Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 23 agosto 2020

Zerbion....da fare almeno un volta nella vita....

Un'imponente piramide affacciata sulla Bassa Valle, sulla cui vetta termina la cresta spartiacque tra Valtournenche e Val d'Ayas. Grazie alla sua posizione accentrata rispetto a tutte le grandi cime della Valle d'Aosta è uno straordinario balcone panoramico. Personalmente l'avevo fatto con la neve tanti anni fa e ritornarci con una giornata del genere, è stato davvero un bela riscoperta.

Da Verres proseguire lungo la SR45 della Val d’Ayas fino alla frazione Corbet, per poi svoltare a sinistra in direzione di Antognod. Verso la fine del paese, svoltare nuovamente a sinistra seguendo le indicazioni per Barmasc. In pochi minuti si arriva nell'ampio parcheggio dell’omonima area pic-nic. (1897 m). In fondo al parcheggio dove inizia il bosco, si seguono le indicazioni sulla palina segnavia per il Monte Zerbion (sent. 105 - 2). Si inizia a risalire la strada sterrata alla destra di uno chalet in legno, attraversando l’area pic-nic e il Bois de Borney (fontana). Arrivati nella conca prativa di Pian delle Signore o Cianciavellà, si attraversa l'antico canale di irrigazione noto come Ru Cortot, raggiungendo poco dopo la prima stazione della Via Crucis, che ci accompagnerà fino alla prima anticima nord dello Zerbion. Abbandonata la sterrata, si prosegue sul'evidente sentiero a destra che sale ripidamente, attraversando il "Bois d'Arpeillaz" un bel bosco di pini e abeti. Oltrepassata una piccola radura, si rientra nel bosco, per poi uscire definitivamente al Pian Portola, ai piedi dell’omonimo colle. Il sentiero sale dapprima in maniera costante e poi sempre più ripidamente, nella parte finale prima d'arrivare al colle ci sono alcuni tratti leggermente esposti su terreno a volte friabile e con qualche gradino intagliato nelle roccia, un minimo d'attenzione sopratutto durante la discesa. Arrivati al Col Portola (2413 m), si svolta a sinistra e con un lungo tratto a mezzacosta in leggera salita si arriva in pochi minuti sotto alla prima anticima. Sopra è stata posta una croce e un piccolo altare con una struttura in cemento e con una scultura rappresentante l'Ascensione, sul retro in una cassetta metallica c'è il libro di vetta. Terminata la Via Crucis, veniamo accompagnati fino in cima dalla seconda serie di stazioni dette dei "Misteri". Proseguiamo in cresta salendo in direzione della seconda anticima che si aggira sulla destra. La cima ora è ben visibile, si scende leggermente alla base della parete rocciosa dell'anticima, raggiungendo una piccola grotta naturale scavata dal vento, con diverse  statuette religiose e fotografie di persone decedute! Si riprende a risalire la cresta e oltrepassata una stazione di rilevamento meteorologico, si inizia ad aggirare in senso antiorario la cima. Incrociato il sentiero che sale da Promiod, con un ultimo tratto ripido si arriva in vetta allo Zerbion, caratterizzata da una grande statua della Madonna alta 7 metri (2722 m). Grazie alla sua posizione centrale e all'altezza, si può avere una visuale a 360° su tutta la regione, dal Gruppo del Rosa, al Cervino, al Gran Paradiso, fino al Monte Bianco. Per il ritorno si ripercorre il medesimo itinerario, con la sola variante della prima anticima, dove si può firmare il libro di vetta e rilassarsi sul pendio erboso.
Malati di Montagna: PiGi e il selvadego

Via Crucis
Le lastre di ardesia, raffigurano le stazioni della Via Crucis, sono opere dello scultore Marcellino Salvetta. Probabilmente la Via Crucis più alta d'Europa.
















Sulla vetta dello Zerbion vi è posta dal 10 settembre 1932 una gigantesca statua della Vergine. La scultura, posta su di un piedistallo di 8 metri, è alta 7 metri e le sue braccia aperte misurano 280 cm. La collocazione della statua di Maria sul monte Zerbion è il frutto di un voto fatto dalle donne di Saint-Vincent che, madri, mogli, figlie e sorelle temevano per l’incolumità dei loro cari partiti in guerra nel conflitto mondiale del 1915-1918. Qualche anno dopo la fine della guerra, nel 1926 è costituito a Saint-Vincent un comitato “Pro statue à la Vierge sur le Zerbion” diretto dall’allora parroco Don Alliod, che si occupa di trovare i fondi necessari alla realizzazione. Iniziano i lavori di costruzione del basamento nel 1931 e la statua viene realizzata ed assemblata per poterla esporre sul sagrato della Chiesa di Saint-Vincent e sulla piazza Cavalieri di Vittorio Veneto nel settembre del 1931 e benedetta con una solenne cerimonia l’8 settembre di quello stesso anno. Le parti del monumento vengono portate in vetta allo Zerbion a dorso di mulo e poi a spalla per l’ultimo tratto. Riassemblata in maniera definitiva sulla cima del monte, viene inaugurata e benedetta il 10 settembre 1932. Nel 1933 il vescovo di Aosta François Imberti celebra una messa in presenza di numerosi pellegrini provenienti da diverse parrocchie della Valle. La Festa della Madonna dello Zerbion è fissata il 29 luglio di ogni anno e numerosi pellegrini vi si recano per la messa. Importanti lavori di restauro sono stati fatti nel 1968 e nel 1993.






Misteri del Rosario












S. Messa al Cristo Risorto
preceduta dalla Via Crucis della Pace al Monte Zerbion






 dettagli e traccia gpx
video in 3D della traccia

venerdì 21 agosto 2020

Hochfeiler (Gran Pilastro 3510 m)

La montagna più alta delle Alpi della Zillertal. La cima del Gran Pilastro, Hochfeiler in tedesco, si trova sulla Cresta della Zillertal nei Monti di Fundres, esattamente al confine tra l’Austria e l’Italia. È composto da un massiccio gneis alpino, il quale sulla parte superiore è coperto da ardesia verde. Il lato nord della vetta è quasi completamente coperto con ghiaccio e forma un ripido muro ghiacciato alto 300 metri, sul quale si trova uno dei percorsi più conosciuti dell’alpinismo classico: il “Hochfeiler-Eiswand”.
















by Franco