base della parete rocciosa dell'anticima, raggiungendo una piccola grotta naturale scavata dal vento, con diverse statuette religiose e fotografie di persone decedute! Si riprende a risalire la cresta e oltrepassata una stazione di rilevamento meteorologico, si inizia ad aggirare in senso antiorario la cima. Incrociato il sentiero che sale da Promiod, con un ultimo tratto ripido si arriva in vetta allo Zerbion, caratterizzata da una grande statua della Madonna alta 7 metri (2722 m). Grazie alla sua posizione centrale e all'altezza, si può avere una visuale a 360° su tutta la regione, dal Gruppo del Rosa, al Cervino, al Gran Paradiso, fino al Monte Bianco. Per il ritorno si ripercorre il medesimo itinerario, con la sola variante della prima anticima, dove si può firmare il libro di vetta e rilassarsi sul pendio erboso.
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Via Crucis
Le lastre di ardesia, raffigurano le stazioni della Via Crucis, sono opere dello scultore Marcellino Salvetta. Probabilmente la Via Crucis più alta d'Europa.