Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

sabato 13 ottobre 2018

L'arcangelo Gabriele sulla cima delle Cadelle

L’Arcangelo Gabriele a tre facce, rivolte verso le tre vallate (Val Brembana, Val Lunga e Val Madre) verso le quali rivolge lo sguardo, perché non abbia più a verificarsi un disastro come quello abbattutosi sulla Valtellina e sulla Val Brembana con l’alluvione del luglio 1987. Il panorama a 360° dal vicino Valegino ai sottostanti Laghi di Porcile, fino alle Orobie Valtellinesi, alle Alpi Retiche, alle Alpi e Prealpi, è il coronamento della fatica per salire fin quassù.



Là in alto si tocca il cielo con un dito e ci si sente più vicini a Dio. La montagna è uno dei mezzi che ti permette di scoprirlo; se non immediatamente, lo capisci con il tempo
 frase riportata su una targa alla base della statua di Renato Casarotto


Cima delle Cadelle, o Monte Cadelle, si eleva sul confine tra la Val Tartano, la Val Madre e la  Val Brembana


vista magnifica in ogni direzione...




Escursione ad anello in ambienti diversificati. Dai boschi e pascoli, si passa a lunghi tratti pietrosi e selvaggi, creando un incredibile contrasto. I sentieri sono tutti ben segnalati, solo il breve tratto che unisce il sentiero per il M. Cadelle al Passo di Porcile è da percorre con un minimo d'attenzione. Tre passi una cima altamente panoramica, rendono questa uscita per terre alte particolarmente affascinante. Un'attenzione particolare merita la parte finale lungo i pendii del M. Cadelle dove si possono osservare esempi di frammentazione di rocce gneissiche e conglomerati, tipiche dei versanti delle Alpi Orobiche e i resti delle trincee risalenti alla prima guerra mondiale al Passo Dordona, costruite lungo il fronte del combattimento, come seconda linea difensiva.

