Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima, in ogni campo della vita, mentre noi ammiriamo l'uomo che abbandona il suo ego.
Sette anni in Tibet

sabato 1 dicembre 2018

Preaola e Palanzo da Nesso

Escursione che prende avvio dal caratteristico borgo di Nesso, risalendo nel primo tratto la boscosa Valle di Nosè, per poi concludersi salendo sulla cima del M. Preaola e alla sua gemella il M. di Palanzo. Splendido il panorama a 360°, dalle più vicine cime del Triangolo Lariano, al sottostante Lago di Como, per poi prolungare lo sguardo verso le Grigne, il Resegone, il Rosa e il lontanissimo Monviso. I sentieri sono tutti abbastanza indicati dalle paline segnavie e in buono stato, da non sottovalutare il dislivello e lo sviluppo in chilometri, acqua assente lungo tutto il percorso.

Da Milano si segue l’autostrada A9 fino a Como, per poi proseguire costeggiando il lago sulla SS583 in direzione di Bellagio. Attraversati i paesi di Blevio, Torno, Pognana Lario, si arriva nella piccola piazza in località Castello di Nesso, da dove sporgendosi verso il lago si può ammirare l'omonimo orrido (270 m). La macchina la si può lasciare nel piccolo parcheggio gratuito sulla sinistra poco prima d'arrivare nella piazza.
Dalla palina segnavia sul lato destra della piazza, si inizia a risalire la scalina in direzione dell'alpe Colmenacco, M. Colmenacco, Piani di Nesso. Si guadagna quota ripidamente tra le abitazioni, fino a raggiungere la località Lissogno. Si continua a salire seguendo Via della Castagna e l'indicazione della Strada Regia, incrociando poco dopo nei pressi di una cappella votiva una stradina che si segue verso destra, raggiungendo subito dopo il parcheggio all'inizio di Via Nosee. Dalla palina segnavia si sale leggermente su strada lastricata seguendo le indicazioni per i Piani di Nesso/Boccola del Piano. Oltrepassata una santella, si inizia a scendere seguendo una mulattiera acciottolata, fino al ponte in pietra a due campate, il cui pilone centrale poggia su di un grosso masso erratico che si trova sul letto del torrente Nosè. 
Attraversato il ponte, si riprende a salire sulla parte opposta della valle, seguendo la mulattiera in parte cementata e in parte acciottolata, arrivando dopo alcuni minuti a una cappelletta dedicata alla Madonna, risalente al 1936. Tralasciata la deviazione a destra per i Piani di Piadera, si continua a risalire in maniera costante la Valle Nosè, fra i monti del Triangolo Lariano, il Monte San Primo a Nord e il Palanzone a Sud. Durante la salita si passa accanto a varie case alcune in rovina, altre ristrutturate, giungendo in località Vascén, dove sulla sinistra si inizia ad aprire il panorama sul Monte San Primo e sul sottostante paese di Zelbio (650 m). Dopo le case in località al Trésc, in pochi minuti si arriva al bivio segnalato da una palina segnavia. Si sale a destra in direzione della bocchetta del Sciff, M. Preaola, M. Palazone. Al termine della stradina si raggiungo le case dell'alpe Sanuel, dalle quali si inizia a seguire sulla sinistra una vecchia mulattiera. In breve arrivati al successivo bivio, si tralascia l'indicazione a sinistra per la Boccola del Piano e si prosegue per un lungo tratto nel bosco, alternando tratti in salita a lunghi tratti in falsopiano, fino a raggiungere la Bocchetta del Sciff (1254 m). Si svolta a destra e seguendo la pista sterrata, quasi pianeggiante, si arriva alla Bocchetta di Lavignacc e all’alpeggio omonimo (1331 m). Tralasciato momentaneamente il sentiero a  sinistra per il Monte di Palanzo, che saliremo al ritorno, si inizia a seguire una recente pista tagliafuoco sul lato opposto. Arrivati al termine della pista, si inizia a seguire l'ampio crinale fino alla cima del Monte Preaola (1415 m). Il panorama spazia dalle più lontane Grigne, al sottostante lago di Como, al più lontano massiccio del Rosa, per poi raggiungere con lo sguardo alla lontanissima piramide del M. Viso. Per il ritorno si scende sul più ripido versante opposto, ritornando alla Bocchetta di Lavignacc, dalla quale si riprende a salire raggiungendo la cima del Monte di Palanzo (1391 m). Si segue per un breve tratto il crinale, per poi scendere a sinistra seguendo una larga traccia che riporta nuovamente sulla strada sterrata per la Bocchetta del Sciff. Non rimane che ripercorrere tutta la Val Nosè fino a ritornare a Nesso. Consigliamo una volta raggiunta nuovamente la località Castello, di scendere a vedere il suggestivo orrido creato dalle acque dei torrenti Nosè e Tuf, seguendo l'indicazione per il ponte della Civera. 
Malati di Montagna: Pg, Danilo e il selvadego

si parte sopra all'orrido di Nesso...


Una profonda gola naturale, un vero e proprio canyon roccioso, formato dalla confluenza dei due torrenti: Tuf e Nosè, che precipitando tra le rocce, formano una spettacolare cascata di 200 metri che spacca completamente in due il borgo il borgo di Nesso, sfociando poi lago.


Ponte in pietra a doppio arco sul Torrente Nosè


Valle di Nosè





bocchetta di Lavignacc


vista su Palanzone...


vista su lago con nebbie in diradamento...



verso il...

 
...monte Preaola





dal monte di Palanzo, vista sul monte Preaola...


sulla via del ritorno...


Il Ponte della Civera
È un ponte presumibilmente di origine romanica che si trova nel nucleo storico del borgo di Nesso, Alla foce dei torrenti Touf e Nosè, al termine del famoso orrido di Nesso, scavato dalle acque che sgorgano dal Pian del Tivano. Si accede a piedi sul lato opposta da cui inizia l'escursione, scendendo lungo tipiche vie scalinate. Assolutamente consigliata la visita.




la giornata oramai volge al termine...!!!


dettagli e traccia gpx 

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