Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 25 novembre 2018

Prima neve al Passo di Baciamorti

Itinerario che si svolge nella boscosa e affascinante Valle di Cassiglio, seguendo fino al Passo di Baciamorti il Sentiero delle Orobie Centro Occidentali (101). Per il ritorno si percorre il sentiero di raccordo fino alla bivacco Baita Foièr (aperto), riservato a escursionisti esperti, a causa della scarsa manutenzione e segnaletica. La discesa verso Cassiglio si svolge in una bella faggetta, dove si può ammirare un grosso e maestoso faggio, catalogato tra gli alberi monumentali della bergamasca. Incrociata nuovamente la strada sterrata/cementata, si inizia a seguirla fino a ritornare al punto di partenza. Giunti in prossimità delle prime baite, si può seguire un vecchio sentiero non indicato, che scende parallelamente alla strada. Esistono ancora luoghi in cui si può camminare per quasi sei ore senza incontrare anima via, tranne loro i selvatici...!!!

Si percorre l'autostrada A4 (Milano/Venezia) fino all'uscita di Dalmine, per poi proseguire sulla SS470 fino al bivio di Lenna. Si svolta a sinistra e seguendo la provinciale che sale al Passo S. Marco si arriva a Olmo al Brembo. Seguendo le indicazioni per Valtorta, Cassiglio e Ornica si prosegue a sinistra per circa 3 km fino a Cassiglio. All'inizio del paese si scende a sinistra seguendo Via al Lago. La stretta strada, dopo aver superato una piccola galleria scavata nella roccia, conduce al piccolo bacino del lago di Cassiglio. Superato il lago in pochi minuti si raggiunge un pannello sulla sinistra, sul quale viene indicato l'inizio del sentiero n. 101 delle Orobie Occidentali, la macchina la si può lasciare nello spiazzo davanti (660 m). Nella stagione estiva la strada che va dal paese al laghetto è a pagamento. Si inizia a risalire l'ampia mulattiera gradinata oltrepassando alcune case, per poi proseguire più ripidamente nel bosco fiancheggiando il Canale del Grasso. Continuando a salire la mulattiera ben presto cede il passo a un bel sentiero, che proseguendo in falsopiano incrocia dopo alcuni minuti la pista agro-silvo-pastorale proveniente dalla località Linguastro e che si utilizzerà al ritorno. Si inizia a risalire la strada sterrata fino al suo termine in località Ragnì, dove tralasciato il sentiero a sinistra che sale alla Baita Foièr, si continua diritti seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per il sentiero 101. Alternando tratti ripidi a tratti più pianeggianti, si raggiunge il roccioso Canal del Chignòl (Canale del cuneo) che si attraversa, per poi continuare a salire verso la parte alta della Valle di Cassiglio. Arrivati all’altezza di due aie carbonili, si tralascia il sentiero a sinistra per Foièr, indicato da un cartello e si continua a salire fino a giungere  sotto i costoloni nord-occidentali del M. Venturosa. Attraversati due suggestivi canaloni, il sentiero prosegue nel bosco fino a uscire sull'erboso Passo Baciamorti (1541 m). Splendido il panorama sugli ameni pascoli della Val Taleggio. Ridiscesi al bivio per Foièr, si inizia a seguire il sentiero non segnalato sulla destra che scende leggermente, fino a raggiungere nuovamente il Canal del Chignòl. Sul lato opposto si riprende a salire e facendo molta attenzione a non perdere il sentiero, si arriva al secondo canale. Si scende per pochi metri lungo lo stretto canale roccioso, per poi riprendere il sentiero sulla destra. Giunti al terzo canale, si tralascia il sentiero che scende a sinistra verso Cassiglio e si prosegue arrivando in breve a una fresca e rara sorgente. Tralasciato momentaneamente il sentiero che scende, con un'ultimo sforzo si sale verso il dosso su cui sorge la Baita Foièr, dove si consiglia una sosta (1235 m). Tornati al bivio si inizia a scendere lungo il suggestivo bosco. Dopo pochi passi non può assolutamente mancare una sosta per ammirare un grosso e maestoso faggio, catalogato tra gli alberi monumentali della bergamasca. Si perde velocemente quota con una lunga serie di tornanti, fino a ritornare nuovamente in località Ragnì. Si inizia a seguire la pista agro-silvo-pastorale, tagliando dove è possibile i lunghi tornanti. Raggiunte le prime abitazioni, volendo si può seguire un vecchio sentiero sulla destra non segnalato, che scende parallelamente alla strada posta più in basso. O più semplicemente proseguire lungo la strada oltrepassando le case del Linguastro e in pochi minuti arrivando al punto di partenza.
Malati di Montagna: Renzo, Danilo, Lorenzo, Pg e il selvadego










spettacolare campanile sotto i costoloni nord-occidentali del M. Venturosa




Passo Baciamorti 1541 m
Gli studi hanno dimostrato come il nome del
valico non si leghi ad alcuna tradizione popolare di “ultimo bacio” dei morti che
dall’una o dall’altra valle venivano riportati ai luoghi d’origine ma alla graduale
mutazione dell’antico toponimo “Maxione Mora”, già citato nel 1294, poi divenuto
Masamoro e Vasamor, che già all’inizio del Mille indicava una stazione d’alpeggio,
con relativa casera, all’interno di quella che oggi è l’Alpe Basamorti.



Val Taleggio


Bivacco Baita Foièr 1.235 m, sempre aperto
(per l'utilizzo occorre richiedere il permesso al numero 339 1686428)




Sorgente nei pressi della Baita Foièr, una rarità da queste parti...!!!


si ritorna a valle...


Il faggio secolare della Val Cassiglio, inserito nell’albo degli alberi monumentali.
Circonferenza del fusto di 490 cm, misurata nel 2001.


Flammulina velutipes (o Collybia velutipes)



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