Si percorre l'autostrada A4 (Milano/Venezia) fino all'uscita di Dalmine, per poi proseguire lungo la SS470 in direzione di Zogno, San Pellegrino, Valle Brembana, San Simone, Foppolo. Arrivati davanti al municipio di Foppolo, si sale a sinistra fino a raggiungere il piccolo parcheggio in località Piano (1587 m). Si attraversa la piccola frazione raggiungendo la piazzetta con la fontana e una bella cappella, davanti alla quale si svolta a sinistra seguendo il segnavia F9. Usciti dall’abitato, al primo bivio si svolta a sinistra continuando a seguire i cartelli con indicato F9/201, abbandonando la mulattiera che prosegue verso la località Rocky, da cui poi faremo ritorno. Raggiunta una prima baita diroccata, si continua a salire a destra seguendo le indicazioni sulla palina segnavia. In breve raggiunta una seconda baita ben ristrutturata e in posizione panoramica, si svolta a sinistra entrando in un fitto bosco. Usciti dal bosco si guada un torrente con una bella cascatella, per poi iniziare a risalire in maniera costante il pendio in direzione di una baita isolata. Oltrepassata la baita il sentiero prosegue fino a giungere nella suggestiva valletta dove sorge la baita ristrutturata delle Cadelle (2057 m). La salita ora prosegue tra i macereti del Monte Cadelle, la cui vetta è già da tempo ben visibile davanti ai nostri occhi. Il sentiero piega verso sinistra in direzione del Passo di Porcile fino a raggiungere un baitello. Abbandonato il segnavia 201 che sale in direzione del passo, si inizia a seguire il pietroso sentiero a destra per il Cadelle. Con una serie si svolte si guadagna quota ripidamente e dopo aver tralasciato a sinistra la traccia che si utilizzerà per raggiungere il Passo di Porcile, si giunge a una sella da cui si ha un bel colpo d’occhio verso la Val Tartano. Da qui con un ultimo sforzo si risale la cresta conquistando in breve la cima del Monte Cadelle (2483 m), con la statua bronzea raffigurante l’Arcangelo Gabriele a tre facce, rivolte verso la Val Brembana, la Val Lunga e la Val Madre. Il panorama fantastico in tutte le direzioni ripaga ampiamente della fatica effettuata, dalle Prealpi Orobiche, alle Orobie Valtellinesi, fino alle Alpi Retiche. Ridiscesi fino al primo bivio, si inizia a seguire la traccia di sentiero verso destra, ponendo un minimo d’attenzione nel superare alcuni tratti franati, fino a raggiungere al Passo di Porcile (2290 m). Si inizia a scendere seguendo il sentiero 201 in direzione dei sottostanti laghi, arrivando in pochi minuti al bivio con una palina segnavia. Abbandonato il sentiero 112 che scende a Tartano, si inizia a seguire verso destra il segnavia 201A in direzione del Passo dei Lupi. Con un lungo tratto a mezza costa, perdendo leggermente quota, si contorna il vallone. Dopo aver superato a valle una pietraia, il sentiero riprende a salire arrivando nei pressi di una ex-miniera e subito dopo incrociando il GVO (Gran Via delle Orobie) che scende dalla Bocchetta dei Lupi. Si inizia ora a risalire la Valle dei Lupi sul lato destro e successivamente sul lato sinistro, fino a raggiungere lo stretto intaglio della bocchetta (2316 m). La discesa avviene sul versante opposto in direzione della Val Madre e il Passo Dordona. Dopo un primo tratto abbastanza ripido, il sentiero prosegue più dolcemente fino a raggiungere un grazioso laghetto e dopo pochi minuti una baita-bivacco, oltre la quale si inizia a intravedere più in basso il rifugio Dordona. Si scende con alcune svolte fino a incrociare la strada sterrata nei pressi di una palina segnavia, poco più in alto del rifugio. Seguendo le indicazioni per il Passo Dordona si inizia a risalire la strada fino a raggiungere il passo, dove troviamo i resti di alcune fortificazioni militari risalenti alla prima guerra mondiale, la cosiddetta "linea Cadorna" (2061 m). Un pannello didattico indica il sentiero che conduce alle trincee, dove all'inizio si trova un cunicolo scavato nella roccia che conduce ad un osservatorio, dal quale si domina gran parte della Val Madre. Dal passo seguendo le indicazioni sulla palina segnavia per Foppolo / località Rocky, si inizia a scendere prima attraversando alcuni pascoli, per poi continuare a perdere quota ripidamente raggiungendo il pianoro della baita Cornellini. Subito dopo aver attraversato un ponticello in legno, si svolta a sinistra e si riprende a scendere più dolcemente entrando in un bosco. Usciti dal bosco il sentiero termina nei pressi di alcuni grossi paravalanghe, che si iniziano a costeggiare sulla destra fino a raggiungere alcune baite ristrutturate. Si scende leggermente per poi continuare verso destra seguendo una traccia di sentiero che prosegue attraversando una piccola valletta, fino a incrociare la mulattiera che sale da sinistra. Proseguendo in falsopiano lungo la mulattiera si ritorna nuovamente al bivio incontrato durante la salita, a poca distanza dalla località Piano. Bellissima escursione in Alta Val Brembana, sul confine con le Orobie Valtellinesi.
Malati di Montagna: Danilo e il selvadego

si parte dalla  frazione Piano di Foppolo 1587 m



la giornata promette bene...


sentieri sempre ben segnalati...


davanti a noi il Cadelle...


il Passo di Porcile a sinistra...


uno sguardo verso la Val Tartano


Cima delle Cadelle, o Monte Cadelle 2483 m


uno sguardo sul percorso fatto in salita...


...e uno verso il Passo di Porcile


Uno dei laghi di Porcile e la Val Tartano


verso la Bocchetta dei Lupi


Valle dei Lupi e a sinistra il passo omonimo


Bocchetta dei Lupi


giù verso la Val Madre


discesa verso il rifugio Dordona in alta Val Madre


Passo di Dordona 2061 m


trincee al Passo Dordona



dettagli e traccia gpx 

Nessun commento:

Posta un commento