Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Le montagne sono di tutti, ma non sono per tutti: sono per chi le ama e le rispetta, per chi vuole viverle e conoscerle, per chi non prevarica con il proprio io la loro esistenza e armonia.
Mario Rigoni Stern

domenica 24 marzo 2019

Alpe Cingora, il balcone della Valle Anzasca

Un tuffo nel passato. L'escursione ripercorre sentieri antichi, alcuni dei quali raccontano la secolare ed epica stagione dell'oro in Valle Anzasca. Alpeggi ancora ben tenuti come l'alpe Cingora, considerato per la vista stupenda, il balcone della Valle Anzasca. Cappelle e chiese che testimoniano ancora oggi la fede di chi viveva in montagna. Ma anche luoghi un tempo intensamente vissuti, dove la natura torna sovrana. Interessante ma da percorrere con attenzione il sentiero che da Pianezza conduce al bivio per Pontegrande, alcuni tratti sono disagevoli, in alternativa seguire poco più a valle la "Stra' Granda".

Seguire l'autostrada A26 fino a Gravellona Toce, per poi continuare sulla Statale del Sempione. All’uscita di Piedimulera si risale la Valle Anzasca seguendo la SS549, raggiungendo dopo circa 12 km Pontegrande (526 m). Dopo aver parcheggiato l'auto nei pressi della piazza intitolata recentemente ai caduti Bianchi Guido e Volpone Oreste, si segue la strada asfalta per un breve tratto verso Macugnaga. Subito dopo la strettoia, si seguono le indicazioni a destra per Barzona. Attraversate le strette viuzze del paese, la mulattiera inizia a salire in maniera costante verso destra. Raggiunto un bivio, si tralascia l’indicazione per Pianezza da cui poi si farà ritorno e si prosegue sempre verso Barzona, raggiungendola dopo alcuni minuti (688 m). Si attraversa il paese e poco dopo le ultime case, poco prima di scendere verso la chiesa, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per la Madonna del Sassello. Si sale fino a raggiungere la bella cappella del Sas che protegge dall’alto il paese, per poi proseguire verso il panoramico pianoro dell'alpe Pavù, circondato da vecchi castagni (877 m). Dall’ultima baita sulla destra, il sentiero riprende a salire nel bosco fino a raggiungere l’Oratorio della Madonna del Sassello, con una fresca fontana (951 m). Dalla palina segnavia si tralascia il sentiero B10 che prosegue verso l'alpe Lasino, alpe Lavazzero, passo del Mottone e si riprende a salire verso l’alpe Cresta sul sentiero B12. Oltrepassata una santella, in breve si arriva alle baite di Cresta, alcune delle quali ancora in buono stato (1129 m). Dalla fontana a monte dell’alpeggio, seguendo un cartello su un albero, si inizia a salire in maniera decisa nel bosco, fino a raggiungere la palina segnavia che segnala l'arrivo all'alpe Cingora (1283 m). Abbandonato il sentiero B12 che prosegue verso l'alpe Vallar, si prosegue a sinistra attraversando l'alpeggio, dal quale si può godere di una vista spettacolare. Poco dopo una fontanella si passa accanto al bivacco, raggiungendo in breve la palina segnavia, a poca distanza dalla teleferica. Tralasciato il sentiero che sale verso la Miniera d'oro dei Cani, si inizia a scendere seguendo il segnavia B14, in direzione di Cà Nova, Madonna del Ronco e Pianezza. Oltrepassata l'antica cappella del “Crist“, risalente al 1732, il sentiero scende ripidamente nel bosco, per poi proseguire con una serie di tornanti raggiungendo i ruderi di Cà Nova (1143 m). Continuando la discesa si arriva alla chiesa della Madonna del Ronco, risalente al 1645 (874 m). Il sentiero formato da grossi scalini in pietra e sorretto da possenti muretti a secco, perde velocemente quota. Dopo aver oltrepassato due santelle, una delle quali recentemente restaurata, si arriva a Pianezza (664 m). Seguendo i segnavia, si attraversa il paese verso sinistra, raggiungendo la prima cappella a monte della frazione, dalla quale inizia il sentiero per Barzona. Questo percorso oltre a essere caratterizzato da diversi saliscendi e anche in alcuni tratti disagevole. Con un lungo tratto a mezzacosta, si attraversano vecchi terrazzamenti, sorretti da alti muri a secco. Costeggiata una parete di roccia attrezzata per l'arrampicata, si scende lungo un tratto attrezzato da alcune catene, utili soprattutto nel caso di terreno bagnato o ghiacciato. In pochi minuti si arriva al bivio incontrato durante la salita chiudendo l'anello, da qui non rimane che ripercorre il medesimo itinerario fino al parcheggio di Pontegrande.
Malati di Montagna: Silvio, Lorenzo, Pg, Danilo e il selvadego

il Rosa con vista sulla Capanna Margherita


tetti e camini a Pontegrande
 
 

cartolina da Barzona




cappella del Sas 





alpe Pavù
 



Madonna del Sassello
 
   

alpe Cresta 







cappella del “Crist“




Madonna del Ronco

 


 

Pianezza




dettagli e traccia gpx 

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