Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

mercoledì 19 agosto 2020

L'anello dell'alpe Veglia

L'escursione permette con un ampio giro ad anello di visitare i principali luoghi di interesse dell'alpe Veglia. Durante il percorso si rimane abbagliati dalla dolcezza e dallo splendore di questi pascoli racchiusi tra montagne vertiginose. Distese praterie circondate da boschi, pareti rocciose verticali e gli ultimi ghiacciai. La Balma, Cornù, Isola, Ponte, Aione e Cianciavero, con le baite costruite da solidi muri in pietra e tetti di piode locali, sono inserite armonicamente nell'ambiente naturale. Un meraviglioso giardino che la natura e gli uomini ci hanno donato fino ai giorni nostri e che noi abbiamo l'obbligo di preservarlo.

Da Milano seguire l'autostrada A8, per poi proseguire sulla A26 seguendo le indicazioni per Gravellona Toce. Oltrepassato il casello di Arona, si prosegue sulla Strada Statale 33 in direzione del Sempione/Confine di Stato. Dopo la lunga galleria si prende la seconda uscita per Varzo. Poco prima della stazione ferroviaria si svolta a destra seguendo i cartelli per la stazione sciistica di San Domenico. Arrivati a San Domenica si scende lungo la strada asfaltata fino al parcheggio (3 euro tutto il giorno) in località Ponte Campo (1320 m). Attraversato il ponte sul torrente Cairasca, si può continuare seguendo la strada sterrata di servizio all'alpeggio che entra in un rado bosco o in alternativa imboccare subito dopo il ponte il sentiero a destra in direzione dell'agriturismo. Variante più faticosa che permette però di risparmiare del tempo. Si prosegue seguendo la strada sterrata recentemente risistemata in alcuni tratti, con lastroni in pietra e muretti di sostegno. Dopo una serie di tornanti si arriva alla cappella del Groppallo (1729 m), dove termina la parte più faticosa dell'itinerario. Si prosegue in diagonale con alcuni saliscendi lungo la forra del Cairasca, fino a raggiungere il cancello in legno posto lungo un muretto di sassi che da l'accesso all'alpe Veglia (1710 m). Tralasciato sulla destra il sentiero F99, in breve si attraversa il torrente su un bel ponte in pietra, per poi proseguire sulla destra seguendo il sentiero F22. Si prosegue sul tratturo verso destra in leggera salita, arrivando al grazioso nucleo di baite in località La Balma (1769 m). Al centro delle graziose baite si trova un grande masso erratico con in cima una croce, il masso è anche stato attrezzato come palestra di roccia. Dalle baie più a monte, si prosegue seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per il rifugio Città di Arona (F50). Alla successiva palina segnavia si svolta a sinistra e si continua su sentiero scendendo leggermente, per poi riprendere a salire. Attraversato il torrente su un rustico ponte in legno, si inizia a scendere fino a raggiungere il rifugio (1760 m). Si scende seguendo la stradina sterrata arrivando poco dopo in località Cornù (1755 m). Dalla palina segnavia si prosegue verso destra tra le baite in direzione dello storico Albergo Alpino Monte Leone, per poi incrociare nuovamente la strada sterrata nei pressi di una fresca fontana in legno. Si continua in piano lungo la sterrata arrivando poco dopo in località Isola (1745 m). Attraversato un ponte, si abbandonata la sterrata e si inizia a seguire sulla destra le indicazioni sul sasso per "i laghi". Il sentiero inizia a salire costeggiando alcune baite, per poi piegare verso sinistra entrando in un bel lariceto. Arrivati al Lago delle Fate, lo si costeggia sul lato destro, per poi arrivare poco dopo ad un secondo laghetto. Il sentiero sempre ben indicato inizia a salire fino a un bivio, si scende a sinistra arrivando in breve al suggestivo lago delle Streghe (1831 m). Dalla palina segnavia, abbandonato il sentiero F30 che scende all'alpe Veglia, si inizia a seguire il sentiero sulla destra per Cianciavero. Inizialmente si perde leggermente quota, per poi proseguire sempre a mezza costa scendendo in maniera costante fino a un bivio, tralasciato il sentiero a sinistra per la "Piana" indicato su un sasso, si continua fino a raggiungere le prime baite di Cianciavero (1753 m). Seguendo il tratturo si incrocia poco dopo il sentiero che sale al Lago d'Avino. Continuando a scendere e oltrepassata la freschissima fontana al centro delle baite, in pochi minuti si ritorna sulla strada sterrata di servizio all'alpe. Da qui si ripercorre il medesimo itinerario fino a Ponte Campo.
Malati di Montagna: Luigi, PiGi e il selvadego

sentiero che taglia all'inizio la strada sterrata




uno sguardo alle spalle


la forra del torrente Cairasca



si entra nell'alpe Veglia





La Balma






Monte Leone 3553 m
La cima più alta delle Alpi Lepontine





Conquistato la prima volta nel 1859 da ufficiali dell'esercito svizzero






Rifugio Arona 1760 m






Lago delle fate 1815 m





Lago delle Streghe 1831 m







Il tracciato moderno della mulattiera, fu compiuto dagli Alpini del Battaglione Valtoce poco prima della dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940.

 dettagli e traccia gpx
video in 3D della traccia

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